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I Wanna Live Like Common People | Recensione

Tobia Brunello 16/01/2025

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  • Autori: Marco Rizzo, Lelio Bonaccorso
  • Casa Editrice: Panini Comics
  • Provenienza: Italia
  • Prezzo: € 18,00
  • Data di pubblicazione: 31/10/2024

I Wanna Live Like Common People di Marco Rizzo e Lelio Bonaccorso è una graphic novel che si tuffa nel genere supereroistico (a partire dal formato, quello classico dei supereroi americani) rielaborando certi tratti caratteristici per affrontare un’esplorazione puntuale delle dinamiche sociali contemporanee. Pubblicato da Panini Comics, il libro affronta temi di grande attualità, come la disuguaglianza sociale e il disagio dei giovani, riportando gli elementi più fantastici ad un crudo realismo reso attraverso un parallelismo decisamente esplicito rispetto a fatti di cronaca recenti.

La storia di I Wanna Live Like Common People (titolo preso in prestito da una canzone dei Pulp) segue un gruppo di personaggi che desiderano vivere come “persone comuni” in un mondo in cui la semplice installazione di un chip sottocutaneo garantisce superpoteri di ogni tipo.

Si può trovare un parallelismo tra i chip della storia e il mondo dei social network, un’estensione della nostra vita che si sviluppa attraverso una tecnologia proprietaria e a cui diamo libero accesso alle nostre informazioni personali e, in un certo senso, alle nostre menti.

Ma non è il solo tema sociale affrontato da Rizzo nel volume: si parte con un tragico evento che ricorda le tante morti di afroamericani uccisi per “errore” dalla polizia statunitense (e nel corso del volume ci sarà un ancor più disturbante rimando diretto alle morte di Eric Garner e di George Floyd, che scatenò il movimento di Black Lives Matter), ma si parla anche dell’influenza che possono avere le industrie tecnologiche nell’influenzare le politiche sociali e le stesse elezioni, e tanto altro ancora. Tutte tematiche che sono diventate sempre più attuali e urgenti da quando l’opera è stata ideata a quando è stata pubblicata, e ancor di più nei mesi successivi.

 

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C’è da dire che forse ad un certo punto l’inserimento di alcuni elementi più spiccatamente “supereroistici” (che rimandano più a The Boys in realtà che ai classici Marvel o DC) forse risultano quasi superflui, togliendo forse spazio ad alcuni elementi di trama che vengono abbandonati o chiusi in maniera troppo veloce.

Dal punto di vista artistico, i disegni di Lelio Bonaccorso sono sicuramente un punto di forza del volume. Il suo stile visivo è caratterizzato da una forte espressività dei personaggi e da una palette di colori vivaci che catturano l’attenzione. Talvolta però alcuni effetti dati dai colori di Francesco Segala non funzionano benissimo, dando più un effetto di confusione che di dinamismo o di quant’altro voglia comunicare, rendendo la lettura un po’ difficoltosa.

Inoltre, vuoi per un utilizzo fin troppo timido dei chiaroscuri, vuoi per alcuni sfondi troppo “ampi” e poveri di dettagli, la luminosità che si riscontra per la maggior parte della vicenda non si sposa sempre al meglio con i toni del racconto, soprattutto considerando il modello, quello dei comics americani, a cui farebbe riferimento.

In sintesi, I Wanna Live Like Common People si presenta come un’opera sicuramente meritevole nel panorama del graphic novel italiano, anche per merito di un’ambientazione e degli elementi narrativi inusuali per la produzione fumettistica italiana. Con una trama avvincente e un’arte incisiva, Rizzo e Bonaccorso offrono ai lettori un’opportunità per riflettere sulle proprie aspirazioni e sulla realtà sociale che li circonda. Questo libro è consigliato a chi cerca una lettura che vada oltre il semplice intrattenimento, proponendo spunti di riflessione su una società in continua evoluzione.

In breve

Storia

8.5

Disegni

6.5

Cura editoriale

7

Sommario

Grazie a un’ambientazione e degli elementi narrativi inusuali, I Wanna Live Like Common People è una graphic novel originale nel panorama italiana, che utilizza elementi tipici dei comics USA per imbastire un forte messaggio di critica sociale, che comunque non va mai a prevaricare la narrazione della vicenda. Il reparto grafico talvolta inciampa su alcune sequenze più confusionarie, ma ha il suo punto di forza nell’espressività dei personaggi.

Punteggio Totale

7.3

stars

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