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Crisi d’Identità – Una Crisi Dc drammatica e intensa | Recensione

Marco -Spider-Ci- Novelli 21/10/2025

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  • Autori: Brad Meltzer, Rags Morales
  • Formato: 20.5X31, C. cofanetto, 288p.
  • Casa editrice: Panini Comics
  • Prezzo: 47,00 euro
  • Data d'uscita: 9 ott. 2025

Quando si parla di “Crisi” in casa Dc Comics (rimanendo, ovviamente, in ambito fumettistico), viene subito da pensare a grandi eventi, che in genere coinvolgono buona parte del folto pantheon di personaggi creati dalla casa editrice di Burbank, impegnati in epiche battaglie per la salvezza dell’universo, o più nello specifico, del multiverso…!

A partire dalla mitica Crisi sulle Terre Infinite del 1985, di Marv Wolfman e George Perez, si sono susseguite varie altre Crisi, che hanno ridefinito in maniera più o meno netta lo status quo dell’intero universo Dc. C’è un’eccezione, però, partorita dalla geniale mente del romanziere Brad Meltzer, che risale al 2004, e intitolata Crisi d’Identità.

Questa miniserie di sette numeri ha un obiettivo ben preciso: scavare attraverso le paure più profonde dei supereroi e sul senso della loro missione, attraverso eventi drammatici e cruenti, che metteranno in dubbio la loro integrità ed etica morale. Un racconto introspettivo e intimista, dunque, che non punta sull’azione, ma sull’aspetto più umano e fragile degli eroi in calzamaglia, alla fine più simili a noi persone comuni di quanto possiamo immaginare…

Tutto parte da un efferato omicidio, ai danni di Sue Dibny, moglie di Ralph Dibny, alias Elongated Man. Un personaggio, quest’ultimo, non certo tra i più popolari di casa Dc, anche perché dotato di poteri simili a quelli del più noto Plastic Man (per non parlare del Mister Fantastic della Marvel), ma a cui un grande scrittore come Meltzer riesce a conferire dignità e spessore, ponendolo di fronte al peggiore dramma che gli potesse capitare.

La loro, infatti, era una coppia perfetta (che si sarebbe presto allargata anche con un figlio), ma questo improvviso e inaspettato delitto sconvolge non solo lui, ma anche tutta la comunità supereroistica, che di colpo vede sgretolarsi ogni certezza o rassicurazione sulla sicurezza dei propri amici e famigliari, visto che l’assassino aveva colpito di proposito non l’eroe, ma il suo affetto più caro.

La scena del funerale di Sue Dibny è sicuramente una delle più strazianti mai realizzate per un fumetto, con un Elongated Man talmente sopraffatto dal dolore da non riuscire neanche a parlare o a controllare i suoi poteri elastici, che ne deformano il viso e il corpo. La tensione e la paura tra i supereroi è palpabile in ogni singola vignetta, ma ciò che colpisce sono le rivelazioni che verranno fuori dopo la cerimonia funebre…

Un ristretto gruppo di eroi, infatti, composto da Freccia Verde, Hawkman, Zatanna, Atom, Black Canary ed Elongated Man si ritrova per pianificare una vendetta e far riaffiorare vecchi ricordi, che non avrebbero mai voluto rievocare. Si parlerà infatti di un tentativo di stupro da parte un supercriminale e una decisione sofferta ed eticamente discutibile, presa da alcuni di quegli eroi, come la parziale cancellazione dei ricordi attraverso i poteri magici di Zatanna.

Prendendo spunto da un vecchio racconto della JLA del 1979, dove la Società Segreta dei Supercriminali riusciva a scambiare i propri corpi con quelli dei membri della Justice League, Meltzer costruisce una trama cruda e spiazzante, che colpisce dritta allo stomaco, sia per le tematiche trattate che per l’approccio realistico utilizzato dall’autore.

Vedere personaggi dotati di poteri straordinari, e a volte improbabili, con addosso costumi sgargianti e attillati, che affrontano problematiche e questioni morali così serie e profonde, ricorda senza dubbio un altro capolavoro del genere, come Watchmen di Alan Moore.

Benché l’opera del Bardo fosse ancora più eversiva e dirompente, aveva comunque lo stesso tipo di attitudine nel voler mostrare i supereroi sotto un’altra veste, non più ingenua e idealizzata, ma piena di ombre e zone grigie, con le stesse mancanze e fragilità di un uomo comune, se non peggio.

La “perdita dell’innocenza” nei comics americani inizio già nel lontano 1973, quando lo scrittore Gerry Conway decise di far morire l’amorevole Gwen Stacy tra le braccia di un disperato Peter Parker/Spider-Man, ma solo dalla metà degli anni Ottanta in poi iniziò un vero cambiamento nel modo di concepire la figura del supereroe, mostrandone anche i suoi lati oscuri.

In questo Moore e Frank Miller furono sicuramente dei pionieri, realizzando quelli che restano tuttora dei capisaldi del fumetto, come il succitato Watchmen, Il Ritorno del Cavaliere Oscuro e la saga di Elektra su Daredevil, a cui seguì Rinascita, uno dei più popolari e acclamati story-arc del Diavolo Rosso.

Crisi d’Identità segue quel tracciato, senza stravolgere l’essenza di questi personaggi iconici, ma mettendoli di fronte a scelte difficili e dolorose, conseguenti alla loro vita da giustizieri, che purtroppo sono inevitabili se si decide di percorrere certe strade. Dal momento in cui si indossa un costume e si va a combattere il crimine, infatti, è come “piazzare un bel bersaglio sul petto dei propri cari”, riprendendo le parole dello stesso Ralph Dibny/Elongated Man all’inizio della storia.

Da qui l’importanza di celare la propria identità, che però non sempre è sufficiente e può mettere in serio pericolo chiunque sia legato a loro.

Questo significa analizzare in maniera realistica il mondo dei supereroi, pensando alle conseguenze che potrebbe comportare una simile scelta. Ma come abbiamo detto, quest’opera si focalizza molto sui rapporti interpersonali e sui sentimenti, dato che il tragico omicidio di Sue Dibny e la paura per la perdita dei propri affetti rimetterà in discussione o rinforzerà alcuni legami affettivi, come quelli tra Atom e sua moglie, vicini al divorzio, o Tim Drake/Robin e suo padre Jack, sempre in apprensione per l’incolumità del figlio, dopo che ha scoperto la sua doppia vita.

Non mancheranno, dunque, momenti tragici e toccanti, che solo un grande romanziere come Brad Meltzer poteva concepire, elevando ancora una volta il medium fumetto, in particolare quello mainstream, attraverso un racconto maturo e intenso, che si discosta da qualsiasi altra Crisi potrete leggere in casa Dc.

Non sono da meno neanche le tavole di Rags Morales, artista dal tratto preciso e realistico, quindi ideale per una storia del genere, anche perché molto attento a catturare la giusta espressività e resa grafica, per esaltare maggiormente i momenti più cruciali e drammatici, descritti in maniera minuziosa da uno sceneggiatore attento al dettaglio come Meltzer.

Alcune sequenze, scelte stilistiche e inquadrature, infatti, sono una lezione di storytelling, e trasmettono perfettamente le emozioni forti che i due autori vogliono comunicare, sia che si tratti di un omicidio, un litigio, una dimostrazione d’affetto o un dolore profondo. Tutto è calibrato al millimetro, ed è una gioia, specie per un fan di vecchia data, ammirare come Morales si destreggi tra quasi tutti i principali personaggi Dc, mostrandone anche più versioni, sia moderne che classiche, visto che non mancheranno flashback e rimandi a storie classiche della JLA, che di fatto hanno formato entrambi gli autori nella loro adolescenza.

Se volete leggere qualcosa di diverso dal solito fumetto mainstream di supereroi, più maturo e intimista, in grado anche di farvi commuovere e riflettere, provate dunque Crisi d’Identità. Un vero e proprio thriller, con tinte di giallo, che non vi lascerà indifferenti.

In breve

Storia

8.5

Disegni

7.5

Cura editoriale

8

Sommario

Punteggio Totale

8

stars

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