Recensioni Comics

BATMAN: IL CAVALIERE di Chip Zdarsky e Carmine Di Giandomenico | Recensione

Marco -Spider-Ci- Novelli 11/11/2025

article-post
  • Autori: Chip Zdarsky, Carmine Di Giandomenico
  • Formato: 18.3X27.7, C., 336p.
  • Prezzo: 38,00 euro
  • Casa editrice: Panini Comics
  • Data di uscita: 30 ott. 2025

Quando nel 1987 Frank Miller e David Mazzucchelli realizzarono Batman: Anno Uno, di fatto posero un punto, quasi mai intaccato, sulle origini dell’Uomo Pipistrello, focalizzandosi però sui suoi primi passi come vigilante/giustiziere mascherato.

Quello che pochi autori avevano approfondito, invece, era la parte precedente al ritorno del giovane Bruce Wayne nella sua Gotham City: quel periodo di apprendimento e formazione in giro per il mondo, che un ragazzo traumatizzato dalla morte violenta dei propri genitori volle intraprendere, per essere in grado di mantenere la promessa fatta ai suoi cari…

Mosso da una profonda rabbia e sete di vendetta, infatti, il rampollo di casa Wayne decise che avrebbe combattuto il crimine e difeso gli innocenti con tutte le sue forze, iniziando una vera e propria crociata contro il male, in ogni sua forma. Per fare questo, però, avrebbe dovuto essere il migliore in qualsiasi ambito, apprendendo le più particolari forme di combattimento e allenando in maniera intensiva sia mente che corpo, per diventare lui stesso un’arma, in grado di affrontare e sconfiggere ogni tipo di avversario.

Come accennato prima, pochi autori finora avevano esplorato in maniera efficace questo periodo di formazione, mostrandone nel caso solo una parte o qualche isolato flashback. Poi è arrivato Christopher Nolan col suo Batman Begins, nel 2005, e improvvisamente viene sdoganata, anche al grande pubblico, la storia di Batman/Bruce Wayne prima che diventasse l’eroe che tutti conosciamo. Un successo cinematografico mondiale, che rilanciò non solo il mito del Cavaliere Oscuro, ma anche un genere come quello dei cinecomics, che da tempo annaspava…

Dal cinema al fumetto, come spesso accade, il passo è breve. Anche se Batman: Il Cavaliere uscirà quasi vent’anni dopo la pellicola di Nolan, è chiaro che il brillante scrittore Chip Zdarsky abbia tratto grossa ispirazione da quell’opera, imbastendo un lungo racconto in dieci capitoli che ripercorresse proprio l’iniziazione dell’eroe, da giovane orfano, iracondo e traumatizzato, a leggenda.

Col suo tipico stile ironico e pungente, Zdarsky ci mostra le principali tappe di questo percorso formativo del giovane Bruce Wayne, dalle prime baruffe a scuola, contro i bulli che se la prendevano coi più deboli, fino alla fuga da Gotham City, alla ricerca dei migliori insegnanti che potessero aprirgli la mente e il corpo verso nuove direzioni e conoscenze.

Imparerà ad esempio a muoversi in maniera furtiva e silenziosa da una nota scassinatrice francese, che veniva chiamata L’Ombra Grigia, ma anche dal maestro Kirigi in Corea del Nord, dal quale apprese le arti marziali e le movenze di un perfetto ninja. Il detective Henri Ducard e il dr. Daniel Captio invece apriranno i suoi orizzonti mentali, grazie alle incredibili doti di “cacciatore di uomini” del primo e alla capacità di sondare le emozioni, sia proprie che degli altri, del secondo.

Se dalla ex spia del KGB Avery Oblonsky, infine, apprenderà l’arte del travestimento e della recitazione, dalla sua amica Zatanna e suo padre capirà solo che la magia non fa per lui, ed è un ambito che è meglio lasciare ai veri esperti, visto che una mente razionale come la sua fatica a piegarsi alle leggi dell’occulto…!

In tutto questo percorso, c’è una figura fondamentale che si affianca a quella di Bruce: si tratta di un giovane ragazzo conosciuto in Corea, di nome Anton, che sembra perseguire i suoi stessi obiettivi, ma con un approccio decisamente più cinico e irruento. Tra i due si instaurerà subito una solida amicizia, ma anche un’accesa competizione, che alla lunga farà emergere i veri caratteri di entrambi.

Se Bruce Wayne vuole essere il migliore per poter salvare gli altri e combattere le ingiustizie, Anton invece la vede solo come una sfida con sé stesso, e non si fa scrupoli ad uccidere i propri avversari (ma anche i propri amici) pur di portare a termine la missione e dimostrare la sua superiorità.

Chi ha seguito le recenti avventure dell’Uomo Pipistrello avrà capito che Anton non è altri che il falso nome del vigilante noto come Ghost-Maker, un personaggio creato dallo scrittore James Tynion IV nella sua run su Batman, come specchio distorto del protagonista: un combattente abile quanto lui, che ha studiato dai suoi stessi maestri, ma privo dell’empatia e della compassione che invece caratterizzano un eroe come Batman, solo apparentemente freddo e distaccato.

Il confronto tra i due, così simili eppure così diversi, prima amici e poi nemici in un continuo saliscendi, è molto interessante, in quanto è uno dei rari casi in cui vediamo Bruce Wayne confrontarsi con qualcuno che ritiene al suo stesso livello, ma che considera anche un amico e una spalla su cui appoggiarsi, benché poi si renderà conto della sua vera natura.

Non è un caso, dunque, che Zdarsky abbia deciso di sfruttare questo personaggio così recente nella storia del Pipistrello, grazie all’operazione di retro-continuity ideata dal buon Tynion IV, per dare forma al suo viaggio iniziatico del Cavaliere Oscuro, aggiungendo così un elemento in più, in grado di far emergere diverse sfumature del carattere di Bruce Wayne e sul suo apprendistato.

Non riveliamo, inoltre, l’ultima tappa di questo percorso e il “burattinaio” col quale si dovranno confrontare alla fine, per evitare spoiler, ma chi ha un minimo di conoscenza dell’universo batmaniano probabilmente intuirà da subito di chi si tratta, visto che parliamo di un villain storico e molto noto. Pensando poi agli scambi che i due avranno in futuro, è ancora più elettrizzante vederli interagire insieme, con un Batman ancora in erba, ma già molto determinato…

Se alla trama agile e frizzante di Zdarsky aggiungiamo anche un Carmine Di Giandomenico in grande spolvero, direi che potremmo definire questo Batman: Il Cavaliere un vero gioiellino, che finalmente esplora in maniera approfondita una parte della storia del personaggio rimasta per troppo tempo in ombra. Non tutti i supereroi, infatti, possono vantare dei trascorsi così interessanti come quelli di Batman, ancora prima di indossare una maschera.

Di Giandomenico, inoltre, possiede una particolare dote nel trasmettere dinamica ed espressività ai personaggi che raffigura, e complice anche un sapiente utilizzo delle ombre e un’azzeccata colorazione digitale di Ivan Plascencia, riesce a donare enfasi a volti e sguardi (spesso “illuminati” ad hoc), che sono il punto forte di questo racconto, trattandosi di un percorso sicuramente fisico, ma anche interiore ed emotivo.

Le linee flessuose e ben definite dell’artista nostrano danno forma a un Bruce Wayne oscuro e tormentato, pur non indossando maschere che ne alterano i lineamenti. Anzi, proprio l’assenza di costumi permette di mostrare ancora meglio la leggiadria dei corpi in movimento e l’intensità delle loro espressioni, solcate da sapienti giochi di luci e ombre, come accennato prima, frutto della perfetta commistione tra matita e colore.

I fan dell’Uomo Pipistrello e dell’artista teramano difficilmente resteranno delusi da Batman: Il Cavaliere, dunque, sia per gli argomenti trattati (abbiamo a che fare, in sostanza, con un “Batman Begins a fumetti”), che per il grande lavoro realizzato da Di Giandomenico, qui in una delle sue prove più mature e convincenti.

In breve

Storia

7.5

Disegni

8

Cura editoriale

8

Sommario

Punteggio Totale

7.8

stars

Potrebbe interessarti anche