Moon Knight: Sole di Mezzanotte | Recensione

Il ciclo di Charlie Houston che ha rilanciato il personaggio nel nuovo millennio raccolto in un volume deluxe

Pubblicato il 22 Luglio 2022 alle 10:00

Autori: Charlie Houston, David Finch, Mico Suyan, Tomm Cocker
Formato: 18.3X27.7, 352pp., C., colori
Prezzo: € 35,00
Casa Editrice: Panini Comics
Provenienza: USA
Data di pubblicazione: 12/05/2022

Tobia Brunello
Tobia Brunello
2022-07-22T10:00:47+02:00
Tobia Brunello

Autori: Charlie Houston, David Finch, Mico Suyan, Tomm Cocker Formato: 18.3X27.7, 352pp., C., colori Prezzo: € 35,00 Casa Editrice: Panini Comics Provenienza: USA Data di pubblicazione: 12/05/2022

Il personaggio di Moon Knight, dopo anni nelle retrovie Marvel, è improvvisamente salito alla ribalta dopo la diffusione della sua serie TV su Disney+, e Panini ne ha approfittato per ristampare l’importante ciclo di Charlie Houston del 2006 in questo volume Marvel Deluxe intitolato Sole di Mezzanotte.

Spesso quando si parla di Moon Knight si celebrano i cicli di Doug Moench (creatore del personaggio) e Bill Sienkiewicz degli anni ‘80, oppure le opere più recenti di Warren Ellis, Jeff Lemire o Max Bemis, ma si trascura colpevolmente di citare Il Fondo e Sole di Mezzanotte, i due archi narrativi compresi in questo volume.

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Complice anche il fatto che la carriera di Charlie Houston nei comics non è stata lunghissima e non lo ha mai visto all’opera in testate di primo piano, si tralascia spesso l’importanza di questo ciclo che ha rilanciato il Cavaliere Lunare nel nuovo millennio, mantenendolo “vivo” proprio nel periodo in cui la Marvel stava progettando la sua espansione cinematografica e rendendolo così appetibile per una trasposizione live-action.

Eppure è proprio con queste storie che si sono presi tutti gli elementi spesso contraddittori della storia del personaggio (Avenger, vigilante violento, avatar sovraumano, eroe senza poteri, etc.) e li si è fusi insieme restituendo un eroe complesso e sfaccettato, aperto alle mille interpretazioni che ne sono venute fuori in seguito.

Per fare ciò Houston parte con un ciclo di sei episodi, intitolato Il Fondo, in cui narra di come Marc Spector sia sprofondato nella depressione e nell’autocommiserazione negli ultimi anni, perdendo la forma fisica, gli amici e la fede in Khonshu.

Riprendendo un po’ un espediente narrativo di Doug Moench ai tempi delle storie di Moon Knight in appendice a Hulk! Magazine, Houston presenta il complesso passato di Marc Spector ai lettori attraverso un nuovo personaggio, Profilo, un individuo capace di analizzare e, appunto, profilare qualsiasi soggetto osservandolo attentamente.

È grazie a lui che un nuovo Comitato ha orchestrato gli eventi che hanno portato Marc Spector a toccare il fondo: questo nuovo Comitato cerca vendetta per la morte dei loro padri, ovvero quel Comitato che aveva incaricato Moon Knight di catturare Licantropus prima che questi li tradisse e li eliminasse tutti, nella prima apparizione del personaggio.

Questo primo arco narrativo è un’ottima reintroduzione del personaggio, grazie anche ai disegni di David Finch che catturano alla perfezione le atmosfere oscure adatte al personaggio unendole ad un dinamismo ipercinetico nella narrazione che mantiene alta la tensione lungo tutta la vicenda. Abusa forse un po’ troppo di splash page nelle sequenze che dovrebbero essere più tranquille e dialogate, ma è un difetto che gli si perdona facilmente.

Il secondo arco narrativo, Sole di Mezzanotte, affonda le mani in altri elementi del passato di Moon Knight, ma non si ferma mai a spiegare adeguatamente il retroscena dei personaggi che vi compaiono, lasciando solo indizi che rendono un po’ confuse le loro motivazioni.

Non aiuta anche il fatto che la vicende viene inserita nell’affresco di Civil War, il crossover dell’epoca, e soprattutto il cambio di disegnatore dopo i primi due capitoli, con l’esordiente Mico Suyan che sostituisce Finch. I disegni di Suyan sono all’altezza della situazione, ma quando la narrazione si complica seguendo tre differenti piani temporali non aiutano a seguire la storia, non rendendo particolarmente chiare le transizioni e le differenti ambientazioni, sia temporali che spaziali. La vicenda risulta quindi confusa e di difficile lettura, e forse un aiuto sarebbe potuto arrivare da un piccolo compendio editoriale che spiegasse un po’ la storia dell’antagonista.

L’ultima storia del volume invece è un’avventura che mostra Moon Knight affrontare le conseguenze di Civil War, che prevedeva la registrazione obbligatoria per gli eroi in costume, sfruttando molto bene questo elemento narrativo per narrare una storia cucita su misura per Marc Spector. I disegni qui sono di un Tomm Cocker che ricorda come atmosfere e costruzione della tavola Bill Sienkiewicz, pur con un tratto decisamente differente e con la sua caratteristica retinatura.  

A livello di confezione, il volume Moon Knight: Sole di Mezzanotte fa sicuramente un’ottima figura in libreria: corposo ma decisamente più maneggevole di un Omnibus, il formato Marvel Deluxe offre un formato leggermente più grande dello standard, permettendo alle tavole di David Finch di esplodere in tutta la loro potenza cinetica. In appendice c’è la postfazione di Charlie Houston e alcuni bozzetti, a matita e a china, dei disegni di Finch per cover e tavole interne.

In Breve

Storia

6.5

Disegni

7

Cura editoriale

7.5

7

Punteggio Totale

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