Thor Love and Thunder: recensione del quarto film MCU sul Dio del Tuono

Il film è al cinema dal 6 luglio 2022 con The Walt Disney Company.

Pubblicato il 6 Luglio 2022 alle 09:37

Titolo originale: Thor Love and Thunder

Scritto da: Taika Waititi, Jennifer Kaytin Robinson

Diretto da: Taika Waititi

Basato sui personaggi Marvel Comics di: Stan Lee, Larry Lieber, Jack Kirby

Musiche di: Michael Giacchino, Nami Melumad

Cast: Chris Hemsworth, Christian Bale, Tessa Thompson, Jaimie Alexander, Taika Waititi, Russell Crowe, Natalie Portman

Produzione: Marvel Studios

Distribuzione: 6 luglio 2022, The Walt Disney Company

Federico Vascotto
Federico Vascotto
2022-07-05T17:00:11+02:00
Federico Vascotto

Con la gioia di chi aveva amato il brusco cambio registico di Thor Ragnarok e la perplessità di chi invece aveva poco apprezzato la deriva comico-demenziale del terzo film, arriva al cinema dal 6 luglio Thor Love and Thunder, quarto capitolo in cui Chris Hemsworth torna a vestire i panni (e il corpo) del Dio del Tuono figlio di Odino diretto ancora una volta da Taika Waititi. Lo abbiamo visto in anteprima e vi raccontiamo cosa aspettarvi senza spoiler.

Thor Love and Thunder: recensione del quarto film MCU sul Dio del Tuono

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(L-R): Natalie Portman as Mighty Thor and Chris Hemsworth as Thor in Marvel Studios’ THOR: LOVE AND THUNDER. Photo by Jasin Boland. ©Marvel Studios 2022. All Rights Reserved.

Thor Love and Thunder torna, dicevamo, sulla scia di quanto Taika Waititi aveva fatto con Thor Ragnarok, colorando il mondo tetro e serioso del Dio del Tuono e facendolo diventare “Zio del Tuono”. Quel mood comico-demenziale, quasi camp, e quei colori pop e sgargianti li ritroviamo in questo quarto capitolo ma con l’aggiunta della componente drammatica, che si porterà dietro l’altra metà protagonista della storia. Che non non sono i Guardiani della Galassia, come i fan avevano pensato vedendo Thor salire sull’astronave di Star-Lord e soci alla fine di Avengers Endgame, ribattezzando il nuovo capitolo “Asgardiani della Galassia”. Thor lo ritroviamo proprio lì, in missione con loro, mentre sembra aver perso il senso della propria esistenza dopo quanto accaduto con Thanos.

A quel punto ci viene presentata l’altra metà di questa storia, dicevamo. Una storia che sarà narrata da Korg – interpretato con la motion capture proprio da Waititi come aveva già fatto in Ragnarok e Endgame – e quindi con un escamotage quasi meta-narrativo, spetterà all’essere fatto solo di roccia essere il cantore delle gesta di dèi e uomini (strizzando l’occhio all’antica mitologia greco-romana e non più solo norrena), ma modernizzando il tutto raccontandola quasi fossimo in una commedia romantica. E il perché ci viene spiegato dall’altra metà della mela… cioè, di questa storia: Jane Foster, l’amore della vita del Thor di Chris Hemsworth ancora una volta interpretata da Natalie Portman.

Prendendo spunto dalla lunga run di Jason Aaron, ritroviamo Jane Foster con la fidata assistente Darcy (Kat Dennings, non ci si dimentica mai di nessuno nel Marvel Cinematic Universe, oramai dovremmo saperlo) e per una serie di ragioni la scienziata diverrà la nuova Dèa del Tuono e colei che sia degna di impugnare il Mjöllnir. Thor oramai ha la sua Stormbreaker, forgiata durante Endgame, e l’incontro-scontro fra i due porterà a un’ulteriore evoluzione del loro rapporto. L’altra metà della storia dunque non sono i Guardiani della Galassia bensì Jane Foster e una storia drammatica che, come già era successo in passato al nostro eroe e come tradizione mitologica vuole, colpirà dritto al cuore lo Zio del Tuono.

Thor Love and Thunder: verso gli dèi e oltre

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(L-R): Tessa Thompson as Valkyrie and Natalie Portman as Mighty Thor in Marvel Studios’ THOR: LOVE AND THUNDER. Photo by Jasin Boland. ©Marvel Studios 2022. All Rights Reserved.

Thor Love and Thunder innalza ancora di più la Fase 4 del Marvel Cinematic Universe verso gli dèi, come già era stato fatto in Eternals e in parte in Moon Knight, attraverso il villain che i due Thor dovranno affrontare: Gorr, soprannominato il Macellatore di Dèi per l’appunto, interpretato da un trasformista Christian Bale. Il suo Gorr, che dopo aver visto le proprie preghiere fatte agli dèi con tanto di voti e sacrifici, rimaste inascoltate, perde la propria famiglia e decide di vendicarsi e prendere in mano la situazione per costruirsi il proprio destino. Un villain che toglie i colori dal racconto di Waititi a testimonianza della propria caduta verso gli inferi.

Ed è proprio sulla dicotomia fato/libero arbitrio che dibatte il suo villain, che rimane un po’ confinato nei soliti limiti dei cattivi del MCU ma allo stesso tempo Bale riesce a dargli quella profondità e quella caratterizzazione grazie al proprio talento e alla propria mimica facciale. Ancora una volta il film di Waititi è un film di corpi, infatti, che sia per comicità fisica o per giocare con le espressioni del volto. In tema dèi e mitologia incontreremo uno Zeus sui generis in questo film, portatore di una tematica molto interessante sul ruolo delle divinità nella vita degli uomini, sul fatto che siano diventate pigre e siano sempre state egoiste più che generose, più interessate alla propria sopravvivenza che al benessere dell’umanità. E per traslato al concetto di religione e di quanto gli uomini si affidino a qualcun altro che controlli la loro esistenza. Tornerà anche la Valchiria di Tessa Thompson, portatrice del women power insieme a Jane Foster e della tematica LGBTQIA+ insieme a Korg, anche se un po’ relegata al ruolo di sidekick nonostante la ritroviamo come Regina della Nuova Asgard (il villaggio di pescatori visto in Endgame).

Pur edulcorando e stringendo, Thor Love and Thunder propone dopo tanto un sequel con di nuovo al centro il protagonista, senza necessariamente affiancargli qualcuno (c’è Jane Foster ma è l’amore della sua vita), ma dove pecca è nel bilanciare questo nuovo elemento con cui si trova a dover avere a che fare, quello drammatico, rendendo più fluida e coerente la prima parte, come lo era stato tutto Ragnarok che si muoveva sempre sullo stesso binario, e più altalenante la seconda, con un epilogo sorprendente e le scene post credits… da vedere assolutamente.

In Breve

Giudizio Globale

7.5

Sommario

Un film che continua lo stile di Thor Ragnarok, trovandosi un po' sbilanciato fra la parte comica e quella drammatica, qui più presente a causa delle storie che investono i personaggi.

7.5

Punteggio Totale

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