Sekirei Vol. 1 di Sakurako Gokurakuin (J-POP) – Recensione

Pubblicato il 22 Giugno 2012 alle 19:00

Dopo Category: Freaks J-POP porta in Italia l’opera più famosa di Sakurako Gokurakuin, Sekirei.

Sekirei Vol. 1 

Autore: Sakurako Gokurakuin
Provenienza: Giappone, 2004
Target: seinen
Genere: azione, commedia, ecchi
Editore: J-POP
Prezzo: € 5,90, 12×18, B, 224 pag., b/n e colore
Data di pubblicazione: 7 Giugno 2011


Minato Sahashi è un diciannovenne che per due anni consecutivi ha fallito l’esame d’ammissione all’Università.
Un giorno, mentre si trova in stazione per recarsi alla fermata della metropolitana, il ronin viene letteralmente travolto da una bella ragazza, Musubi, inseguita da due donne alle quali dice di non essere ancora pronta per combattere.
Quell’incontro catapulta Minato, suo malgrado, nel misterioso “Progetto Sekirei” in cui 108 belle guerriere, guidate da un Ashikabi da loro scelto, si affronteranno in una sequela di combattimenti alla fine dei quali ne resterà soltanto una: la sekirei vincitrice condurrà verso le sommità del cielo il suo ashikabi, il quale avrà il destino del mondo nelle proprie mani.
E Musubi si impegnerà anima e corpo affinché quell’Ashikabi sia Minato.

In corso dal 2004 sul contenitore seinen Young Gangan di Square Enix e raccolta finora in 12 tankobon, la serie più celebre di Sakurako Gokurakuin (autrice di Category: Freaks, pubblicato sempre da J-POP, e di Returners, presentato da Flashbook) ha debuttato nelle librerie italiane ai primi di Giugno.
Fin dalle prime pagine l’autrice non nasconde quale sia il target di riferimento del suo manga, ovvero gli appassionati di picchiaduro con fanciulle prosperose e discinte quali protagoniste e gli appassionati di commedie harem più o meno piccanti; in questo volume saranno soddisfatti più i secondi dei primi, dal momento che se i siparietti in cui il protagonista impacciato dall’animo gentile si trova messo in mezzo in pruriginose situazioni con la controparte femminile poco o per nulla vestita non mancano, sul fronte combattimenti viene offerto un assaggio e niente più.
Ben nutrito il cast dei personaggi di supporto, in prevalenza femminile, che si allarga già a metà volume e che è destinato ad ampliarsi ancora nei prossimi, così da movimentare una storia piuttosto semplice ma che ha tutte le carte in regola per divertire il proprio pubblico.

La mangaka offre una prova convincente sul versante grafico, realizzando tavole discretamente dettagliate in cui l’attenzione principale è concentrata sui personaggi femminili, dal design morbido e rotondeggiante e dalle grazie sempre in primo piano, oggetto di inquadrature strategiche; ben curato l’abbigliamento, che strizza anch’esso l’occhio alle fantasie del pubblico maschile.
Più che sufficiente il livello degli sfondi.

L’edizione italiana può contare su un adattamento puntuale, dialoghi scorrevoli e una serie di note a margine di vignetta che spiegano il significato dei termini lasciati in originale (a partire da Sekirei) e i riferimenti alla mitologia giapponese. Presenti due pagine a colori in apertura di volume.

Un albo d’esordio di rodaggio, in conclusione, per una serie costruita a misura dei cultori del genere.


VOTO: 6 

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