Riverdale 3×09 – No Exit | Recensione

Pubblicato il 17 Gennaio 2019 alle 18:00

Con Archie in esilio forzato, Riverdale è ormai il regno incontrastato di Hiram Lodge. Come reagiranno Betty, Veronica e Jughead? Riusciranno a “sopravvivere”, incastrando l’uomo e riportando a casa l’amico?

Dopo la lunga pausa invernale riprende la sua corsa Riverdale.

Avevamo lasciato la serie in un momento non proprio brillante a causa forse di una serie di trame che, portate avanti parallelamente nei primi episodi, hanno faticato ad incastrarsi alla perfezione poi a ridosso del winter finale – la nostra recensione QUI – che da un lato aveva sicuramente cementato Hiram Lodge nel ruolo di grande villain della stagione rivelandone i piani per un controllo totale della cittadina a favore dei suoi traffici illeciti dall’altro si era concluso con un bizzarro cliffhanger, con Riverdale messa in quarantena, separando di fatto i quattro protagonisti gli uni dagli altri.

L’episodio di questa settimana, il nono di questa terza stagione, intitolato No Exit la quarantena è finita ma la città è ormai in pugno ad Hiram Lodge il quale gestisce sia i traffici illeciti che la vita socio-politica della città. Il clima sereno di pochi mesi fa è un pallido ricordo: Veronica cerca di far sopravvivere il suo locale pressata dal padre, Betty e Jughead devono gestire sia i fuggitivi dell’istituto delle Sister of Quiet Mercy sia la loro dipendenza dalle droghe alimentata dai Serpents rimasti per troppo tempo senza una guida, infine Archie è in esilio volontario nei boschi del Canada.

Proprio Archie viene ferito da un orso iniziando a sperimentare delle tremende allucinazioni che lo portano a rivivere il percorso che lo ha costretto alla fuga, in città invece Hiram sembra non lasciarsi nessuna occasione per mantenere il controllo… la situazione è insostenibile portando Veronica e Jug ad allearsi: protezione in cambio di un introito fisso per i Serpents alleggerendo così la pressione di Hiram. Betty intanto pressa le suore dell’istituto affinché testimonino contro Hiram svelandone i suoi traffici.

Gli equilibri a Riverdale sono definitivamente cambiati e Hiram ne è il perno oramai come apprenderà la stessa Betty.

Rispetto alle passate stagioni, la pausa invernale sembra non aver giovato più di tanto a Riverdale che continua la sua striscia di episodi gradevoli ma sicuramente sottotono rispetto ai livelli a cui ci aveva abituato.

Anche No Exit non fa eccezione. La sceneggiatura è solida ma priva di reali sorprese impegnata da un lato a fare il punto della situazione dopo il winter finale e dall’altro a legittimare il nuovo status quo della città ormai in mano ad Hiram. Se Betty, Veronic e Jug sono quindi protagonisti degli eventi, Archie viene relegato in un filone narrativo alternativo in cui si cerca di sfruttare, in maniera a dir la verità poco incisiva, una lunga sequenza onirica.

E’ evidente già a metà episodio che si stia preparando il terreno per un cliffhanger, che effettivamente avviene ed è doppio, ma che non essendo stato preparato a dovere risulta poco convincente e probabilmente lo sarebbe stato di più se avesse chiuso il winter finale.

Pur riuscendo a mascherare bene il tutto, showrunner e sceneggiatori devono dare più sostanza alle trame e recuperare non solo una direzione ben precisa per la serie ma anche quei piccoli accorgimenti di regia e “adattamento” che hanno da sempre distinto la serie.

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