L’incredibile storia del fumettista John Callahan

Pubblicato il 28 Agosto 2018 alle 16:00

John Michael Callahan, meglio noto semplicemente come John Callahan, nato il 5 febbraio 1951 a Portland, Oregon, è stato un artista poliedrico, che ha sperimentato la sua arte in vari campi, non sempre interconnessi: è stato infatti fumettista, artista e musicista.

Due eventi hanno caratterizzato, in negativo, la sua vita: all’età di 8 anni fu molestato da un’insegnante, per poi iniziare a bere all’età di dodici anni “per nascondere il dolore dell’abuso”; l’altro evento, che lo farà diventare un fumettista, è un incidente automobilistico all’età di 21 anni a causa dell’alcool (anche se non era lui a guidare l’auto, ma un suo amico, con il quale condivideva giorni di bevute).

Dopo l’incidente, ha cominciato a disegnare stringendo la matita tra le mani, con uno stile artistico visivo ovviamente spesso approssimativo, ma comunque leggibile, in cui molti vi hanno visto lo stile di William Steig, James Thurber, Richard Condie e Ben Wicks. Dal 1983 fino alla sua morte, il lavoro di Callahan è apparso sul quotidiano Portland Willamette Week.

Callahan si occupava di argomenti macabri e disabilità fisiche, con un umorismo nero tutto suo, che è bene rappresentato nel suo “quasi-memoir”, Will the Real John Callahan Please Stand Up? Anche se per argomenti e tavole condivide qualcosa con Charles Addams, Gahan Wilson e in particolare Charles Rodrigues, il suo stile è comunque molto più aggressivo e non ha mancato di sollevare polemiche sui suoi lavori, anche con boicottaggi organizzati.

Callahan sbeffeggiava queste reazioni dei critici, mentre affermava che l’unica sua bussola fossero le reazioni delle persone con vera disabilità, ritenendo che la compassione e la condiscendenza, spesso specchio di ipocrisia, fossero l’unica cosa “veramente detestabile.”

Sulle opere di Callahan sono state realizzate due serie animate: Pelswick, uno show per bambini su Nickelodeon, e Quads!, una coproduzione franco-canadese, che conserva la violenza, la gioia di vivere e la scorrettezza politica delle sue vignette.

Callahan si rese presto conto che il cartooning era una forma di manifestazione emotiva per lui; per questo volle conseguire un master in counseling presso la Portland State University. Tuttavia, il suo peggioramento di salute gli ha impedito di terminarlo.

Nel 2005, il cineasta olandese Simone de Vries ha realizzato un documentario su Callahan, morto poi il 24 luglio 2010 per complicanze in seguito ad una operazione, ‘Raak me waar ik voelen kan’ (‘Toccami dove posso sentire’).

All’artista è stato da ultimo dedicato un film biografico, Don’t Worry, diretto da Gus Van Sant e con Joaquin Phoenix, Jack Black e Jonah Hill, atteso al cinema in Italia per il 29 agosto 2018, che ripercorre la vita dell’artista, raccontando i suoi drammi morali e fisici, ma anche la sua voglia di esprimere la sua visione del mondo.

 

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