The Cannon God eXaXXion vol. 1 (di 7) – Recensione

Pubblicato il 16 Aprile 2010 alle 13:18

Il ritorno di un grande manga dallo stesso autore di Gun Smith Cats!
The Cannon God eXaXXion vol. 1 (di 7)

Autori: Kenichi Sonoda.
Casa editrice:
GP Publishing.
Provenienza:
Giappone.
Prezzo:
5,90 Euro con sovracopertina.
Data di pubblicazione: 2010

Ottimo recupero, finalmente in (eleganti) volumi monografici, quello di eXaXXion già serializzato a suo tempo su Kappa Magazine (dal maggio 1998 al maggio 2005, sette anni!) e forse proprio per questo, come ammette Andrea “Capitan Barikko” Baricordi nell’angolo della posta, un po’ penalizzato nella lettura del quadro d’insieme (e anche come diffusione verso il grande pubblico aggiungerei), ma sicuramente meritevole di una ristampa integrale come questa.

Gli alieni umanoidi provenienti dal pianeta Riofard sono giunti sulla Terra dieci anni fa e sembrano essersi integrati perfettamente con la popolazione a tutti i livelli aiutandola anzi parecchio dal punto di vista tecnologico, peccato che il giorno del decimo anniversario del loro arrivo rivelino il loro vero volto e attuino un massiccio attacco a tutte le forze armate terrestri riuscendo ad annientarle completamente; bè, quasi completamente, perché il giovane studente delle superiori Hoichi Kano, novello Koji Kabuto, ha sempre saputo le vere intenzioni dei Fardiani, imbeccato da quel genio del nonno Hosuke (lui sì che la sapeva lunga!), il quale ha pazientemente aspettato il momento giusto per fornire al baldo nipote una tuta ipertecnologica e un androide da combattimento (e non solo) per metterlo in grado di fronteggiare l’enorme minaccia.

Ma quando i Fardiani utilizzano un megarobottone alto come tre grattacieli, in grado di sparacchiare col suo megacannone (gravito-inerziale) praticamente ovunque nel mondo e lo puntano pure sul Giappone, è giunto il momento di giocare duro anche per il nonno all’avanguardia e tirare fuori dal suo personalissimo e supersegreto hangar sotterraneo l’eXaXXion, un robottone se possibile pure più grosso, dotato anche lui di un ultracannone dal calibro non indifferente; la guerra ora può essere combattuta alla pari e forse l’Umanità ha ancora una speranza (forse!).

Se tutto questo vi sembra (almeno in parte) un canovaccio già noto è perché Sonoda omaggia dichiaratamente il genere robotico a partire dal Mazinga Z più classico (come quello del manga originale di Go Nagai), col giovanissimo pilota del superobottone di turno alle prese con l’altrettanto classico dilemma, non esplicitato a parole da nessuno ma praticamente insinuato pesantemente fin da subito, ovvero se essere un dio o un demone – Diventa un eroe Hoichi! come insiste a dire il nonno –, e la soluzione non è così facile da mettere in pratica come sembrerebbe.

Vengono poi mutuati diversi spunti da molte altre serie fondamentali, come Macross (l’unità XXX sembrerebbe una sorta di SDF1), o Gundam e Evangelion (scevro dagli aspetti metafisici) per il realismo dell’ambientazione, dei mecha e delle dinamiche di interazione delle varie fazioni protagoniste, in questo caso del popolo alieno invasore con quello terrestre; fondamentale l’aspetto delle spaccature all’interno dei due fronti, infatti molti alieni sono dei civili integrati realmente con la popolazione della Terra e non sono assolutamente d’accordo con l’invasione che li coglie anzi del tutto di sorpresa al pari dei terrestri.

Mentre molti tra questi ultimi sono già pronti a sottomettersi ai nuovi padroni, la ribellione di Kano dotato delle sue super armi potrebbe riaccendere in tanti la fiamma della ribellione (errori di pilotaggio e manipolazioni mediatiche permettendo); a completare questo quadro di fantascienza esasperata all’ennesima potenza ma con intrecci solidissimi alla nostra realtà quotidiana di tutti i giorni, una rappresentazione grafica veramente affascinante, Sonoda infatti è stato chara designer tra le altre cose anche dei famosissimi oav di BubbleGum Crisis e Gall Force, oltre ad essere appassionato di armi, e qui si vede eccome.

Lo stile adottato per rappresentare tutta questa tecnologia fantascientifica e in particolare le idee alla base del suo funzionamento e della sua utilizzazione (nonché i suoi effetti al lato pratico), sono talmente sorprendenti, avveniristiche e soprattutto così credibili da lasciare (piacevolmente) sorpresi, considerando anche che il manga è del 1996 ma sembra concepito semmai dieci anni nel futuro (a partire da oggi).

Ciliegina sulla torta, un bel po’ di fan service, altra caratteristica per cui l’autore è ben noto, ma sebbene un po’ di tettone sparse qua e là con i conseguenti ammiccamenti e doppi sensi siano tutt’altro che disprezzabili (almeno per i maschietti), c’è da dire che in questo caso sono dosate almeno per ora abbastanza bene e integrate intelligentemente con la trama principale della storia tanto da costituirne un ulteriore pregio; le premesse sono quindi molto buone ma siamo giusto al primo volume e c’è da vedere se poi alla conclusione del settimo e ultimo i conti torneranno o ci sarà (purtroppo) qualcosa da recriminare (ma verrebbe da dire che è assai improbabile), l’edizione invece si segnala fin da subito con uno dei rapporti prezzo/numero di pagine tra i migliori per pubblicazioni di questo genere in Italia, ma con una carta che, seppure molto sfogliabile, presenta una resa del b/n non proprio impeccabile (e di cui molti lettori si sono lamentati).

Voto: 7,5

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