La Gazzetta della BD – 25 gennaio 2018 –

Pubblicato il 25 Gennaio 2018 alle 15:30

Oggi si apre il Festival di Angoulême, il più importante per partecipazione e presenza di autori e pubblico

Per questo parliamo di altre mostre che potete trovare nella città francese e diamo la classifica definitiva delle vendite per l’anno 2017.

05 -Gilles Rochier Faut tenir le terrain è la mostra dedicata al rapper del fumetto

Dal 1996, Gilles Rochier ha sviluppato un lavoro in gran parte ancorato nei paesaggi urbani mentre cerca di fare un disegno che sembra quasi un suo tentativo su carta di rappare: una vita trascorsa nella periferia della capitale, con aspettative frustrate e traiettorie che si allontanano o che si forgiano grazie alla volontà.

La realtà della vita di tutti i giorni non risparmia nessuno dei suoi personaggi e i drammi che scandiscono le sue storie sono numerosi. Durante tutto il suo lavoro, l’autore mostra una coerenza impressionante e offre una testimonianza sincera e modesta della vita che conduce da Montmorency a Colombes. La sua carriera è quella dell’autodidatta: inizia a disegnare prima ancora di saper scrivere, scopre la sua passione per la nona arte con Métal Hurlant, poi, mettendo da parte la pittura, riorienta la sua vita per dedicarsi alla sua passione dopo un periodo di disoccupazione, vagabondaggio e depressione, raccontata nel 2008 a Temps Mort (6 Pieds sous Terre).

Gilles Rochier inizia nel 1996 con la fanzine Envrac, ma l’ambizione iniziale è solo quella di intrattenere la sua famiglia. Tuttavia già affronta temi che diventeranno ricorrenti nella sua opera: rappresentazione e apprensione di se stessi, vita urbana come campo da gioco. La vita quotidiana del quartiere dell’autore è raccontata sotto forma di schizzi in cui la sensazione di abbandono e il grigiore alimentano la frustrazione e il disagio degli abitanti, ma laddove esistono vere complicità, esistono ancora vere belle relazioni.

Gilles Rochier non rivendica alcuna influenza grafica ed il suo stile si distingue per il suo aspetto grezzo ed efficace. L’autore ha ricevuto il premio Revelation al Festival di Angoulême nel 2012 per TMLP-Ta Mère La Pute (6 Pieds sous Terre), dove racconta la sua giovinezza e la prostituzione di alcune madri del quartiere per far quadrare i conti .

Questa mostra metterà in evidenza le figure che popolano il lavoro dell’autore, attraverso la presentazione di originali.

La mostra si terrà presso:

Espace Franquin dal 25 al 28 gennaio 2018

Produzione: 9th Art + / FIBD

04 -Vi avevamo già parlato della mostra dedicata al personaggio di Alix che sarà organizzata ad Angoulême

Ora ecco ulteriori dettagli su cosa aspetta i fortunati visitatori.

Eroe leggendario che ha fatto i bei giorni del giornale Tintin per quasi 40 anni, Alix rimane un simbolo del fumetto franco-belga. La mostra in suo onore è la prima grande retrospettiva dell’arte di Jacques Martin e più precisamente degli anni 1948-1988, quando l’autore disegna e scrive la serie. Attraverso più di 150 documenti originali e rare tavole, i visitatori potranno scoprire il suo prospettivismo, che gli ha permesso di rinnovare la narrazione grafica nei fumetti.

La figura di Alix occuperà ovviamente un posto centrale nella mostra. Questo paradossale eroe, spesso frustrato nelle sue aspirazioni per difendere la giustizia, deve negoziare con un mondo antico, violento e raffinato, che riflette anche le tensioni politiche e culturali contemporanee dell’autore (guerra fredda, la decolonizzazione, rivolte giovanili…).

La mostra saprà anche mostrare come Jacques Martin ha reinventato il periodo e le civiltà che descrive (romana, greca e gallica, in particolare), tra rigore storico e fantasia artistica, evidenziando anche – per esempio – la sua rappresentazione del corpo

Infine, uno spazio sarà dedicato agli inizi di Guy Lefranc, il “cugino” contemporaneo di Alix.

La mostra si tiene al

Museo del fumetto di Angoulême dal 25 al 13 maggio 2018

Co-produzione: 9th Art + / FIBD

03 – Sonny Liew le prodige de Singapour: dall’Oriente arriva una mostra dedicata ad un grande autore

Se conosciuto negli Stati Uniti, il lavoro di Sonny Liew era relativamente per pochi in Europa. Nel 2017, la pubblicazione di The Art of Charlie Chan Hock Chye (da noi pubblicato da Bao) rivela un autore di talento, che il Festival è lieto di salutare con una mostra.

Nato nel 1974, Sonny Liew è cresciuto a Singapore, dove ha passato la maggior parte della sua vita. Dopo aver studiato filosofia all’Università di Cambridge, è entrato a far parte della Rhode Island School of Design. Ha iniziato la sua carriera come disegnatore a metà degli anni ’90, pubblicando My Faith in Frankie con gli americani Marc Hempel e Mike Carey per Vertigo/DC Comics.

Negli ultimi dieci anni ha ricevuto numerosi premi e alcuni dei suoi libri, come Malinky Robot (Pack) e The Shadow Hero (Urban China), sono stati tradotti in francese. Al Comic-Con 2017, tre Eisner Awards incoronano il suo nuovo libro, The Art of Charlie Chan Hock Chye. Attraverso questa autobiografia di uno scrittore di fumetti immaginario, Sonny Liew racconta la recente storia di Singapore, un’ex colonia britannica diventata indipendente nel 1965.

Ha inventato da zero la vita di un disegnatore presumibilmente nato nel 1938 e lavorando per mezzo secolo per illuminare meglio il contesto politico e culturale del suo paese, mentre il governo ha imposto per molti anni la propria narrativa nazionale – una storia ufficiale inclusa in tutti i libri scolastici. Per non parlare anche della mania che ha scatenato, Charlie Chan Hock Chye ebbe una ripercussione senza precedenti a Singapore e aprì una breccia nell’ortodossia governativa.

Sonny Liew utilizza una vasta gamma di stili, combinando varie tecniche (pittura ad olio, lavaggio, matita …) per rappresentare le tavole, la ricerca e la fantasia dei ricordi… E, attraverso il suo eroe fittizio, rende omaggio a tutti i fumettisti appassionati e anonimi che hanno segnato la storia del suo paese senza mai essere riconosciuti.

La mostra dedicata a questo vero prodigio vedrà le varie influenze del suo autore – il maestro Tezuka, ma anche i grandi autori dei fumetti americani, come Steve Ditko. Una mostra da non perdere, che sarà accompagnata dall’arrivo dell’autore ad Angoulême.

La mostra si tiene presso:

Cantine del teatro di Angoulême dal 25 al 28 gennaio 2018

Produzione: Istituto Francese di Singapore

02 – Il Festival ricorda il movimento «En mai, fais ce qu’il te plaît…» en janvier aussi!, dal punto di vista del fumetto

“A maggio, fai quello che ti piace …” anche a gennaio! L’anno 2018 segnerà il 50° anniversario del “bel mese di maggio” 68. Un momento in cui l’arte grafica è giunta per strada a portare idee per il cambiamento…

Il fumetto è stato parte di questo movimento, che ha dato un grande contributo per portarlo fuori dal mondo dell’infanzia e in età adulta. Senza dubbio il fumetto è un po’, nella sua espressione più libera, la figlia di questa primavera. Il Festival non mancherà di strizzare l’occhiolino a “Lo spirito di maggio”. In quale forma? È troppo presto per dirlo.

“A maggio, fai ciò che vuoi”, dice il proverbio, perché non così a gennaio? State in attesa di ulteriori aggiornamenti…

01 – Facciamo un riassunto del 2017 con la classifica degli albi più venduti

Come facile immaginare, se avete fatto attenzione alle varie classifiche che abbiamo proposto nel corso delle settimane, Astérix si conferma come il campione di vendite indiscusso della zona francofona.

Anche un classico come Titeuf, seppur staccato notevolmente in termini di vendite rispetto al mitico Gallo, si conferma ancora come un personaggio molto amato, per non parlare del sempreverde Tintin con la nuova edizione de Nel Paese dei Soviet.

Anche dopo 30 anni dal primo volume uscito, Le Chat continua a conquistare il pubblico francese con il suo stile ed il suo umorismo.

Largo Winch ottiene un buon risultato, piazzandosi al sesto posto della classifica, anche se viene superato dagli arzilli vecchietti di Les vieux fourneaux, Antoine, Emile e Pierrot.

L’unico titolo Gallimard è invece dedicato alle donne. Nella top ten anche il secondo volume di Ki & Hi, del talentuso Kevin Tran.

Chiude il 20 volume di Les Légendaires.

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