Ghost Inn – La locanda di Yuna 1 | Recensione

Pubblicato il 31 Dicembre 2017 alle 17:00

Tadahiro Miura torna sulle tematiche di Nikukyuu!, ma ambientando il tutto in alcune terme abitate da spiriti

Kogarashi Fuyuzora è un ragazzo che fin da quando è bambino è oggetto di possessioni spiritiche. Questo gli ha causato grandi difficoltà con il prossimo negli anni, costringendolo spesso a cambiare scuola. In più, un giorno, viene posseduto dallo spirito di un broker, che lo coinvolge in investimenti azzardati, rendendolo povero in canna. Da senza tetto pieno di debiti, non può permettersi buoni alberghi e finisce alla pensione Yuragi, un tempo bell’albergo, ora pensione a prezzi stracciati per la presenza di spiriti che la infestano. Peccato che il primo spirito sia una ragazza delle superiori vestita con uno yukata che lascia poco all’immaginazione…

Già dalla trama si capisce come questo manga comico basi il suo successo non su una storia complessa, ma sulla pazzia dei suoi personaggi  e sulle situazioni comiche che nascono dai loro rapporti. Ci troviamo infatti di fronte alla classica situazione del giovane studente adolescente che si trova a vivere da solo insieme a una buona varietà di ragazze, dai differenti caratteri, ma tutte sempre con le forme bene in vista (siamo anche alle terme): il classico harem.

Il tratto ecchi del manga infatti è evidente già dalla prima pagina, con la fantasma co-protagonista (ma vale per tutti i personaggi femminili che incontreremo) vestita poco e che non lascia molto all’immaginazione.

Tuttavia il manga è anche divertente e vi strapperà spesso anche una risata, date le situazioni assurde e i cliché tipici del genere che si ripetono, ma con una varietà tale da non far diventare le gag monotone. I personaggi del resto offrono una buona varietà anche se all’interno del genere, quindi avremo la ragazza timida, quella dai modi violenti, la gattina (in tutti i sensi…), l’alcolizzata formosa e libidinosa. Il protagonista è poi il classico ragazzo adelescente, in imbarazzo con le ragazze, ma con le mani che cadono sempre su certe parti del corpo. Vedremo se, come di solito avviene, la vena da commedia scolastica avrà presto anche una componente romantica.

Insomma, poche novità nel genere, ma comunque manga molto divertente da leggere per distrarsi; un tipico shonen di Weekly Shonen Jump. Certo, se cercate una storia con una trama profonda e non siete di quelli che credono che il fan service basti a decretare il successo di un manga, rivolgete pure le vostre attenzioni ad altri titoli.

Il disegno è confacente al genere, con largo uso del deformed per sottolineare la comicità delle scene. Ovviamente gli ambienti cedono il passo alle rappresentazioni dei personaggi femminili, spesso in primo piano per i motivi che facilmente immaginate. Il tratto è sempre pulito e curato.

L’edizione italiana Panini Comics presenta il classico tankobon; nota di merito alle note del traduttore riguardo al significato dei nomi e alla spiegazione di alcune situazioni tipicamente giapponesi, molto utili per apprezzare integralmente l’ironia alla base di questo manga.

Con l’acquisto del primo numero, anche in edicola, avrete in regalo una litografia in edizione limitata con tutti i personaggi principali del manga.

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