Recensione La Sposa di Habaek – Flashbook Edizioni

Pubblicato il 21 Marzo 2010 alle 12:40

Autori Yun Mi-Kyung
Casa Editrice Flashbook Edizioni
Provenienza Corea del Sud
Prezzo 5,90 Euro
A cura di Mariangela “Psikodelizia”


Autrice poco conosciuta in Italia la senpai Mi-Kyung, ha alle sue spalle alcune opere davvero notevoli che le hanno fatto ottenere premi come “Nuovi Protagonisti” nel 2003 con “Diario di un viaggiatore attorno al mondo”  e “Lettori di Fumetti” nel 2004 con “Rail Road”.
Pubblicato come i precedenti dalla Wink (Seoul Cultural Publishers), La Sposa di Habaek trae ispirazione dalla poesia cinese del periodo Han; non a caso l’autrice ha dato prova di spaziare con facilità da tematiche shojo, allo shonen-ai, maturando uno stile dal tratto moderno, ma dai contenuti vicini alla tradizione sunjeong, ovvero l’equivalente coreano dello shojo ( Sunjeong è il nome dell’ultima imperatrice coreana).

 

La Flashbook Edizioni, che ha acquistato i diritti per l’edizione italiana, presenta questo manhwa in un’edizione come al solito chic e ricercata con sovracopertina dai disegni in rilievo e prime pagine a colori.

Il lettore è subito catapultato in un bisbiglio afoso, immerso in forti colori caldi, brillanti che avvolgono Soa, la protagonista. Un’atmosfera plumbea, sebbene sia il giorno del suo matrimonio. Lei è il sacrificio del cinismo che da anni ruba alla natura ogni goccia di vita. Gli abitanti del villaggio offrono la purezza di Soa al dio delle acque, affinché giunga la pioggia sulla terra resa arida dalla loro avidità.

Le esili e sinuose figure dalle ciglia e capelli setosi sono accompagnate da una continua ricerca estetica del particolare che affascina il lettore: che siano semplici petali di loto, fiori di ciliegio o ali di farfalla risplendono sulle pagine in un momento eterno-etereo così come il chiaro-scuro del drappeggio delle vesti sembra scivolare nei giardini alla giapponese del palazzo e rincorrersi in un alternarsi d’ombre di alberi secolari ed il bagliore sfuocato di una luna così vicina.

La sposa di Habaek ti trascina in un mondo sognante dalle atmosfere fantastiche, quasi irreali ma riesce a farti percepire quel senso di estraneità, paura, angoscia, solitudine che pervade la protagonista, ritrovatasi in una dimensione che le è stata imposta per salvare il suo paese.

I suoi occhi si fanno grandi e si stupiscono nel vedere che il suo sposo, il dio delle acque Habaek, non è che un bambino e non un mostro come cantavano le leggende.
Un fanciullo capace di freddi verdetti: “la Natura è una legge di causa-effetto: da quanto riceve”; una seconda personalità che prenderà corpo di notte…

Questo Manhwa di Yun Mi-Kyung è un’opera raffinata che tutti gli appassionati di shojo-classici e amanti delle tradizioni orientali adoreranno.


VOTO 8

 

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