Recensione: Crazy Maniax

Pubblicato il 10 Febbraio 2011 alle 11:12

Autore: Nobuyuki Anzai
Editore:
GP Publishing
Provenienza:
Giappone
Prezzo: € 6,90


Dopo aver riproposto “MÄR – Märchen Awaken Romance”, GP Publishing presenta ai fan di Nobuyuki Anzai “Crazy Maniax”, volume unico con il quale il sensei pensava di sospendere la propria carriera, prima che venisse alla luce il progetto di “Mixim 11”, serie sempre edita da GP Manga, e conclusasi lo scorso 2 febbraio sulle pagine dello Shonen Sunday.

All’interno di questo volume sono raccolte ben sette storie autoconclusive, realizzate in tempi diversi, tra cui “D-Fucker” del 1993, che ha segnato l’esordio dell’autore nel mondo fumettistico professionale. Dello stesso periodo è “Pecorella smarrita-Karate Junkie”, miniserie in quattro capitoli, cui si vanno ad aggiungere “Valkyrie + uno” e due versioni di “Fairy Snow”, una sorta di prototipo delle atmosfere e dello stile che avrebbero poi caratterizzato “MÄR”.

In apertura di volume si trova invece “Crazy Maniax”, disegnata poco dopo la conclusione di “Flame of Recca”, e che dà il nome a questa piacevole raccolta, che termina con “Goraku de Pon”, un breve spazio in cui Anzai racconta – e disegna – simpatici aneddoti sui suoi gusti e la sua vita.

Leggendo, ci si rende conto che ciò che accomuna storie tanto diverse è la forte sensazione di spontaneità con cui l’autore ha realizzato episodi brevi ma ben strutturati, che riescono a dare respiro alle vicende e ai protagonisti nell’arco di poche tavole.

Per quanto riguarda il disegno, è evidente l’evoluzione del tratto di Anzai dai tempi del debutto fino alla maturità del segno, senza che tuttavia siano venute a perdersi le caratteristiche di fondo del suo stile, che anzi sono ben evidenti fin dall’inizio della sua carriera. Ecco quindi quel tratto curato nei dettagli e sempre un po’ sopra le righe nel delineare personaggi stravaganti tanto nel look quanto nelle contraddizioni della loro personalità, espedienti, questi, che ravvivano certe figure a volte stereotipate.

Le storie meno recenti presentano numerosi elementi che permettono di inquadrarle facilmente nel panorama degli shonen dei primissimi anni Novanta, risentendo in primo luogo della minore esperienza del sensei e dell’influsso di altre grandi serie dell’epoca (Yu Yu Hakusho, Due come noi, ecc.).

L’edizione italiana è ben curata dal punto di vista della confezione, per un volume corposo di 256 pagine in bianco e nero, con sovraccoperta, rilegatura robusta e carta bianca e resistente. Peccato per i numerosi refusi che costellano i testi. Nel complesso, il rapporto qualità-prezzo è accettabile.

Concludendo, “Crazy Maniax” è un’opera molto piacevole, che senz’altro sarà apprezzata dai fan di vecchia data, in quanto offre una panoramica trasversale sulle diverse possibilità di questo autore. Grazie alla freschezza di storie brevi che seguono l’intero percorso del sensei dagli esordi fino ad oggi, è un volume che può offrire l’opportunità di conoscere Anzai anche a chi non ha avuto modo di apprezzarlo in precedenza.


VOTO: 7

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