Avengers Serie Oro n. 10 – Recensione

Pubblicato il 30 Giugno 2015 alle 11:10

Arriva la ristampa di altre storiche sequenze di Avengers narrate dal grande Roy Thomas e illustrate dall’eccezionale Barry Windsor-Smith! Cosa succede ad Ercole quando alcuni terribili avversari lo prendono di mira? Scopritelo in questo numero di Avengers Serie Oro!

Nel corso della loro lunga esistenza editoriale, i Vendicatori sono stati protagonisti di sequenze narrative spesso entrate nella storia dei comics. Come ho già scritto in tante occasioni, molte delle story-line più amate e apprezzate dal pubblico e dalla critica furono firmate da Roy Thomas, all’unanimità considerato il miglior scrittore del comic-book Avengers. Sebbene l’allora giovane allievo di Stan Lee non si sentisse particolarmente coinvolto dai personaggi, ideò comunque trame avvincenti e inventive, ricche di continui colpi di scena.

Thomas inoltre mutò sovente la line-up del team, inserendo il dio greco della forza Ercole, per esempio; facendo interagire la squadra con l’ambigua Vedova Nera; sostituendo momentaneamente Cap con la Pantera Nera; e inventando il nuovo Cavaliere Nero e soprattutto il tormentato sintezoide Visione che nel giro di poco tempo divenne uno dei character fondamentali delle saghe degli Avengers.

Ve ne potrete rendere conto con questa uscita di Avengers Serie Oro che include due importanti sequenze scritte da Thomas. La prima, tratta dai nn. 66-68 del comic-book originale, è incentrata proprio sulla Visione. Si svolge nel periodo in cui Clint Barton non veste i panni di Occhio di Falco e ha assunto l’identità di Golia, mentre Hank Pym è ormai il Calabrone. Thomas riprende alcuni fili narrativi rimasti in sospeso riguardanti l’enigmatico Visione. A suo tempo controllato dal terribile Ultron, il sintezoide aveva infatti attaccato la squadra per poi ribellarsi all’essere meccanico.

L’ingresso nel gruppo tuttavia ad alcuni era parso troppo frettoloso e ora qualcosa sembra andare storto. La Visione, per una serie di motivi misteriosi, attacca nuovamente i compagni di squadra. Qual è la spiegazione? Ha ingannato i Vendicatori? Oppure Ultron lo controlla un’altra volta? Senza spoilerare, specifico che il villain sarà presente e in questa occasione ha ideato un piano devastante che potrebbe condannare l’umanità. Thomas, come al solito, scrive una trama intrigante e coinvolgente, realizzando un classico fumetto di supereroi nel senso nobile della definizione, con testi e dialoghi vivaci e incisivi.

La seconda sequenza ha una funzione quasi celebrativa. Tratta dai nn. 98-100 di Avengers, costituisce una delle vette più alte della lunga e acclamata run di Roy. La storia è in fondo anche un’immensa dichiarazione d’amore nei confronti del Marvel Universe e nel centesimo episodio appaiono tutti i personaggi che hanno fatto parte, anche solo per un breve periodo, del gruppo di supereroi più potente della terra. La storia è spettacolare e si concentra, almeno all’inizio, su Ercole. Il dio greco della forza si era a un certo punto allontanato dalla squadra per occupare il posto che gli spettava di diritto nell’Olimpo.

Ma qualcosa non è andato per il verso giusto. Clint Barton lo trova in pessime condizioni ed è l’inizio di un incubo che coinvolgerà il gruppo in una lotta senza esclusione di colpi che implica il dio della guerra Ares, Cratos e Bia, l’Incantatrice e altri character degli svariati pantheon mitologici del Marvel Universe. Anche in questo caso Thomas scrive testi intensi, a volte un po’ verbosi, ma ben curati. Il volume è da segnalare però pure per i disegni. Buona parte degli episodi è illustrata dal leggendario Barry Windsor-Smith (che all’epoca si firmava semplicemente Barry Smith).

Per quanto concerne la prima sequenza, Barry fa un buon lavoro ma le storie fanno parte del periodo in cui il penciler inglese si sforzava di seguire Kirby e non si era avvicinato allo stile preraffaellita che farà di lui uno degli artisti più acclamati a livello mondiale. Tuttavia, le sue figure sono carismatiche e maestose (in particolare, Thor e Golia) e il lay-out è innovativo se analizzato sulla base degli standard visivi dell’epoca e ricorda, facendo le debite proporzioni, certi esperimenti di Steranko. L’episodio conclusivo della prima sequenza è invece di Sal Buscema che svolge anche lui un ottimo lavoro.

Nella seconda story-line Smith è sempre presente e il tratto è più simile a quello di Conan The Barbarian. Le chine di Tom Sutton, Joe Sinnott e Syd Shores smorzano la potenza delle matite ma in tante pagine l’eleganza, la fluidità e l’impostazione preraffaellita emergono comunque, con risultati di grande pregio estetico e formale. Basta vedere la bellissima splash page del Cavaliere Nero in groppa allo splendido cavallo alato Aragorn per rimanere senza fiato. Insomma, questo decimo numero di Avengers Serie Oro propone materiale eccellente. Non perdetelo.

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