Recensione: Un Cielo Radioso – Jiro Taniguchi

Pubblicato il 20 Gennaio 2011 alle 11:56

Autore: Jiro taniguchi
Casa Editrice: Coconino Press
Paese: Giappone
Prezzo: 18€


Disegni chiari, ampi spaziosi, per una storia morale.

Una lezione melanconica, semplice che affonda con la sua disarmante empatia dentro una piaga della società giapponese, le morti per super lavoro.

In fin dei conti possiamo considerare questa opera del nostro come una delle poche che abbia mai affrontato in maniera forse meno articolata nel sottobosco di sfumature e simbologie. Un cielo radioso si presenta con una chiarezza triste e lineare dall’inizio alla fine. Non vuole nascondere giochi narrativi particolari  o colpi ad effetto. E’ un piccolo,  denso racconto di una storia giapponese moderna. Un racconto che vuole fare da ponte tra due generazioni simbolo, quella dei padri e quella dei figli, ma non in un’ idea di scontro ideologico, bensì di reciproca comprensione dei problemi che vivono entrambi.

Il padre che nasconde i problemi di salute, di stress, ossessivi, paranoici che soffre a lavoro per il suo tenace senso di responsabilità nei confronti dell’azienda e della famiglia.Il ragazzo con difficoltà di comunicazione e comportamento con la famiglia. Vengono forse dipinti in maniera un po’ velocemente macchiettistica, tralasciando un maggiore approfondimento caratteriale e psicologico. Ma sono essenziali e autosufficienti. Si scontrano in un incidente stradale mortale che unisce strazia lacera la loro carne, le loro anime e le confonde. Uno dentro l’altro. In un vago senso di morte e nostalgia della vita, si muovono in contraddizione, in guerra. Per poi rispettarsi, comprendersi l’uno involucro dell’altro.  La ricerca che partirà dalla morte dell’adulto ed il risveglio dal coma del ragazzo si protrarrà in un piccolo percorso di formazione  per la nuova generazione, resa cosciente degli errori, dei valori e della loro malinconia.

L’opera ha un valore fortemente sociale e organico al contesto attuale del Giappone. Se dal punto di vista letterario\artistico, come già detto, possiamo trovare delle ingenuità (che nel caso di Taniguchi vanno considerate come scelte stilistiche precise) la superficie che ci si presenta si muove ondulata, lenta, verso la pacificazione dell’orizzonte. Lasciando come ultimo simbolo una linea dell’orizzonte libera, aperta, in uno splendido\libero cielo di purezza futura.


voto: 7 e 1/2

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