As the Gods Will vol.1, la recensione del thriller horror di Kaneshiro e Fujimura

Pubblicato il 5 Gennaio 2015 alle 16:30

Edito da Star Comics arriva in edicola e in fumetteria il survival horror di Muneyuki Kaneshiro e Akeji Fujimura, ricco di situazioni estreme e scene mozzafiato

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Le giornate di Shu scorrono tutte uguali all’insegna della noia, ma un giorno nella sua classe accade un evento orrendo e raccapricciante: la testa di uno dei suoi professori esplode all’improvviso e al suo posto appare una bambola daruma, una scultura in legno che rappresenta il monaco Bodhidharma; venduta senza occhi, il primo va disegnato quando si esprime un desiderio, il secondo quando si realizza. Il bizzarro oggetto comincia a contare in una sorta di gioco alla “uno, due, tre stella!” facendo saltare in aria le teste di chi, finita la conta, si trova ancora in movimento. Nella seconda B, sotto gli occhi atterriti di Shun, i compagni di scuola cominciano a morire uno dopo l’altro. Dopo l’orrore e lo smarrimento iniziali tra gli studenti ancora in vita comincia a serpeggiare la diffidenza, innescando l’inevitabile processo dello scarica barile delle responsabilità. Tutti accusano tutti, in un delirio di terrore e follia. Satake, Aya… mano a mano muoiono tutti nel tentativo di fermare il timer. Alla fine sarà Shun a stoppare il marchingegno infernale, dando il via però a un nuovo gioco al massacro. Mentre Shun fissa sgomento lo stuolo di cadaveri decapitati dei suoi compagni di scuola si lascia scappare: “Ora la noia è finita.”

Ma il peggio deve ancora venire: una volta fuori dalla sua aula, il giovane incontra Akimoto e scopre che quanto accaduto non si è limitato alla sua classe ma si è verificato in tutte quelle dell’istituto. Su 15 classi sono stati solo in 15 a sopravvivere e l’appuntamento per il gioco mortale successivo è in palestra, dove il “gatto aspetta che uno dei topi gli metta al collo il campanellino“. Da questo momento in poi prende il via una dura lotta per la sopravvivenza, combattuta tra gli unici superstiti alla carneficina. Una lotta che sfocia nel grottesco e diventa sempre più violenta e assurda fino al colpo di scena che chiude il volume e anziché fornire delle risposte aumenta gli interrogativi. Chi è il responsabile di un simile bagno di sangue e a quale scopo ha architettato quest’assurdo gioco?

As the Gods Will scritto da Muneyuki Kanechiro con i disegni di Akeji Fujimura è un manga adrenalinico che ha ispirato una trasposizione cinematografica per la regia di Takashi Miike, applauditissima al Festival Internazionale del Film di Roma. Il ritmo serrato con cui snodano le vicende non lascia al lettore nemmeno il tempo di tirare un respiro profondo: l’orrore è infatti subito dietro l’angolo, improvviso e mai scontato. Quello che all’inizio potrebbe sembrare uno dei tanti survival horror di tendenza, alla Osama Game e BTOOOM! per intenderci, dedicato ai risvolti psicologici dei superstiti di un gioco mortale e alle dinamiche delle loro alleanze, si evolve invece un capitolo dopo l’altro in una storia più complessa e sorprendente che, senza anticipare troppo sugli sviluppi futuri, coinvolgerà l’intera umanità.

La forza magnetica di quest’opera sta tutta nella perfetta caratterizzazione dei tanti personaggi che lo popolano: anche se in scena per poco, ritratti ognuno con le loro debolezze e peculiarità, nonché nel fattore artistico. I disegni, precisi e maturi, supportano magistralmente la trama e – crudi e raccapriccianti – non lasciano spazio all’immaginazione.

As The Gods Will è un’opera crudele che non lascia scampo ai protagonisti né al lettore di potercisi affezionare; un precipitare di eventi sconvolgenti, una corsa mozzafiato contro il tempo alla ricerca della soluzione a un misterioso enigma. Una lettura imperdibile per i fans del thriller dai contorni horror sofisticati e sibillini.

 

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