Marvel Gold: Guardiani della Galassia, la recensione

Pubblicato il 19 Novembre 2013 alle 17:30

Panini Comics propone le classiche storie dei Guardiani della Galassia scritte da uno degli autori più anticonvenzionali del fumetto americano, il compianto Steve Gerber! Non perdete le avventure di Vance Astro, Yondu, Martinex e compagni in un volume della linea Marvel Gold!

MARVEL GOLD GUARDIANI DELLA GALASSIA I VENDICATORI DEL FUTUROGuardiani della Galassia
Marvel Gold

Autori: Arnold Drake, Steve Gerber, Stan Lee, Roger Stern (testi), Gene Colan, Al Milgrom, Howard Chaykin, John Buscema (disegni)

Casa Editrice: Panini Comics

Genere: Supereroi

Prezzo: € 17,00, 17 x 26, pp. 208, col.

Data di pubblicazione: settembre 2012

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La Marvel ha recentemente varato il serial Guardians of The Galaxy che si avvale dei testi di Brian Michael Bendis, l’autore di punta dell’etichetta di Spider-Man e compagnia, ed è imminente l’uscita di un film imperniato sui personaggi. Il brand dei Guardiani ha origine nei tardi anni sessanta e l’attuale formazione del team è diversa da quella classica. I Guardiani della Galassia furono creati dal compianto Arnold Drake che alla DC ideò Deadman e la Doom Patrol ma che aveva lavorato anche alla Marvel scrivendo strane storie degli X-Men e di Capitan Marvel, tra le altre cose. Il team esordì nel n. 18 dell’antologico Marvel Super-Heroes e la storia si svolgeva non nel presente ma nel trentunesimo secolo.

La Marvel tentò infatti di creare una serie dai toni fantascientifici con atmosfere da space opera e la scelta di far agire i Guardiani in un contesto futuribile permetteva di non avere vincoli eccessivi di continuity. Drake comunque prese spunto dall’episodio di Silver Surfer in cui i leggendari Stan Lee e John Buscema introdussero l’infida razza aliena dei Badoon, esseri dalle fattezze rettiliane che intendevano soggiogare l’umanità. Nel mondo del trentunesimo secolo i Badoon sono riusciti nel loro intento ma per una serie di circostanze ad essi si oppone una squadra di eroi formata dal tormentato Vance Astro, dal mistico Yondu, dal rissoso Charlie 27 e dal razionale Martinex. Ognuno di loro appartiene a un popolo diverso ma di origine terrestre e il comune retaggio è l’elemento che li spinge ad agire in gruppo.

In questa storia d’esordio Drake si avvalse del talento del grande Gene Colan, oscuro e tenebroso penciler di Daredevil, Dr. Strange e Tomb of Dracula; ma quell’albo uscito nel 1969, in pieno clima Flower Power, non ebbe grandi riscontri e i Guardiani caddero nel dimenticatoio. Anni dopo furono però ripresi da uno degli autori più visionari, eversivi, iconoclasti e anti-convenzionali dei comics: Steve Gerber, scrittore che ebbe spesso problemi con le major a causa della sua attitudine politicizzata, sceneggiatore di Howard The Duck, Defenders, Man-Thing e Omega The Unknown. Intrigato dai personaggi, Gerber li usò in un numero di Marvel Two-In-One, comic-book dedicato ai team-up della Cosa, e continuò la story-line in una celebre sequenza di Defenders in cui introdusse la nuova acquisizione della squadra, il misterioso Starhawk.

MARVEL GOLD GUARDIANI DELLA GALASSIA 1

Dopodiché la Marvel si decise a concedere una nuova chance ai Guardiani, rendendoli protagonisti di un altro mensile antologico, Marvel Presents. E Gerber si sbizzarrì con una manciata di episodi che costituiscono uno dei momenti più sperimentali della storia della Casa delle Idee. Le origini scritte da Drake e gli episodi di Gerber sono inclusi in un tp della linea Marvel Gold della Panini e coloro che non hanno avuto modo di leggerli avranno una sorpresa. Gerber, politicamente impegnato, inserisce i Guardiani nel contesto del trentunesimo secolo; ma in realtà descrive la sua visione dell’America contemporanea, un paese che aveva superato le utopie sessantottine e subiva un periodo di confusione a causa del disincanto provocato dallo scandalo Watergate.

Nelle storie non mancano gli echi della rivoluzione psichedelica dei sixties e da questo punto di vista Gerber si scatena proponendo invenzioni perfette per un trip di LSD: esseri enormi e senzienti che inglobano nella loro essenza interi universi; strane sostanze; mostri; armi inconcepibili. Tutto ha l’impostazione tipica della new wave e gli intenti contestatari e satirici di Gerber raggiungono il parossismo nella storia in cui la squadra finisce in un pianeta che di fatto è un immenso manicomio popolato da guru che sembrano la controfigura dei leader dei vari culti alternativi degli Stati Uniti, da drogati, da alieni che si atteggiano come gli hippy che si opponevano alla guerra del Vietnam, da ragazze dedite all’amore libero, da criminali di strada non dissimili dai teppisti del Bronx, di Times Square e delle tante aree degradate delle metropoli statunitensi. Al di là degli intenti di denuncia, comunque, Gerber non dimentica di scrivere avventure di supereroi, inserendo la simpatica Nikki nella line-up, approfondendo la psicologia di Starhawk, intimamente connesso con la sensuale Aleta, delineando in maniera approfondita i non facili rapporti intercorrenti tra i personaggi, a cominciare dal frustrato (anche in senso sessuale) Vance Astro e continuando a sfruttare le idee relative alle macchinazioni dei Badoon.

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Ma Gerber era troppo avanti e fu sostituito da Roger Stern, senz’altro bravo ma più in linea con gli standard espressivi dilaganti nel comidom, che si limitò a proseguire le trame impostate da Gerber concentrandosi sulla fantascienza pura. Inoltre Stern inglobò in una sua storia l’avventura di Silver Surfer in cui esordirono i Badoon. Anche queste produzioni sono presenti nel tp. Alle matite c’è Al Milgrom che in tutta onestà non può essere considerato un maestro del disegno. Il suo tratto è comunque efficace e risulta superiore a quello delle sue storie dell’Uomo Ragno degli anni ottanta. In un numero è poi assistito da un giovanissimo (e irriconoscibile) Howard Chaykin in uno dei suoi primi incarichi professionali.

Nemmeno Stern riuscì a risollevare le sorti del serial che durò solo dieci albi. I Guardiani apparvero poi di tanto in tanto come ospiti in altri comic-book Marvel e bisognerà aspettare la seconda metà degli anni ottanta per leggere un nuovo mensile scritto e disegnato da Jim Valentino che invece ottenne discreto successo. Ma questi episodi sono oggi ricordati con nostalgia e varrebbe la pena riscoprirli, se non altro per i testi di Gerber.

Voto: 8

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