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DUE FACCE – Separazione | Recensione

Marco -Spider-Ci- Novelli 10/12/2025

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  • Autori: Christian Ward, Fabio Veras
  • Formato: 17X26, C., 144p.
  • Prezzo: 21,00 euro
  • Casa editrice: Panini Comics
  • Data di uscita: 28 ago. 2025

Christian Ward è un artista poliedrico, molto valido come illustratore, ma ultimamente ha dimostrato di possedere ottime doti anche nel campo della scrittura/sceneggiatura. Dopo aver realizzato testi e disegni di Batman: La Città della Follia, una graphic novel dove l’Uomo Pipistrello doveva vedersela con l’inquietante Corte dei Gufi, Ward ha deciso di dedicarsi a un altro villain della folta rogue gallery del Cavaliere Oscuro, ovvero Harvey Dent/Due Facce.

La miniserie in sei parti raccolta da Panini nel volume Due Facce: Separazione è un racconto dove il protagonista assoluto è proprio l’ex procuratore distrettuale di Gotham City, da sempre combattuto tra due diverse personalità, che tentano di prevalere l’una sull’altra e avere il controllo incondizionato del corpo a cui appartengono.

La parte più oscura e malvagia della sua personalità era tenuta ben nascosta da Harvey, anche se aleggiava dentro di sé, sempre pronta a riaffiorare da sotto la superficie. Quando il mafioso Sal Maroni gli gettò dell’acido sulla faccia, però, questo terribile dolore fece emergere prepotentemente la sua anima corrotta, trasformandolo di fatto in uno degli stessi gangster che prima sbatteva in prigione.

Ward analizza in maniera molto precisa e dettagliata questa dicotomia, scavando nel passato del personaggio, il quale sin da piccolo trovò il modo di reagire agli avvenimenti avversi, come le violenze subite dal padre, creando un suo doppio immaginario (l’Ombra) che avrebbe assorbito tutta la negatività che gli stava intorno, per poi “inscatolarla” dentro la sua mente e metterla da parte, così da soffrire meno.

Questa proiezione di sé stesso viene efficacemente rappresentata come un Due Facce sfigurato da entrambi i lati del viso: un mostro pronto ad uscire dalla prigione mentale creata da Harvey, per avere finalmente la sua rivincita, dopo anni in cui ha dovuto sopportare tutto il dolore e la sofferenza provati dalla sua controparte buona.

Anche il tema del lancio della moneta, diventato il modus operandi abituale del villain quando deve prendere una decisione importante, viene spiegato come un altro ricordo traumatico legato a suo padre, il quale lo puniva per il fatto di essere eternamente indeciso: da qui la provocazione di avvalersi di una moneta pur di arrivare a una decisione in tempi rapidi…

L’abile scrittore e artista britannico, qui affiancato da un ottimo Fabio Veras ai disegni, riesce a fornirci un quadro molto chiaro di quella che è la personalità tormentata di Harvey Dent/Due Facce, dove vengono mostrati non solo i trascorsi che l’hanno portato a diventare la persona che è oggi, ma anche la prigione mentale creata nella sua testa e la continua lotta interiore che è costretto ad affrontare.

Il fulcro di questa miniserie, infatti, è proprio l’estenuante battaglia tra due diverse personalità all’interno dello stesso corpo, che non riescono più a convivere pacificamente. Da un lato abbiamo l’integerrimo avvocato e fautore della legge, che decide di fondare la cosiddetta Chiesa Bianca, dove anche i criminali avrebbero avuto diritto ad un “giusto” processo in seguito a loro dissidi interni, mentre dall’altro esiste solo caos e malvagità, pronti a smantellare tutto ciò che di buono Harvey aveva costruito.

L’idea della Chiesa Bianca, infatti, aveva permesso all’ex procuratore distrettuale di riprendere il suo vecchio lavoro e di mantenere una sorta di “ordine” all’interno della comunità criminale, ingaggiando persino volti noti, ma ultimamente poco presenti, come quello del Mietitore (Batman: Anno Due) nel ruolo del Giudice.

Questo suo nuovo ingaggio gli permetterà di conoscere anche una sua giovane ammiratrice, Lake Cantwell, che lo supporterà e lo spronerà ad essere un uomo migliore, nonostante la sua parte malvagia tenti di avere il sopravvento in maniera sempre più insistente.

Quella di Harvey Dent è sempre stata una figura tragica e tormentata, ma proprio per questo anche una delle più affascinanti. Non si tratta infatti di un “cattivo” a tutto tondo, ma una personalità complessa che si è lasciata trasportare verso derive oscure, in seguito però a un percorso lungo e travagliato, dove intenzioni nobili sono state offuscate da odio e violenza.

Il fatidico giorno in cui venne orribilmente sfigurato segna il passaggio da eroe (o comunque fautore della legge) a villain: un trauma talmente profondo da cambiarlo sia fisicamente che psicologicamente, anche se in realtà le sue due personalità sono sempre rimaste, e per questo non può essere considerato mai del tutto buono, ma nemmeno del tutto malvagio…

Questa sua complessità offre innumerevoli spunti agli autori che si approcciano al personaggio, visto che possono scandagliare ogni anfratto della sua mente frammentata e trovare sempre dettagli ancora inesplorati o non sufficientemente approfonditi, così come decidere se far prevalere una personalità piuttosto che un’altra, in un continuo ribaltamento dei ruoli.

Come molti noti avversari di Batman, Due Facce è un character talmente forte e strutturato a livello narrativo da poter reggere benissimo anche un’avventura in solitaria, senza il supporto del Cavaliere Oscuro, che compare giusto in qualche vignetta, più che altro per far felici i fan, ma non è certo una presenza indispensabile alla trama.

Grazie all’aiuto del succitato Fabio Veras, un giovane talento portoghese dal tratto molto essenziale ed efficace, Christian Ward confeziona un racconto scorrevole e coinvolgente, basato su una narrazione serrata, spesso suddivisa su più livelli: quello reale e quello mentale/psichico di Harvey Dent. La continua lotta interiore del protagonista è qui portata allo stremo, con flashback del passato, processi alle intenzioni e strutture mentali rese molto bene da Veras, tra prigioni a forma di testa, misteriosi guardiani e portali sospesi cerebro-corporei.

Come detto prima, anche l’idea di rappresentare la parte malvagia di Due Facce come un mostro completamente sfigurato dall’acido, anziché solo per metà, è geniale e rende ancora più efficace la dicotomia che contraddistingue il personaggio, nonché la battaglia intestina senza esclusioni di colpi, che alla fine porterà ad un solo vincitore…e di conseguenza a un nuovo status quo per il villain.

L’agile sceneggiatura di Ward, unita all’ottimo storytelling di Veras, che ha tutte le qualità per diventare una delle nuove promesse del fumetto statunitense, formano una combo perfetta per questa miniserie dedicata a Due Facce, su cui molti probabilmente non avrebbero scommesso, visto che non ci sono eroi come protagonisti… Si tratta invece dell’ennesima dimostrazione di quanto possano essere interessanti e foriere di nuovi spunti narrativi le buie e fumose strade di Gotham City, se setacciate da autori validi e brillanti.

In breve

Storia

7.5

Disegni

8

Cura editoriale

7.5

Sommario

Punteggio Totale

7.7

stars

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