Recensioni Comics
Batman/Superman: I Migliori del Mondo – Ritorno a Kingdom Come – Recensione
Marco -Spider-Ci- Novelli 09/08/2025

- Autori: Mark Waid, Dan Mora
- Formato: 17X26, C., 176p.
- Prezzo: 25,00 euro
- Casa editrice: Panini Comics
- Data di uscita: 7 ago. 2025
Quando si va a toccare un capolavoro assoluto del fumetto, come Kingdom Come di Mark Waid e Alex Ross, il rischio di rovinare tutto è dietro l’angolo, o comunque sarà molto difficile raggiungere le vette epiche e liriche della graphic novel uscita nel 1996.
In questo caso però a rimetterci mano è l’autore stesso, che dopo quasi trent’anni decide di esplorare nuovamente quell’universo alternativo, così triste e decadente, nel quale i supereroi della “vecchia guardia”, ovvero quelli che tutti noi conosciamo, sono stati rinnegati dalla gente perché ritenuti obsoleti. Al loro posto ha preso campo un’altra generazione di eroi, molto più sfrontata e violenta, che non rispetta la sacralità della vita come ogni vero supereroe dovrebbe fare…
L’opera che lanciò Waid nell’olimpo degli scrittori di comics era un vero e proprio trattato sulla figura del supereroe e di ciò che rappresenta, focalizzandosi soprattutto sul personaggio di Superman, da sempre emblema perfetto dell’eroe, ma che stavolta aveva perso quella fiducia nel prossimo che lo caratterizzava, sentendosi tradito da quelle stesse persone per cui aveva lottato fino ad allora, e per cui era disposto a sacrificare la sua stessa vita, se necessario.

Degli eventi drammatici scuoteranno profondamente questo invecchiato Uomo d’Acciaio, così come i suoi ex alleati, che si vedranno costretti a tornare in azione, per rimediare agli atti irresponsabili di questi nuovi supereroi. Come sa chi ha letto la graphic novel, anche lo scontro generazionale tra super-esseri avrà conseguenze devastanti, e Waid riprenderà le redini del discorso proprio da lì, nella sua serie Batman/Superman: I Migliori del Mondo.
Da grande fan della Silver Age dell’universo Dc, lo scrittore ha voluto rilanciare la storica testata dedicata ai due pezzi da novanta della casa editrice, ambientandola nel passato, reinventando così le prime gesta in coppia di Batman e Superman, con una scrittura moderna, che però mantiene quella freschezza e quella solarità tipiche degli anni Cinquanta/Sessanta, quando erano l’avventura e quel genuino sense of wonder a catturare l’attenzione dei meno smaliziati lettori di allora.
Fin dai primi numeri della serie, infatti, Waid costruisce storie dall’impostazione molto classica, piene di azione e divertimento, dove sono i buoni sentimenti a trionfare, come il rispetto e la stima tra i due protagonisti, con nemici ben definiti e poche zone d’ombra. Un fumetto supereroistico vecchio stile, insomma, ma reso moderno da una sceneggiatura fluida e un apparato grafico di prim’ordine, che vede come disegnatore principale Dan Mora, uno dei più apprezzati artisti del momento.

Le tavole esplosive di Mora, infatti, rese ancora più vivide ed esaltanti dalla colorazione accesa di Tamra Bonvillain, esprimono perfettamente il modo di fare fumetti attuale, ma con uno stile plastico e pulito, che mostra l’essenza più pura di questi personaggi fantastici e così iconici.
Tornando alla trama, Waid nel secondo story-arc di questa serie aveva introdotto un nuovo personaggio, David Sikela, che era un viaggiatore multidimensionale, dotato di poteri sovrumani grazie ai raggi del nostro sole, proprio come Superman. Capitato nell’universo dei Migliori del Mondo, ovvero Terra-0, fu preso subito sotto la loro ala, per poi diventare la spalla dell’Uomo d’Acciaio: un sidekick come Robin, che si faceva chiamare Boy Thunder, visto che l’energia che riesce a sprigionare è simile a quella di un fulmine.
Dopo essere stato risucchiato inavvertitamente da un varco ultradimensionale, Batman e Superman perdono le tracce del ragazzo, e solo adesso lo ritrovano, grazie alla capacità di viaggiare attraverso lo spazio-tempo di Flash, proprio su Terra-22, ovvero il distopico universo di Kingdom Come.

La doppia sfida dello scrittore è stata quella di inserire il suo drammatico racconto del ’96 in un contesto molto più classico e leggero, come quello di World’s Finest, e senza stravolgere gli eventi già narrati trent’anni prima. Se poi consideriamo quanto i fan Dc siano legati a quella saga, riprenderla in mano dopo tutti questi anni è stato un vero atto di coraggio, che però non ha portato avanti fino in fondo…
L’idea di catapultare gli originali Batman e Superman, emblema perfetto dell’eroismo più puro e genuino, in un universo dove tutti quei valori sembrano essere andati persi, è sicuramente intrigante, ma non sviluppata a dovere. Waid infatti punta più sull’azione e la spettacolarità delle tavole di Dan Mora, cinetiche e potenti, che ci propone un acceso confronto tra i due protagonisti e le loro controparti di Terra-22, senza dubbio divertente, ma un po’ fine a sé stesso.
Quello che fa storcere il naso, più che altro, è il fatto che il “nostro” Superman rimanga giustamente deluso e amareggiato per il comportamento del suo doppelgänger su questa Terra, che non è stato in grado di fare il suo dovere, sia nell’essere una guida per Boy Thunder (ora diventato Thunderman) che nell’evitare la morte di migliaia di persone, ma alla fine non faccia niente per rimediare….

E’ chiaro che lo scrittore non voleva cambiare gli eventi della sua opera originaria, ma come possiamo pensare che Superman resti inerme di fronte a un possibile genocidio ?! La sua rassegnazione di fronte a questi tragici eventi futuri non è credibile per il personaggio, che di certo farebbe di tutto pur di evitare un massacro, anche fosse di una sola persona.
Far fare una “giratina” ai Migliori del Mondo su Terra-22 senza cambiare nulla, se non infondere una speranza in più nel futuro, a seguito però della tragedia già compiuta, ha poco senso. Sarebbe stato più coraggioso da parte dell’autore ideare un’incursione più incisiva e determinante da parte dei due eroi della Silver Age, a costo di cambiare l’ordine degli eventi, ma almeno tutto si rimetterebbe in discussione e loro si sarebbero comportati nella maniera più consona.
E’ vero che qui siamo in un contesto completamente diverso, però quando si va a toccare un’opera così profonda, un po’ di spessore in più ce lo dovremmo aspettare. Una semplice scorribanda tra supereroi di diverse realtà sminuisce molto il valore del lavoro fatto da Waid trent’anni fa. Questo Ritorno a Kingdom Come (titolo dello story-arc in questione) sembra più una trovata commerciale a effetto per attirare i lettori, soprattutto quelli nostalgici dei bei tempi andati, ma che purtroppo ritroveranno poco della poetica originale…

Questa saga di World’s Finest funge più che altro da prequel, per mostrare le origini di Magog, ovvero il principale avversario di Superman in Kingdom Come, ricollegandolo così alla storia di Boy Thunder. Anche qui, però, l’esecuzione è frettolosa e poco convincente: serve giusto a introdurre i suoi metodi poco ortodossi per risolvere le situazioni, ma non aggiunge altro a quanto già ampiamente eviscerato da Waid nel ‘96 (sacralità della vita, giustizia sommaria, il fine che giustifica i mezzi, ecc.).
Se togliamo la gioia nel vedere i personaggi di Kingdom Come reinterpretati in maniera “fumettosa” da Dan Mora, prendendo spunto dal design pittorico e realistico di Alex Ross, resta poco altro, se non una storia supereroistica piuttosto convenzionale, sicuramente in linea con il mood della testata, ma che ha la sfortuna di ispirarsi a un autentico capolavoro dei comics, del quale manca quasi totalmente lo spessore e la profondità.


