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Bat-Man: Il Primo Cavaliere – Recensione

Marco -Spider-Ci- Novelli 16/07/2025

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  • Autori: Dan Jurgens, Mike Perkins
  • Formato: 21.6X27.7, C.+sovracover, 160p.
  • Prezzo: 27,00 euro
  • Casa editrice: Panini Comics
  • Data di uscita: 20 feb. 2025

Correva l’anno 1939 quando l’Uomo Pipistrello fece la sua prima, storica, apparizione sul numero 27 della rivista Detective Comics. Erano anni difficili, l’America stava affrontando la Grande Depressione, con l’economia in caduta libera, mentre dall’Europa soffiavano venti di guerra, a causa dell’avanzare del fascismo e della dittatura di Hitler.

Un periodo buio, insomma, dal quale non poteva che nascere il supereroe oscuro per eccellenza: Batman, anzi, Bat-Man, come veniva chiamato nelle sue primissime avventure. La brillante immaginazione di Bill Finger e Bob Kane, supportata dalle sapienti matite di quest’ultimo, partorì uno dei personaggi più amati e riconosciuti del mondo dei comics, frutto della letteratura pulp che tanto era in voga in quel periodo.

Il primo Batman infatti era violento e spietato, e non si faceva scrupoli ad uccidere i propri avversari ed utilizzare anche armi da fuoco, se necessario. Un vigilante tetro e minaccioso, che terrorizzava i criminali con le sue grosse orecchie a punta e un mantello nero, simile alle ali di un pipistrello (per le quali Kane si ispirò ad alcuni progetti di Leonardo da Vinci).

Copertina di Bat-Man: Il Primo Cavaliere

Il veterano scrittore e disegnatore Dan Jurgens, noto soprattutto per essere uno dei principali fautori della Morte di Superman, l’evento che sconvolse gli appassionati di tutto il mondo nel 1992, ma anche il creatore di personaggi come Booster Gold, ha voluto rendere omaggio a quelle prime storie del Cavaliere Oscuro, rielaborandole in chiave moderna.

Bat-Man: The First Knight è una miniserie di tre numeri ambientata esattamente in quel periodo, ovvero la fine degli anni Trenta, dove vediamo un Crociato Incappucciato ancora alle prime armi, privo di quasi tutti i gadget che conosciamo, senza la bat-caverna e il fondamentale supporto del maggiordomo Alfred. Un uomo solo, insomma, spinto da una fervente brama di giustizia, dovuta al trauma della morte violenta dei suoi genitori, quando era solo un bambino.

In una città corrotta fino al midollo come Gotham City, affollata di gangster e criminali di ogni tipo, Batman avrà sicuramente il suo bel da fare, specie ora che si aggiungono anche episodi di razzismo e violenza nei confronti degli ebrei, fomentati dai seguaci di Hitler.

Ma Jurgens riprende anche l’idea dei cosiddetti “uomini-mostro”, vista anche nell’opera di Matt Wagner: Batman e gli Uomini Mostro, appunto, che metteva per la prima volta il vigilante di Gotham a confronto con avversari “al di fuori del comune”… Si tratta di folli esperimenti scientifici che trasformano uomini in creature mostruose, dalla forza incredibile, mettendo in seria difficoltà persino un combattente preparato come Batman.

Contando solo sull’aiuto del fidato commissario Gordon, il Cavaliere Oscuro dovrà porre fine a un’escalation di brutali omicidi, ai danni delle personalità più influenti di Gotham, prima che la città sprofondi nel caos, e sgominare i piani di un malefico burattinaio che si fa chiamare La Voce, la cui identità rimane un mistero (da svelare).

Per quanto oscuro e minaccioso, il “Primo Cavaliere” di Jurgens ha già un suo codice morale e decide scientemente di non utilizzare armi, a differenza di quello di Kane. E’ un uomo ossessionato e corroso dai dubbi, ma ha comunque bene in mente la strada da percorrere e i paletti da non superare per perseguire la sua missione.

In questo senso, particolarmente significativi saranno i dialoghi con il rabbino Jakob Cohen, un uomo di fede, molto gentile e premuroso verso gli altri, che riuscirà a guadagnarsi la fiducia dell’oscuro vigilante al punto da fargli svelare la sua vera identità. E’ evidente che Bruce Wayne, l’alter-ego di Batman, abbia bisogno di qualcuno con cui parlare e condividere i suoi tormenti interiori, per cui il rabbino diventerà una sorta di confessore, ma anche una spalla a cui appoggiarsi nei momenti di difficoltà.

Ma Bat-Man: Il Primo Cavaliere deve sicuramente molto anche alla parte grafica, a cura di Mike Perkins, un artista britannico dal tratto molto realistico e cupo, perfetto per questo tipo di ambientazione.

Perkins infatti ci mostra una Gotham City fumosa e oscura, che sembra nascondere minacce in ogni vicolo, ma è da sottolineare anche la sua certosina ricerca nel riproporre i mezzi dell’epoca (a partire dalla Berlina rossa utilizzata come prima “batmobile”), così come acconciature e abbigliamenti ispirati ai divi e alle vamp degli anni Trenta/Quaranta (vedi ad esempio l’affascinante e sfrontata Julie Madison, primissima fiamma di Bruce Wayne).

Questo tuffo nel passato, alla fine, è la vera particolarità di questo volume, che lo rende unico e differente dalle tante altre storie di Batman che ci vengono proposte attualmente. Lo stesso costume del Cavaliere Oscuro riproposto da Perkins, con grosse orecchie stondate ai lati e i guantini viola, è un marchio di fabbrica di Bob Kane, che raramente abbiamo visto nei fumetti moderni, se non in qualche multiverso, per cui rivederlo in azione in chiave moderna (ma sempre nel passato) è sicuramente un’idea geniale e molto apprezzata, soprattutto dai fan più storici del personaggio.

Se volete tornare indietro nel tempo, riscoprendo temi, ambientazioni e l’estetica di quando l’Uomo Pipistrello esordì, nel lontano 1939, Bat-Man: Il Primo Cavaliere è il volume che fa per voi. Un omaggio ai fumetti pulp di allora e ai primi passi di un’icona che resiste al tempo, anche quando viene presentata esattamente com’era ottantasei anni fa.

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In breve

Storia

7.5

Disegni

7.5

Cura editoriale

8

Sommario

Punteggio Totale

7.7

stars

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