The Ravagers n. 1-12 (serie completa) – Recensione USA

Pubblicato il 14 Maggio 2013 alle 16:00

N.O.W.H.E.R.E. è un’organizzazione internazionale che rapisce, coltiva ed effettua esperimenti di ogni tipo sui giovani metaumani. Nei sotterranei della base artica dell’organizzazione è stata costruita la Colonia, un ghetto infernale nel quale sono rinchiusi ragazzi innocenti dotati di superpoteri. Periodicamente, alcuni di loro vengono mandati nel Crogiolo dove devono lottare per la sopravvivenza. Solo i più forti entreranno a far parte dell’esercito personale di N.O.W.H.E.R.E.: i Ravagers.

The Ravagers

The Ravagers

Autori: Howard Mackie, Michael Alan Nelson (Testi); Ian Chuchill, Daniel Sampere & Stefano Martino, Ig Guara, Norm Rapmund (Disegni)

Casa editrice: DC Comics

Genere: Supereroi

Paese: USA

Prezzo: $ 2.99

Data di pubblicazione: Maggio 2012 – Maggio 2013

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Nel maggio 2012, qualche mese dopo il grande reboot DC e il lancio delle Nuove 52 serie regolari, venne annunciata la chiusura di sei testate che sarebbero state rimpiazzate da altrettanti titoli in quella che è stata definita la Second Wave, la seconda ondata del rilancio della casa editrice. Tra le nuove proposte figurava anche The Ravagers, presentata attraverso il crossover The Culling che si è svolto sulle pagine di Teen Titans, Superboy e Legion Lost ed ha avuto il suo culmine su Teen Titans Annual n. 1.

Per farla breve, Superboy, Robin, Kid Flash e compagnia giovanile supereroistica hanno scatenato una rivolta nella Colonia consentendo a molti ragazzi metaumani prigionieri di fuggire. Disorientati dal mondo esterno a loro sconosciuto e braccati dalle forze di N.O.W.H.E.R.E., alcuni dei fuggitivi capiscono presto che dovranno fare gruppo per sopravvivere. Il team è composto da volti noti del DC Universe: Beast Boy, capace di trasformarsi in qualunque animale; Terra, dai poteri geocinetici; Thunder e Lightning, fratello e sorella, lui in grado di emettere onde sonore, lei può generare e controllare elettricità. Unico nome nuovo è Ridge, gigantesco e fortissimo mutante.

A tenere unito il gruppo è Caitlin Fairchild, personaggio creato da Jim Lee su Gen¹³, serie della defunta sottoetichetta Wildstorm. Qui Caitlin è una scienziata di N.O.W.H.E.R.E. dotata di superforza e poteri psichici, già co-protagonista di Superboy. A dar man forte ai protagonisti ci sarà anche Niles Caulder, leader paraplegico della Doom Patrol nella vecchia continuity, ora giovane e in salute.

Diritto di nascita

Harvest, mostruoso leader di N.O.W.H.E.R.E., che ha un qualche collegamento con il 31° Secolo e ritiene che i propri scopi vadano a beneficio dell’umanità, sguinzaglia alle costole dei Ravagers una serie di sicari tra cui spiccano Rose Wilson, detta appunto Ravager, figlia di Deathstroke e migliore amica di Caitlin, e Warblade, altra creatura di Jim Lee che realizzò per WildC.A.T.s, sempre della Wildstorm.

The Ravagers sembrava essere nata per bissare il successo di Teen Titans ma se ne è rivelata la brutta copia ed è stata chiusa dopo soli dodici numeri più l’inutile numero 0. Ai testi troviamo Howard Mackie che ha poi lasciato il posto, nella seconda metà della serie, a Michael Alan Nelson, non proprio due sceneggiatori di punta. La storia è sfilacciata e banale. I rapporti interpersonali tra i protagonisti, fondamentali in serie di questo tipo, vengono sviluppati in maniera superficiale e prevedibile. La parte inerente allo sviluppo dei superpoteri è appena accennata e lasciata a metà.

Nel terzo e quarto numero viene buttato nella mischia il nuovo Fratello Sangue, sorta di Conte Dracula post-moderno che pare uscito da Spawn, con tanto di tre simil-vampire al suo servizio mentre gli accoliti ai suoi ordini somigliano ai Supplizianti di Hellraiser. Il villain ha anche un suo fascino ma non si inserisce bene nella storia fin qui raccontata. Viene poi tirato in ballo Superboy, la cui presenza sembra servire solo ad attirare nuovi lettori. Nel finale, immancabile, arriva Deathstroke come ultimo sicario al soldo di Harvest.

La narrazione salta di palo in frasca, procede tra dialoghi pigri, qualche didascalia introspettiva e combattimenti privi d’inventiva, accelera troppo nel finale e non va a parare da nessuna parte tornando al punto di partenza. Le domande sollevate non trovano risposta e i personaggi presentati vengono rimandati su altre serie. Ad esempio, ritroveremo Beast Boy su Teen Titans. I disegni di Ian Churchill sono gradevoli, le figure sono plastiche e i colori luminosi, le splash-page risultano spettacolari, ma l’alternarsi di disegnatori, a volte anche sullo stesso numero, mina alla lunga la qualità grafica della serie.

Un titolo senza ragion d’essere, che inserisce personaggi vecchi e nuovi nell’attuale continuity DC e poco altro. Insignificante e risaputo dal punto di vista narrativo. Non ne sentiremo la mancanza.


Voto: 4

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