Spider-Man n.590: Fino alla fine del Mondo – Recensione

Pubblicato il 29 Gennaio 2013 alle 11:48

Riuscirà il dott. Octopus a portare a termine il suo piano di distruzione globale prima di morire ??? Ve lo diranno Dan Slott e Stefano Caselli nell’ultima parte di Fino alla fine del Mondo ! Inoltre un racconto celebrativo scritto da Roger Stern per i cinquant’anni di Spider-Man e un violentissimo scontro tra Kaine e la Gilda degli Assassini nella nuova serie del Ragno Rosso di Yost e Stegman !

Spider-Man n.590

Autori: Dan Slott, Stefano Caselli, Roger Stern, Roberto De La Torre, Chris Yost, Ryan Stegman, Stuart Moore, Mark Brooks, Ray Height

Casa editrice: Panini Comics

Provenienza: Stati Uniti, 17×26, S., 80 pp., col.

Genere: Supereroistico

Prezzo: 3,30 euro

Anno di pubblicazione in Italia: 2013

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Giunge a conclusione lo story-arc in sei parti Fino alla fine del mondo, scritto da Dan Slott e disegnato a quattro mani dagli ottimi Stefano Caselli e Humberto Ramos. In questo caso assistiamo ad uno dei più terribili piani messi in atto dal dott. Octopus, storico nemico del Ragno ormai in punto di morte, che per l’occasione rimette insieme i Sinistri Sei, ovvero altri noti supercriminali che uniscono le forze per abbattere il loro avversario comune ( l’Uomo Ragno ) e portare a compimento il progetto di Octopus.

Lo scopo principale del villain è quello di dimostrare a tutto il mondo la sua intelligenza superiore e di metterlo in ginocchio grazie ad un sofisticato network satellitare, in grado di far letteralmente bruciare il pianeta Terra ! Il suo piano però è ancora più subdolo, perché inizialmente vorrà far credere alla popolazione che questa sua “lente Octaviana” sarà in grado di richiudere il buco dell’ozono e salvare quindi il mondo, anziché distruggerlo…. Solo l’Uomo Ragno non crede ovviamente al suo acerrimo nemico e dovrà quindi andare contro anche all’opinione pubblica e ai capi di Stato pur di contrastare Octopus, contando sull’aiuto dei suoi amici Vendicatori e di Silver Sable.

Dan Slott è l’amato/odiato fautore principale del rilancio dell’Uomo Ragno da ormai cinque anni a questa parte, quando ebbe inizio il cosiddetto Brand New Day. Molte delle sue scelte sono state apprezzate da numerosi fan e disprezzate da altri, forse perché in certi casi erano troppo sopra le righe o coraggiose, ma di fatto Slott ha avuto sicuramente il merito di provare a percorrere nuove strade e aver tentato di far evolvere e maturare il personaggio. E’ evidente infatti che il Peter Parker di Fino alla fine del mondo non è più un semplice ragazzino che spara battute, ma un uomo profondamente segnato dalle perdite che ha subito durante la sua vita, capace all’occorrenza anche d’imporsi e guidare una battaglia come un vero leader.

Aldilà delle trovate più kitsch o strampalate, come l’ennesima ragno-armatura sfoggiata contro i Sinistri Sei, le storie di Slott contengono spesso anche una buona dose di dramma, oltre a tanta ironia e azione. Basti pensare al nuovo “mantra” di Spidey secondo cui nessuno deve più morire, che sta diventando per lui quasi un’ossessione, ma anche lo status attuale del dott. Octopus, ridotto come una specie di zombie meccanizzato, in procinto di morire da un momento all’altro.  Fino alla fine del mondo rispecchia in pieno lo stile e l’impronta che Slott ha voluto dare al suo Spider-Man, visto che contiene tutti questi elementi, un po’ come accadeva nelle avventure del mitico Stan Lee, quando insieme a Steve Ditko e John Romita Sr. dette vita negli anni Sessanta al mito dell’Arrampicamuri e dei cosiddetti “supereroi con superproblemi”. Il suo mix di dramma, azione e sentimento è stato da sempre un punto di riferimento assoluto anche per Slott.

Peccato solo che il finale di quest’ultimo story-arc sia stato palesemente tirato via, probabilmente per ragioni di spazio, e quello che sembrava essere lo scontro definitivo tra l’Uomo Ragno e il dott. Octopus alla fine mantiene solo in parte le aspettative…. Molto buoni invece i disegni del nostro Stefano Caselli, che ci fa ben sperare per il suo prossimo impegno su Avengers Assemble, visto che anche qui ci regala splendide sequenze di combattimento che coinvolgono i Vendicatori al completo, in cui è evidente la sua attitudine nel rappresentare scene corali e personaggi possenti !

Ma in questo numero del mensile troviamo anche Peter Parker: Spider-Man n.156.1, un racconto celebrativo uscito in occasione del cinquantenario di Spider-Man, scritto non a caso da un nome storico come Roger Stern, assistito ai disegni dal crepuscolare Roberto De la Torre. Con una sceneggiatura asciutta e lineare, Stern decide di celebrare il mito del Tessiragnatele riportandolo esattamente nel luogo dove nacque l’eroe. E non si tratta, come molti potrebbero pensare, di quel laboratorio dove il ragno radioattivo lo punse, bensì del magazzino abbandonato in cui si rifugiò il ladro che uccise suo zio. Fu proprio in quel momento, infatti, che Peter Parker prese coscienza delle sue responsabilità, dato che si era rifiutato di fermare quello stesso malvivente qualche giorno prima, e decise così di mettere i suoi poteri al servizio degli altri, diventando l’eroe che ora tutti conosciamo . Uno scrittore arguto e attento come Stern non poteva certo lasciarsi sfuggire un dettaglio del genere….

Tralasciando l’inutile “storia-riempitivo” con Howard il Papero, concludo parlando della nuova serie del Ragno Rosso ( Scarlet Spider in originale ), ospite fisso di questo mensile, adesso arrivato al quarto numero. Chi seguiva Spider-Man già dai tempi della Saga del clone saprà che il primo Ragno Rosso era Ben Reilly, clone di Peter Parker che per un certo periodo sostituì anche l’originale. All’epoca forse nessuno avrebbe potuto pensare che adesso al suo posto ci sarebbe finito Kaine, altro ( ennesimo ) clone di Peter, ripudiato dal suo stesso creatore ( lo Sciacallo ) come uno scarto, in quanto affetto da una malattia degenerativa che lo aveva in parte sfigurato. Dopo un passato triste e burrascoso, costellato anche da diversi omicidi, Kaine recentemente decise di redimersi sacrificandosi nella Tetra caccia perpetrata dai Kravinoff, per poi essere resuscitato e successivamente guarito durante Spider-Island. Adesso ha finalmente una seconda possibilità, ma i suoi trascorsi pesano come macigni e non sarà facile tornare indietro…

Chris Yost, altro abile scrittore che si divide tra cinema, fumetti e animazione, riesce a sfruttare questo personaggio così ambiguo e tormentato per dar vita a un vero e proprio antieroe, continuamente combattuto tra ciò che gli dice la testa e ciò che gli dice il cuore, ma anche tra ciò che era e ciò che potrebbe diventare…   A differenza del suo predecessore, questo nuovo Ragno Rosso non è una copia sbiadita del Tessiragnatele, ma qualcosa di completamente diverso: uno Spider-Man molto sui generis, cupo e dai metodi spicci, che non si fa problemi a strappare la pelle dei suoi avversari o a spezzargli un braccio.

Anche graficamente l’alter-ego di Kaine è convincente e rispecchia a pieno il personaggio, con un costume che è una giusta via di mezzo tra quello di Ben Reilly e quello “total black” di Spidey, tenebroso ma non troppo, caratterizzato da un interessante contrasto cromatico tra nero e rosso acceso. Disegnatore regolare della serie è Ryan Stegman, efficace e dinamico quanto basta, con un tratto che strizza leggermente l’occhio ai cartoon e al fumetto nipponico. Nel complesso, comunque, Scarlet Spider è una serie divertente e ricca d’azione, che non si fa mancare scene ad alto tasso di violenza o sanguinolente. Siamo ancora all’inizio del viaggio, ma sicuramente merita di essere tenuta d’occhio….


Voto: 6/7

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