Addio, Chunky Rice di Craig Thompson – Recensione

Pubblicato il 10 Dicembre 2012 alle 11:18

L’eterno tema dell’amicizia espresso nella veste moderna e sensibile creata da Craig Thompson, in una storia dolce e malinconica sul dolore della perdita e il valore della relazione con gli altri.

Addio, Chunky Rice

Autore: Craig Thompson

Editore: Rizzoli Lizard

Provenienza: USA, 1999 (prima edizione), 2012 (nuova edizione)

Formato: 17×24, brossurato con alette, 128 pag., b/n e col.

Genere: fantastico, sentimentale

Prezzo: € 15,00

Anno di pubblicazione: 2012

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La piccola tartaruga Chunky Rice sente di dover partire e cercare un posto dove sentirsi veramente a casa sua. Intraprende così un difficile e pericoloso viaggio per mare, in compagnia di bizzarri ed eccentrici personaggi, a tratti crudeli, lasciando dietro di sé l’affetto della sua migliore amica, la topolina Dandel, e tutto ciò che gli è familiare, scoprendo così il dolore della separazione e il potere miracoloso dell’amicizia, unica cosa in grado di dare valore e senso gli incontri e ai luoghi.

Una struggente fiaba che è un autentico inno all’amicizia. Questo è “Addio, Chunky Rice” (Good-Bye, Chunky Rice), opera d’esordio del talentuoso Craig Thompson (Blankets, Habibi), riproposta in Italia da Rizzoli Lizard in una nuova edizione ricca di contenuti inediti.

Craig Thompson fin dalla primissima pagina, si dimostra già al momento del suo debutto un fine narratore, che per comunicare si avvale non solo di una composizione dinamica delle tavole e di una regia oculata ed efficace, ma anche di un segno espressivo, morbido e modulato, che insieme al gioco dei bianchi e dei neri conferisce tridimensionalità alle pagine e alle loro intenzioni.

Il fondo nero delle tavole contribuisce a creare un’atmosfera ovattata e malinconica, che permea di sé l’intera vicenda, trasportando il lettore nel mondo delle relazioni di amicizia profonda che muovono la storia, tanto nel passato (Solomon e Stomper) quanto nel presente (su tutte quella tra Chunky e Dandel).


Benché i temi trattati siano tra i più classici, Craig Thompson riesce a dar loro una nuova veste, moderna ma comunque fiabesca, a tratti grottesca, in una sorta di favola dolce e nostalgica che parla di distacco, di perdita, ma anche della capacità di ritrovarsi.

In questo, essenziali sono le caratterizzazioni dei protagonisti, umani e non, ciascuno con un preciso ruolo nell’ambito di questa fiaba del nostro tempo, eppure molto lontani dalla piatta omologazione degli stereotipi per via della sensibilità di fondo che li anima. Importante, inoltre, in questo senso, la non casuale simbologia di molti degli elementi richiamati in scena, su tutti il valore distruttivo del mare e dell’acqua.

L’edizione di Rizzoli Lizard è ben curata sia sotto il profilo della confezione che sotto quello della traduzione e dell’adattamento (in particolare per quanto riguarda il linguaggio storpiato di Solomon). Ottimo lavoro anche per ciò che concerne le scelte di lettering, armoniose e perfettamente in linea con i toni della storia.


I contenuti inediti di questa edizione includono la postfazione dell’autore, le prime strisce con il personaggio di Chunky, diversi layout e studi dei personaggi, bozzetti e illustrazioni, tra cui quella scelta per la copertina della precedente edizione.

“Addio, Chunky Rice” è in definitiva una lettura sensibile, ricca di sfumature, e dice bene il Publishers’ Weekly quando definisce quest’opera la risposta del fumetto al Piccolo Principe. Una percorso di crescita, che parte dalla ricerca di sé e del nuovo, e passa per dolori e dispiaceri, fino al ritrovarsi grazie alla relazione con gli altri. Consigliato.


VOTO: 9

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