Grandi Opere Vertigo: Flex Mentallo – Recensione

Pubblicato il 8 Ottobre 2012 alle 11:00

Ritorna una delle miniserie più dirompenti della Vertigo: Flex Mentallo! Seguite le allucinanti e visionarie vicende post-moderne di un supereroe, scritte dal grande Grant Morrison e disegnate da Frank Quitely!

Grandi Opere Vertigo – Flex Mentallo

Autori: Grant Morrison (testi), Frank Quitely (disegni)

Casa Editrice: RW-Lion

Provenienza: USA

Genere: Supereroi

Prezzo: € 15,95, 16,8 x 25,6, pp. 128, col.

Data di pubblicazione: 28 settembre 2012

 


Che Grant Morrison non sia un autore qualsiasi lo sanno anche i sassi e che sia versatile è indubbio. Il geniale scrittore di Glasgow, infatti, è capace di realizzare fumetti lineari come il celebrato All Star Superman, e altri impervi nell’impostazione narrativa, sullo stile di The Invisibles. Ciò che emerge nelle sue sceneggiature è un’innegabile intelligenza ed è evidente il tentativo di proporre ai lettori storie che facciano riflettere, a volte con il pretesto di una trama dai toni supereroici.

Quando Grant esordì alla DC con Animal Man era certamente questo il suo intento: partendo da storie apparentemente convenzionali, approdò a un’impostazione testuale sperimentale. Nel caso della contemporanea Doom Patrol, invece, Morrison scelse un approccio più estremo. In uno degli episodi del bizzarro super-gruppo presentò Flex Mentallo, giustiziere muscoloso che suscitò la curiosità dei fans. E costui fu protagonista di una miniserie Vertigo ora proposta da RW-Lion.

Anche in questo caso si potrebbe parlare di un pretesto. Se dovessimo, infatti, almeno superficialmente, definire il fumetto, lo classificheremmo nel genere supereroico. Ma è un pretesto, appunto; perché Flex Mentallo è una complessa analisi degli stilemi espressivi, dei cliché e delle convenzioni dei comic-book americani, sottoposti a un’interpretazione provocatoria e sarcastica; inoltre, le tematiche affrontate non riguardano solo la letteratura disegnata ma il senso dell’esistenza in chiave post-moderna e meta-narrativa.

C’è un supereroe, quindi, di nome Flex Mentallo che per una serie di circostanze è coinvolto in allucinanti situazioni forse provocate da vecchi avversari. E c’è uno scrittore strafatto di LSD e altre sostanze che potrebbe essere a lui collegato, tormentato da traumi del passato, repressioni e questioni mai del tutto risolte riguardanti le sue passioni fumettistiche. Chi sta davvero causando un caos nella nostra realtà? I supereroi sono finzioni? O esistono davvero? E qual è il ruolo degli esseri umani?

Con tali quesiti Grant realizza un’immensa dichiarazione d’amore nei confronti della Golden e della Silver Age con la loro solarità, le ingenuità, il sense of wonder dei b-movies e della fantascienza dei tempi andati. Ma non si esime dal denunciarne i limiti: l’impostazione reazionaria, per esempio; o il sessismo. Ed evidenzia l’elemento implicitamente omo-erotico presente nell’idea stessa dei Supermen dai corpi scultorei e dalle calzamaglie attillate. Tutto è espresso con acre ironia e Grant ammette che Frederick Wertham in parte aveva ragione con la sua crociata contro i comics. I fumetti possono pervertire le giovani generazioni perché, in maniera subliminale, evocano pulsioni devianti, specie a livello sessuale. Ecco per quale ragione, in un dirompente viaggio inter-dimensionale, Flex Mentallo si ritrova in un locale a luci rosse dove svariati supereroi si concedono un’orgia. Costoro sono un archetipo. Una versione aggiornata delle antiche divinità. E condizionano l’immaginario collettivo.

La storia richiede una lettura attenta e non è priva degli stravaganti elementi che ci si può attendere da Morrison: prese in giro dei comic-book Marvel e DC, psichedelia, alieni, teorie della fisica quantistica, personaggi assurdi e improbabili, influssi dei movimenti contro-culturali e underground, riferimenti al rock e così via. I testi hanno l’attitudine irriverente che i fan di Morrison conoscono e già per questo Flex Mentallo vale l’acquisto.

E per giunta ci sono i disegni dell’ottimo Frank Quitely. Il penciler realizza splendide pagine che a tratti ricordano la pop art. Il suo stile è fluido e dinamico e conferisce allo script un senso di velocità e movimento, essenziale poiché la story-line ha un ritmo sincopato e si ha l’impressione di sperimentare un trip. Le sue figure hanno una plasticità altamente espressiva e sono dotate di tridimensionalità, inserite in lay-out ben costruiti. Da segnalare, inoltre, i primi piani dalla valenza cinematografica e i colori di Pete Doherty.

Sono consapevole di non essere stato in grado di descrivere pienamente un tp inusuale come Flex Mentallo e questa recensione mi ha creato difficoltà. Posso solo concludere consigliandolo a tutti.


Voto: 8 ½ 

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