Universo DC n. 1: Legione dei Super-Eroi n. 1 – Recensione

Pubblicato il 2 Ottobre 2012 alle 13:00

E’ tempo di reboot anche per uno dei gruppi storici del DC Universe: la Legione dei Super-Eroi! Scoprite le nuove avventure scritte da uno degli autori più importanti dei Legionari: Paul Levitz!

Universo DC n. 1 – Legione dei Super-Eroi n. 1

Autori: Paul Levitz (testi), Francis Portela, Walt Simonson (disegni)

Casa Editrice: RW-Lion

Provenienza: USA

Genere: Supereroi

Prezzo: € 13,95, 16,8 x 25,6, pp. 160, col.

Data di pubblicazione: 28 settembre 2012


Insieme alla Justice League, la Legione dei Super-Eroi è un gruppo storico della DC Comics e sin dal suo esordio negli anni sessanta ha ottenuto il gradimento di tantissimi lettori, al punto che il comic-book a esso dedicato è divenuto un fenomeno di culto in America. In un certo qual modo, i Legionari, al pari dei Teen Titans, sono forse stati gli unici che negli eighties hanno tenuto testa ai marvelliani X-Men, grazie soprattutto alle labirintiche avventure narrate da Paul Levitz che tra i numerosi autori avvicendatisi al timone del mensile è tuttora reputato il deus ex machina del DCU del trentunesimo secolo.

Naturalmente, nel corso dei decenni i ranghi del gruppo si sono infoltiti e la line-up ha subito parecchie modifiche, dando vita pure a serial correlati; perciò, analogamente alle vicende del Corpo delle Lanterne Verdi, per il neofita non è facile avvicinarsi alla serie. Ora siamo nel reboot DC e nel contesto post-Flashpoint alcuni componenti del gruppo si trovano nel presente, protagonisti di Legion Lost, proposto da RW-Lion nell’albo dei Giovani Titani; una parte degli altri Legionari, invece, appare nella nuova Legion of Super-Heroes, i cui primi sette episodi sono ora tradotti in tp.

Non mancano Cosmic Boy, Dream Girl, Brainiac 5 e così via ma la situazione è differente da quella che i fan abituali ricordano. Il trentunesimo secolo in cui il gruppo agisce è caotico; a causa del Flashpoint, gli eroi non possono tornare indietro nel tempo, magari per chiedere aiuto a Superman in caso di necessità, come accadeva in precedenza; per giunta, Mon-El rimpiange gli amici scomparsi, Brainiac 5 intende assumere la leadership della Legione (e non tutti sono d’accordo) e alcune new entries ancora giovani e inesperte potrebbero costituire un problema.

In questi sette episodi, imperniati su uno scontro con un daxamita che ha diversi motivi per odiare il gruppo, Levitz si è limitato a imbastire le premesse di una story-line che sarà articolata e complessa. Tuttavia, malgrado ci si trovi nel reboot, ho l’impressione che il mensile si rivolga ai lettori abituali e non alle eventuali nuove leve che potrebbero quindi non comprendere le motivazioni di personaggi dalle psicologie radicate e impostate in anni e anni di narrazione. In poche parole, se qualcuno non ha una pur minima dimestichezza con i character non riuscirà ad orientarsi.

A ciò si deve aggiungere che la trama è macchinosa, con tempi narrativi eccessivamente dilatati, e appesantita pressoché in ogni episodio da dati tecnici sui poteri e l’identità dei Legionari che a lungo andare risultano stucchevoli. Levitz punta tutto sull’azione insulsa e l’analisi psicologica dei character (quando c’è) è piatta e superficiale. Di conseguenza, lo scrittore che un tempo ci aveva donato saghe memorabili svolge un lavoro trascurabile.

Le cose vanno meglio sul versante della parte grafica. Non che Francis Portela, penciler regolare del serial, sia eccezionale, intendiamoci; ma è funzionale e si fa notare per la costruzione inventiva del lay-out, specie nelle sequenze di lotta, e rappresenta in maniera gradevole le avveniristiche ambientazioni e caratterizza degnamente i personaggi. Un episodio, inoltre, è illustrato dall’ospite Walt Simonson che è a un livello superiore. Purtroppo, però, le sue matite sono inchiostrate da Dan Green e Sean Parsons che non valorizzano più di tanto il tratto del mitico illustratore di Mighty Thor.

In definitiva, che giudizio dare sull’attuale Legione dei Super-Eroi? È un fumetto poco riuscito che forse potrebbe migliorare in seguito. Al momento, però, non mi sento di dargli la sufficienza.


Voto: 5 ½

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