Resident Evil 3 | Recensione

Pubblicato il 6 Aprile 2020 alle 11:30

L’attesissimo titolo horror targato Capcom arriva finalmente sui nostri scaffali portando terrore e orde di zombie da cui dovremo fuggire. Uno dei giochi più famosi nella storia dei videogiochi torna in questa veste completamente rivista in cui dà nuova respiro ad un classico del genere.

Sviluppo: Capcom
Pubblicazione: Capcom
Lingua: Italiano
Genere: Survival Horror
Piattaforme: Playstation 4, Xbox One, PC
Uscita: 3 Aprile 2020

Alfredo Paniconi
Alfredo Paniconi
2020-04-06T11:30:48+00:00
Alfredo Paniconi

L’attesissimo titolo horror targato Capcom arriva finalmente sui nostri scaffali portando terrore e orde di zombie da cui dovremo fuggire. Uno dei giochi più famosi nella storia dei videogiochi torna in questa veste completamente rivista in cui dà nuova respiro ad un classico del genere. Sviluppo: Capcom Pubblicazione: Capcom Lingua: Italiano Genere: Survival Horror Piattaforme: Playstation 4, Xbox One, PC Uscita: 3 Aprile 2020

Non ce ne sarebbe bisogno, per un titolo di questa caratura, ma è giusto iniziare, come si conviene, dalle presentazioni. Resident Evil 3, conosciuto in Giappone come Biohazard RE:3, è un survival horror sviluppato e pubblicato da Capcom per PlayStation 4, Microsoft Windows e Xbox One il 3 aprile 2020. Si tratta del remake di Resident Evil 3: Nemesis pubblicato nel 1999 per PlayStation. Questo titolo è completamente sottotitolato e doppiato in lingua italiana.

Dopo la presentazione passiamo ad un breve quanto doveroso preambolo. Iniziamo cioè col dire che a differenza del remake di Resident Evil 2, questo titolo è più una reinterpretazione dell’originale, piuttosto che un remake. Questo creerà sicuramente qualche delusione in chi si aspetterebbe di reimmergersi nella storia e nelle atmosfere che aveva vissuto ben 21 anni fa.

Prima di iniziare questa avventura quindi bisogna aver chiara in mente l’idea che Resident Evil 3 è un titolo molto differente dall’originale. Questo con tutte le inevitabili implicazioni emotive e d’esperienza di gioco. Detto ciò passiamo alla descrizione della trama che più o meno ricalca quella dell’originale e vede la disperata fuga di Jill Valentine da una città in preda al caos.

Infatti il terribile Virus-T avanza incontrastato tra le vie di Raccoon City, ormai trasformata in un inferno infestato di zombie che braccano i pochi disperati sopravvissuti che cercano di mettersi al sicuro in qualsiasi modo.

Ad arginare questo casino immane uno sparuto gruppo di redenti membri dell’Umbrella Biohazard Countermeasure Service e valorosi agenti dell’R.P.D., tutt’altro che preparati a un simile evento, cercano di mettere in salvo quanti più superstiti possibile e combattere i mostri terrificanti creati dalla casa farmaceutica.

Tra questi, come dicevamo, c’è Jill Valentine, la più esperta, in quanto aveva già conosciuto la minaccia zombie nella sua esperienza a Villa Spencer. Il prologo di Resident Evil 3 è senza dubbio di grande impatto, con una messa in scena cinematografica che ci mostra tutta la tragedia che si sta consumando a Raccoon City. Proprio all’inizio incontreremo Carlos, con cui decideremo di riattivare la metro, per poter salvare quanti più concittadini possibili.

Dal punto vista della longevità Resident Evil 3 delude e non poco. Infatti questo è il vero e proprio tallone d’Achille del gioco che vede in sole cinque ore la sua durata effettiva. Decisamente poco per un titolo a prezzo pieno, sebbene di un genere che solitamente non brilli per durate colossali. Ovviamente se ci mettiamo alla ricerca di tutti i file e documenti di vario genere disseminati per le ambientazioni ci perderemo un po’ più di tempo. Ma non aggiungeremo granché al gioco se non qualche tassello narrativo in più ricco rispetto al titolo originale. Inoltre è stata omessa una delle location più famose del gioco che farà sicuramente storcere il naso a tutti i fan storici della serie.

Esplorando Raccoon City ci si sente quasi su un binario predefinito dal quale non possiamo mai uscire. La storia infatti è piuttosto chiara e difficilmente ci perderemo o avremo dubbi su cosa fare e dove andare. Diminuiti gli enigmi, i puzzle ambientali e la presenza di Nemesis, in favore delle sfide contro i boss, che non esaltano particolarmente.

Dal punto di vista del comparto grafico il RE Engine utilizzato anche in questo titolo lavora alla meraviglia. Rispetto al Resident Evil 2 infatti l’impatto visivo è decisamente migliorato. Le animazioni facciali e dei movimenti dei personaggi sono ancor più credibili. Le cutscene dal deciso taglio cinematografico sono a dir poco meravigliose e ci catapultano perfettamente nell’atmosfera del gioco.

Il livello delle texture ha alzato ancor di più l’asticella, già altissima, del titolo precedente. Gli ambienti di gioco sono stati caratterizzati con grande attenzione, mettendoci a disposizione una mappa di gioco molto variegata. La cura che è stata poi dedicata ai personaggi e agli oggetti di scena la si nota dalla profondità dei dettaglio con cui sono stati modellati. Interessanti anche questa volta gli effetti particellari e il sistema di luci ombre, che plasmano in maniera realistica e credibile ogni particolare sullo schermo.

Dal punto di vista della colonna sonora Resident Evil 3 si attesta sui livelli qualitativi già mostrati nel titolo precedente. Un’ottimo lavoro è stato infatti svolto sul sound design e sulla colonna sonora. Capcom ha deciso di inserire una selezione di tracce musicali del tutto inedite e originali che colpiscono per la perfetta amalgama che creano. Gli effetti audio in titoli survival horror sono di capitale importanza e sono quelli che più di tutti che generano terrore.

Sotto questo punto di vista nel gioco è stato compiuto ancora una volta un vero e proprio capolavoro. Gli ambienti in cui ci spostiamo sono curati per creare un insieme di effetti sonori che rendono ogni angolo delle stanze una potenziale minaccia. Anche questa volta, i colpi di arma da fuoco e gli agghiaccianti versi degli zombie, sono stati creati in maniera certosina.

Come nel titolo precedente, il design sonoro prevede l’orientamento a 360° delle sorgenti, che ci permetterà quindi di localizzare la provenienza di ogni rumore dell’ambiente che ci circonda. Come dicevamo all’inizio il gioco è completamente doppiato in italiano, cosa che rende ancor più coinvolgente l’avventura ovviamente.

Infine va anche menzionata la modalità multiplayer chiamata Resistance. Questa bisogna ammettere che è piuttosto divertente e interessante. Qui uno dei giocatori assumerà il ruolo di Mastermind, con il compito di eliminare gli altri quattro partecipanti, che invece dovranno fuggire da lui.

Il Mastermind potrà sfruttare le telecamere della mappa per posizionare le trappole e i mostri di vario genere, evocabili tramite l’utilizzo di carte, che hanno ognuna un costo diverso d’energia, che si ricarica col tempo. Inoltre il Mastermind ha anche la facoltà di prendere il controllo in terza persona di un mostro per attaccare direttamente i giocatori.

Dal canto loro invece, i sopravvissuti si dividono in tipo offensivo e supporto, ciascuno con particolari abilità che potremo assegnargli prima della partita. Nelle mappe di gioco potranno raccogliere piante, munizioni e i crediti Umbrella, utili per acquistare armi o potenziamenti. L’obiettivo dei sopravvissuti è quello di sfuggire alle grinfie del Mastermind e risolvere una serie di enigmi disseminati nell’ambiente.

In conclusione Resident Evil 3 è un titolo indubbiamente godibile dal punto di vista dell’esperienza di gioco, ma che trova nella longevità e nella linearità due grossi difetti che vanno a inficiare in maniera netta il giudizio finale.

In Breve

Trama

7

Comparto Tecnico

8

Grafica

8

Sonoro

8

Longevità

5

7

Punteggio Totale

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