Adrian Sesta Serata | Recensione

Pubblicato il 15 Novembre 2019 alle 18:00

Adrian, scritta (insieme a Vincenzo Cerami e alcuni ragazzi della scuola Holden di Alessandro Baricco) e diretta da Adriano Celentano, con i disegni di  Milo Manara e le musiche di Nicola Piovani, sbarca su Canale 5 portando alla ribalta temi sociali in un’avventura animata.

Manuel Lucaroni
Manuel Lucaroni
2019-11-15T18:00:12+00:00
Manuel Lucaroni

Adrian, scritta (insieme a Vincenzo Cerami e alcuni ragazzi della scuola Holden di Alessandro Baricco) e diretta da Adriano Celentano, con i disegni di  Milo Manara e le musiche di Nicola Piovani, sbarca su Canale 5 portando alla ribalta temi sociali in un’avventura animata.

La quinta serata ha segnato il ritorno di Adrian su Canale 5, portando avanti le vicende del protagonista, dei suoi due alter-ego e della bella Gilda. Con l’aiuto di Orso e Carbone, di Johnny Silver e del giovane Marco, Darian ha creato una televisione pirata che punta a sfruttare i mass-media per la propria rivoluzione culturale.

E mentre questo “attacco” al potere ha generato ancora più repressione da parte del governo, durante delle proteste in nome della libertà di parola Gilda fa la conoscenza della Volpe, il secondo alter-ego dell’orologiaio.

Quali saranno le azioni, in riposta a tutto questo, del capo della Mafia International, lo spietato Dottor Dranghestein (“Il Dissanguatore”), pronto ad agire in prima persona per salvaguardare il suo impero criminale e il governo “fantoccio” che regge con attraverso la violenza?

P.A.C.E. IN GUERRA

Le trame degli episodi di questa sesta serata segnano un punto di svolta nella narrazione complessiva, risultando molto più intrise d’azione rispetto al solito: come prevedibile, Il Dissanguatore affronta concretamente gli attacchi dell’Orologiaio promuovendo una legge dall’acronimo P.A.C.E. ma che, in sostanza, va ad obbligare la popolazione al coprifuoco.

Parallelamente, viene mandato un infiltrato nella ormai super-tecnologiche università di Milano (dove a tenere le lezioni sono ologrammi invece che docenti in carne ed ossa) per rintracciare i più attivi membri de “Gli amici dell’orologiaio”, per stroncare sul nascere il pensiero proprio lì dove, di solito, fiorisce maggiormente.

Nella presentazione di questo ambiente, che sta inevitabilmente per implodere, c’è spazio anche per porre l’accento sull’emotività di Gilda, sempre più sofferente per la distanza di Adrian che (non sapendo delle sue identità segrete) non riesce a comprendere.

Tutti  i personaggi si ritrovano dunque coinvolti nelle sempre più repressive azioni del governo, orchestrate da Dranghestein, e travolti dalla decisiva svolta con la quale si vuole mettere un punto definitivo alla rivoluzione iniziata dall’Orologiaio.

E l’improvviso arresto di Darian, tra la soddisfazione del Dissanguatore (pronto a proiettarsi verso i suoi veri piani), la confusione della popolazione e lo sbigottimento misto a rabbia e paura de “Gli Amici dell’Orologiaio”, traccia un netto confine tra gli eventi scaturiti dalla rivoluzione iniziata dall’Orologiaio e le sue conseguenze.

UNA RIVOLUZIONE ATTIVA

Adrian ci ha abituato, nel corso di queste serate, alla trattazione di tematiche ancora oggi al centro del dibattito pubblico: la violenza sulle donne, la lotta alla mafia, alle istituzioni corrotte, alla speculazione edilizia e all’intero sistema consumista.

Gli episodi presentati nella sesta serata continuano a seguire questa linea, intessendo però stavolta la trattazione di queste tematiche ad un concreto e d’impatto sviluppo narrativo.

I vari messaggi che questa serie vuole mandare sono qui impliciti (diminuendo la dose di moralismo, spesso giudicato fastidioso in tutti i precedenti episodi) e risultano decisamente più armonici con una trama che, giunti a questo punto, deve cominciare a dare risposte e mostrare il suo sviluppo.

Più azione (con combattimenti spesso “scattosi”, ad evidenziare ancora gli evidenti limiti tecnici che questa serie ha) dunque, e meno retorica, nella quale comincia a ergersi l’imponente figura del villain, il Dottor Dranghestein, fino a qui convincente e doppiato grandiosamente da Claudio Moneta, artista che non ha di certo bisogno di presentazioni.

Sebbene la serie evidenzi i soliti limiti ormai ben noti, la maggior attenzione data agli sviluppi narrativi riscontrata in questa sesta serata, con lo svolgimento (non banale o patetico) supportato da un’ottima colonna sonora, segna un passo in avanti positivo per Adrian, dando nuova linfa all’interesse degli spettatori.

In Breve

Giudizio Globale

7

7

Punteggio Totale

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