Star Trek: Discovery 2×13 – Such Sweet Sorrow | Recensione

Pubblicato il 12 Aprile 2019 alle 18:00

Control bracca ormai da vicino la Discovery nella speranza di recuperare la Sfera e i suoi dati, è giunta l’ora più buia per il suo equipaggio?

Nell’episodio della scorsa settimana di Star Trek: Discovery – la nostra recensione QUI – gli eventi legati al Red Angel e a Control erano vertiginosamente precipitati. Il pomo della discordia era infatti rappresentato dalla metà della Sfera in possesso della Discovery con Control, ormai non più confinato al solo Leland, che ha mobilitato l’intera flotta della Section 31 contro la nave.

Per quanto incredibile la soluzione possibile è una sola: distruggere la Discovery con le informazioni della Sfera e trafugare il prezioso Time Crystal, che permette il viaggio nel tempo e alimentava la tuta del Red Angel, ottenuto su Boreth.

Proprio dall’evacuazione della Discovery riprende l’episodio di questa settimana intitolato Such Sweet Sorrow. La nave viene assistita dalla rinnovata Enterprise ma il piano per distruggerla, e con lei i dati, ovviamente non si concretizzerà in maniera immediata.

La Sfera infatti troverà un modo per proteggersi e il ruolo del Time Crystal, così faticosamente recuperato, diventerà più chiaro e strumentale al destino dei dati e della stessa Discovery. L’origine dei segnali viene infine “chiarita” ma questo non basta.

Praticamente infatti il nuovo piano non sarà di facile attuazione mancando di risorse e tecnologia. Bisognerà replicare la tuta del Red Angel, e affidarla a Burnham l’unica con il DNA adatto, ma, pur con l’aiuto di Po regina di Xahea, per attivarla il sacrificio richiesto sarà come al solito pesantissimo.

Star Trek: Discovery si prepara al finale della seconda stagione con questo penultimo episodio costruito, a livello di sceneggiatura e registicamente, in maniera tutto sommato lineare e “semplice” e basato sulla crescente tensione di una situazione dalla risoluzione impossibile se non tramite un piano disperato e dal costo altissimo.

Such Sweet Sorrow è in tal senso perfetto nel preparare il terreno per il season finale della prossima settimana pur mostrando una certa lentezza, dettata dall’effetto “spiegone” già visto in altri episodi, della prima parte che sfocia poi in una insolita, quanto necessaria, parte centrale in cui la componente drama riaffiora prepotente.

Di positivo c’è come sempre la portata degli eventi immaginati da showrunner e sceneggiatori che tengono incollato lo spettatore che deve barcamenarsi fra le spiegazioni, spesso intricate, su tecnologia e soluzioni (fanta)scientifiche. Un prezzo che si paga ben volentieri tenuto conto che la serie ha sempre ripagato questi sforzi.

Non potendo raggiungere il suo climax nella parte finale, l’episodio si concede invece un momento solenne in cui Pike si congeda dall’equipaggio della Discovery. Menzione sicuramente d’onore va fatta ad Anson Mount che ha davvero interpretato Pike in maniera superba, donando profondità al personaggio ma anche personalità e un pizzico di spavalderia che ha ravvivato la dinamica fra i vari membri della Discovery.

Non ci rimane che attendere quindi il season finale della prossima settimana, che si prospetta carico di azione, con la legittima curiosità di scoprire come si concluderanno le vicende e quali potranno essere i collegamenti con la prossima stagione.

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