The Flash 5×16 – Failure Is an Orphan | Recensione

Pubblicato il 13 Marzo 2019 alle 15:00

Nora spinge per velocizzare la caccia a Cicada… la linea temporale sembra essere più malleabile che mai a causa di una nuova minaccia.

Nell’episodio della scorsa settimana di The Flash – la nostra recensione QUI – showrunner e sceneggiatori avevano riportato il primo piano il filone narrativo legato alla cura per meta-umani approntata da Cisco e unica arma a disposizione del Team Flash per battere il sempre sfuggevole villain Cicada.

Utilizzando come sfondo la battaglia fra colossi – King Shark vs Gorilla Grodd che ha regalato alcuni momenti estremamente fumettosi – Flash e i suoi alleati avevano potuto sperimentare la cura che risulta quindi definitivamente pronta per essere utilizzata anche contro Cicada. Barry aveva poi azzardato una incredibile ipotesi: anziché obbligare il villain, la cura gli sarebbe stata offerta.

Failure is an Orphan, l’episodio di questa settimana, si apre con la visita di Nora a Zoom nel futuro: il suo piano per salvare Barry sembra naufragare. Il continuum tempo-spazio sembra fluttuare in maniera imprevedibile anche per Zoom a causa di qualcosa o qualcuno estremamente potente e lo scontro finale fra Flash e Cicada deve avvenire il prima possibile.

Nora inizia così a strigliare il Team Flash affinché venga localizzato Cicada e Barry possa convincerlo a prendere la cura. Intanto anche Joe e Cecille proseguono parallelamente le indagini incontrando, senza particolare successo, la dottoressa Ambres che come sappiamo ha aiutato Cicada sin dall’incidente.

Quando Flash e XS intervengono per fermare un meta dai poteri chimici, Nora ricorda che proprio questo meta è collegato all’ultimo scontro fra Flash e Cicada così come registrato nel futuro tuttavia il confronto fra Flash e Cicada non darà i frutti sperati.

Sarà la pista seguita da Joe e Cecille a venire in soccorso del Team Flash con una importante rivelazione su Grace – la nipote di Dwyer – decisiva nel convincere Cicada a farsi somministrare la cura. Tuttavia l’operazione non andrà propriamente a buon fine a causa di un attacco.

Failure is an Orphan avrebbe dovuto rappresentare un punto di svolta per questa quinta stagione ma l’episodio si rivela privo di mordente sotto diversi punti di vista.

Prima di tutto si fatica a stabilire un ritmo convincente con gli sceneggiatori che innervano l’episodio di una componente drama, legata al possibile ritorno a casa di Nora e Sherloque, che appesantisce una sceneggiatura che aveva trovato invece in Joe e Cecille un ottimo “diversivo” allo schema lineare “Team Flash contro Cicada” abusato in parecchi dei precedenti episodi.

Quando però si tratta di far venire i nodi al pettine, e dopo una prima parte costruita discretamente, la rivelazione sul vero villain che sarebbe dovuto essere di fatto il perno dell’episodio ed il suo climax risulta telefonato, e prevedibilissimo visto i pesanti indizi disseminati per tutta la stagione, con gli sceneggiatori che goffamente cercano di renderlo più interessante con la rivelazione a fine episodio che non sembra poter riservare grossissime sorprese e/o spunti narrativi realmente interessanti o innovativi.

The Flash fa il suo compitino senza troppo sforzo confezionando un episodio prevedibile in cui tutti i tasselli iniziano a sistemarsi forse in maniera troppo scontata e perfetta.

Con la conclusione di Arrow la prossima stagione, The Flash diventerà ammiraglia dell’Arrowverse. Farebbe bene ad iniziare ad alzare il suo livello qualitativo sin da subito…

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