Fumetti di Evasione. Vita artistica di Andrea Pazienza | Recensione

Pubblicato il 29 Giugno 2018 alle 10:00

Andrea Michele Vincenzo Ciro Pazienza  è stato uno degli artisti più eclettici della scena italiana: fumettista, disegnatore, pittore e insegnante. Così influente da meritarsi un film, Paz!

La vita di Andrea Pazienza viene qui raccontata come protagonista delle ansie ed aspirazioni  della sua generazione, con Oscar Glioti che accompagna a questa vita tutto quello che le accade intorno in quell’Italia in piena trasformazione culturale e sociale che cerca di imporre la trasformazione ad un Paese che di per sé è sempre stato molto restìo ai cambiamenti.

Così, per esempio, l’autore ci racconta la nascita e la pubblicazione di Pentothal: la prima puntata avrebbe dovuto avere una ultima tavola in cui il protagonista si appresta alla partenza, in cerca di nuovi territori da esplorare; ma i fatti dell’11, 12 e 13 marzo 1977, in cui avvennero durissimi scontri tra studenti e forze dell’ordine nella zona dell’Università di Bologna e vi fu una dura reazione dello Stato, fanno cambiare idea a Pazienza, che va a Milano per sostituire l’ultima pagina.

E la storia si ferma in quella notte del 15 giugno 1988 quando Pazienza muore per overdose, ma non si ferma la sua influenza su coloro che lo hanno letto e lo leggeranno, come Oscar Glioti stesso, che racconta ciò che ha significato per  lui la conoscenza di questo auore e l’influenza che ha avuto su di lui, che collaborava fin dagli anni Ottanta con le più importanti testate dedicate al fumetto.

Venendo al libro, la scrittura è davvero molto scorrevole e non si perde in inutili dettagli, ma si focalizza sugli avvenimenti più importanti della vita di Pazienza nonchè sui fatti d’Italia che più hanno influenzato quel contesto storico.

Ovviamente non potevano mancare nelle varie pagine molte tavole di pazienza tratte da diverse sue produzioni, che vanno a completare la storia e la narrazione grazie a quella caratteristica propria del fumetto che è di esprimere una storia intera con un solo disegno, riuscendo a riassumere l’idea dell’autore.

Il libro è in ogni caso un ottimo modo sia per introdurre il lettore nel mondo di Pazienza, se già non lo conosce, in quanto riesce a dare una panoramica generale, ma esaustiva, nel raccontare l’artista pescarese, sia per far sì che il lettore possa approfondire quello che già conosce di Paz inserendolo nel suo contesto sociale e di vita, anche considerando che i protagonisti delle sue storie sono spesso meri alter ego del loro autore. La facilità di inserirsi nel contesto è anche data dal fatto che tutto il saggio è scandito in tre capitoli dedicati ai personaggi più celebri di Pazienza, che sono Pentothal, Zanardi e Pompeo.

Questa divisione mostra ancora di più la ricchezza stilistica e la capacità espressiva di Paz, dato che evidenzia quanto lui abbia saputo muoversi da un estremo all’altro delle possibilità espressive del medium fumetto: se Pentothal dimostra la ricchzza e l’importanza dell’aspetto visivo, Pompeo sfiora il romanzo illustrato grazie alla predominanza del testo.

Il libro è un volume in formato tascabile, molto comodo da maneggiare ed anche robusto nella brossura, con copertina dotata di alette.

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