Iron Man #1 – Extremis (Marvel Legends 6) | Recensione

Pubblicato il 19 Maggio 2018 alle 10:00

Panini Comics propone un altro albo fondamentale della Marvel: il primo numero di Iron Man che diede il via alla saga di Extremis, scritto dal visionario Warren Ellis e illustrato dallo spettacolare Adi Granov! Non perdete questa nuova uscita di Marvel Legends!

La collana Marvel Legends che presenta storici albi della Casa delle Idee in formato comic-book e in allegato una placca metallica che ripropone la copertina originale si arricchisce di una nuova, interessante uscita. Stavolta tocca al n. 1 di The Invincible Iron Man, la serie del 2005 dedicata a uno degli eroi più importanti del fumetto statunitense.

Creato da Stan Lee e Jack Kirby, Iron Man è una delle colonne portanti del Marvel Universe e nacque in un clima da guerra fredda, ben descritto da Larry Lieber e Don Heck, i primi autori che ne narrarono le gesta nella testata Tales of Suspense. Tony Stark, industriale, inventore d’armi e incorreggibile playboy, ben rappresentava il concetto dei supereroi con super problemi introdotto dal Sorridente Stan. Sebbene invincibile, infatti, non poteva rinunciare a indossare la sua armatura poiché era l’unico mezzo, almeno in principio, che consentiva al suo cuore malato di continuare a battere.

Le origini di Iron Man furono collocate nel contesto della guerra in Corea ma nel corso degli anni subirono diversi aggiornamenti. In seguito, altri autori le inserirono nell’ambito del conflitto vietnamita. Anche nel caso della serie del 2005 la Marvel fu costretta a modificarle, tirando in ballo la Guerra del Golfo, allo scopo di rendere il personaggio più al passo con i tempi. Affidò il compito a Warren Ellis, uno degli scrittori più trasgressivi di sempre, che con questo albo si pose l’obiettivo di rendere quindi attuale un eroe non sempre facile da gestire.

La saga è Extremis, tuttora considerata tra le migliori della lunga e gloriosa esistenza editoriale di Iron Man. Ellis concepisce una storia dai toni adulti e lo stesso Tony Stark è un uomo cupo che fa dell’isolamento la sua caratteristica fondamentale. Si tratta innanzitutto di un isolamento psicologico, dal momento che l’autore ce lo descrive come una specie di Howard Hughes misantropo che preferisce passare il tempo nel proprio garage a ideare nuovi progetti e interagisce poco con dipendenti e collaboratori. Ma è anche isolato fisicamente perché la corazza di Iron Man è una barriera che lo separa dal resto del mondo.

Ellis descrive in maniera efficace questa sensazione di solitudine e al contempo delinea una story-line coinvolgente, basata su intrighi e complotti e su una misteriosa e letale sostanza, l’Extremis, che qualcuno ha rubato per ragioni imprecisate. In questo primo capitolo Ellis aggiunge Maya Hansen, un’affascinante scienziata, e un giornalista cospirazionista che sottopone Tony Stark a un’intervista che assomiglia quasi a un processo. Il mondo evidenziato da Ellis è compromesso dall’ambiguità morale e non esiste una distinzione manichea tra bene e male. Tony Stark è un uomo del sistema, di per sé imperfetto, che cerca comunque di fare del suo meglio e di risolvere i problemi; lo stesso vale per il giornalista e Maya Hansen, persone non prive di debolezze etiche, costrette ad affrontare scelte difficili.

I disegni sono di Adi Granov che con Extremis realizzò uno dei suoi lavori migliori. Il suo stile è realistico, a tratti quasi iperrealista, e un po’ freddo; ma la freddezza ben si addice a un eroe che reprime le proprie emozioni e agisce in un ambiente tecnologico in cui il calore umano è del tutto assente. Ricorre spesso a inquadrature e primi piani di impostazione cinematografica e diverse pagine hanno un classico lay-out alla Watchmen. In altre occasioni, però, Granov si concede vignette di dimensioni più ampie che gli danno l’opportunità di sfoggiare il suo tratto elegante e plastico.

Granov si occupa pure dei colori e prevalgono tonalità tenui, sovente oscure, che contribuiscono a rendere ancora più inquietante la trama evocata dalla prosa intensa di Ellis. Insomma, se non conoscete Extremis questo albo può costituire un ottimo assaggio di quella che, lo ripeto, è considerata una delle saghe migliori di Iron Man mai realizzate. Da provare.

 

 

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