Krypton 1×05 – House of Zod | Recensione

Pubblicato il 19 Aprile 2018 alle 17:00

What makes a Zod?

Avevamo lasciato Krypton con un episodio che aveva evidenziato le molte ombre della serie – la nostra recensione qui. L’indicazione più forte data la scorsa settimana era stata senz’altro quella legata alla “natura” stessa della serie che si era discostata notevolmente da qualsiasi velleità supereroistica ed avvicinata invece ad un moderno drama in salsa sci-fi.

Fra l’imminente invasione di Braniac e l’organizzazione terroristica Black Zero che minaccia l’oligarchia di Kandor, avevamo lasciato Lyta Zod in prigione ingiustamente accusata di tradimento e Seg invece in fuga dal misterioso gruppo paramilitare che a quanto pare, muovendosi parallelamente a Black Zero, era a conoscenza dell’invasione aliena e decisa a combatterla con ogni mezzo.

L’episodio di questa settimana, intitolato enfaticamente House of Zod, riparte esattamente dai due protagonisti Lyta e Seg. Mentre l’esecuzione di Lyta si avvicina, Nyssa incalza Jayna Zod affinché si allei con lei e il padre per rovesciare la teocrazia. Intanto proprio Nyssa entra in conflitto con il padre per la mossa avventata avendo clamorosamente peggiorato le cose anziché averle migliorate…

Seg in fuga e ferito viene soccorso da alcuni abitanti delle zone esterne di Kandor, adepti di Cythonna la dea kryptoniana del ghiaccio, i quali gli lasciano intendere che la casa di El non è stata sempre portatrice di progresso e prosperità. Proseguendo nella sua fuga finalmente Seg riuscirà a contattare Adam Strange ma la missione di salvataggio sarà tutt’altro che priva di difficoltà.

A quanto pare infatti Adam non è l’unico visitatore proveniente dal futuro…

L’intento di House of Zod è chiaro sin da primissimi minuti: dell’episodio grazie ai flashback sul duro addestramento dell’attuale matriarca Jayna, mostrare le differenze sostanziali fra la casata di Zod con quella di El per poi farle convergere idealmente nel concetto di sacrificio e, alla fine dell’episodio, con il payoff a dirla tutta inaspettato e imprevedibile.

Di certo non si può dire lo stesso del resto dell’episodio prolisso e a tratti stucchevole.

Showrunner e sceneggiatori temporeggiano sulla situazione in cui versano i due protagonisti per 3/4 dell’episodio cercando di mantenere alta l’attenzione degli spettatori con dosi di drama a tratti davvero melense – il messaggio di addio a Lyta da parte di Seg ne è un esempio – ma di fatto spostando le pedine della loro complessa scacchiera in maniera scontata e priva di mordente.

Non basta un triangolo amoroso, lotte di potere e qualche elemento fantascientifico a caso per rendere questi personaggi e le loro vicende interessanti anche perché, dopo 5 episodi, si ha ancora la disturbante sensazione che i personaggi abbiano la consistenza di sagome di cartone.

Non aiuta neanche una regia priva di spirito di iniziativa e che fallisce anche nel realizzare decentemente la scena d’azione finale che risulta confusa e mal coreografata.

Il payoff è effettivamente efficace ma lo si sarebbe potuto benissimo posizionare magari al centro dell’episodio ritmando così decisamente meglio un episodio che offre davvero pochi altri spunti di interesse. Quello che colpisce è la mancanza di un vero approfondimento e sviluppo di qualsiasi voglia personaggi ma oltre il “danno” c’è anche la proverbiale “beffa”: che senso ha far intendere un cambio di sessualità per Adam Strage?

Speriamo che, con il giro di boa della prossima settiman, Krypton inizi davvero qualche elemento che spinga a proseguire nella visione della serie.

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