The Flash 4×15 – Enter Flashtime | Recensione

Pubblicato il 7 Marzo 2018 alle 15:30

Cooling it down…

Avevamo lasciato The Flash con l’ottimo episodio della scorsa settimana – la nostra recensione qui – che aveva fornito al Team Flash alcuni importanti spunti per la loro battaglia contro Thinker che continua però a sembrare in netto vantaggio sui nostri eroi avendo fra le altre cose assunto il controllo di un altro degli ormai fondamentali metaumani del bus.

L’episodio di questa settimana intitolato Enter Flashtime inizia in maniera drammaticamente inusuale: Barry ha “bloccato il tempo” ed avverte Iris che questa volta non potrà davvero fare nulla per salvare Central City.

Torniamo indietro ad 8 minuti prima quando il Team Flash sta cercando di localizzare DeVoe/Thinker ed il suo quartier generale segreto nella dimensione tascabile in cui si nasconde scoprendo che il piano del villain è davvero ben congegnato i suoi movimenti infatti risalgono addirittura a 3 anni prima e sono localizzati intorno a quelli che sarebbero poi diventati i famigerati metaumani del bus. Intanto Harrison Wells riceve la visita della figlia Jesse – la velocista Jesse Quick – con cui è ai ferri corti da tempo.

La ricerca di DeVoe però si interrompe quando la squadra deve intervenire in un assalto armato contro la polizia e l’Argus… quella che aveva l’aria di una missione di routine si trasforma velocemente in un incubo: l’Argus stava trasportando un ordigno atomico e Flash, prendendo sotto gamba la situazione, non riesce ad impedirne la sua detonazione. Fortunatamente però l’eroe può “bloccare il tempo” cercando una soluzione in compagnia proprio di Jesse Quick e Jay Garrick – chiamato in soccorso da Terra-3 – ma né le loro forze combinate né gli sforzi di Killer Frost o Vibe sembrano sortire alcun effetto.

Proprio sull’orlo della catastrofe sarà Iris a fornire la soluzione: recuperando la sfera con l’impronta genetica lanciata nella Forza della Velocità che aveva permesso a a Barry di sfuggirvi – come visto ad inizio stagione- attirerà con sé una tempesta di fulmini che con tutta fortuna sovraccaricherà la bomba disarmandola.

Enter Flashtime apparentemente si stacca dalla macro-trama principale di questa stagione su cui la serie aveva costruito molto bene gli ultimi episodi, apparentemente perché comunque nel finale si riaffaccia una figura misteriosa – forse l’ultima rimasta – il cui ruolo rimane ancora non rivelato e potrebbe benissimo ricollegarsi allo stesso Thinker.

Detto questo l’episodio per struttura, incipit e ritmo è molto, molto fumettoso – in senso positivo del termine – con Flash che deve ricorrere a tutte le sue risorse per scongiurare il peggio chiedendo anche la collaborazione dei suoi alleati fino alla risoluzione finale affidata al confronto con Iris.

Se fa piacere rivedere Jesse Quick, pur con un ruolo marginale, come sempre da applausi è la prova del mitico John Wesley Shipp nei panni di un sempre solenne Jay Garrick.

La regia asseconda il plot fumettoso con soluzioni mutuate dal cult 28 Giorni Dopo di Danny Boyle che aumentano la tensione ed il “nervosismo” di un Barry alla disperata ricerca di una soluzione per prevenire un olocausto nucleare. In questo senso non ci sono nell’episodio vere scene d’azione eppure Enter Flashtime è uno degli episodi più “movimentati” di questa quarta stagione.

La componente comica è pressoché assente mentre quella drama è relegata alla fine dell’episodio ed esclusiva di Jesse e Harrison Wells e francamente un po’ forzata nell’economia di questo episodio.

Enter Flashtime soffre forse in alcuni passaggi a causa di uno svolgimento troppo convulso ma è comunque apprezzabile come “episodio di passaggio” visto anche il suo carattere così fumettoso, caratteristica che si è purtroppo persa rispetto alle prime stagioni e che invece potrebbe rappresentare una fonte di idee non solo per The Flash ma per tutto l’Arrowverse.

A corollario di questa conclusione c’è l’ester-egg del villain di questo episodio Veronica Cale ed il suo Eden Corps, gruppo di eco-terroristi introdotti su Green Arrow Vol. 2 #97 del giugno 1995 – chissà che questo episodio non abbia ripercussioni anche su Arrow!

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