Black Lightning 1×06 – Three Sevens: The Book of Thunder | Recensione

Pubblicato il 28 Febbraio 2018 alle 20:00

He’s complicated…

Dopo tre settimane di pausa causate dalle Olimpiadi Invernali torna con un nuovo episodio anche Black Lightning.

Avevamo lasciato la serie con un episodio acerbo, un riempitivo pressoché inutile – la nostra recensione qui – che non aveva fatto progredire per nulla le trame principali della serie ma aveva solo fornito qualche spunto interessante cercando di narrare quasi parallelamente le vicende di Jefferson Pierce e della sua famiglia in maniera parallela seguendo una sorta di filo rosso costituito dall’idea della “origini”.

Three Sevens: The Book of Thunder riprende sostanziale la struttura del precedente episodio cercando di seguire tre filoni narrativi separati ovvero quello principale di Jefferso e quelli secondari con le due figlie Jennifer ed Anissa.

Il plot ruota intorno ai poteri mal funzionanti di Jefferson ma soprattutto alla scoperta, da parte dell’eroe, che Tobias Whale è a Freeland. Iniziamo così a scoprire le motivazione che hanno spinto Jefferson ad indossare i panni di Black Lightning: Whale ha ucciso il padre davanti ai suoi occhi. L’eroe è quindi intenzionato a farsi giustizia da solo entrando in netto contrasto con l’alleato Gambi e soprattutto con la moglie Lynn che non ha intenzione di rendersi complice né tanto meno di rivivere i traumi di una vita al fianco di un vigilante.

Intanto proprio a Freeland crescono le tensioni razziali e Anissa è ovviamente in prima fila mentre continua ad indagare sulla misteriosa natura sono dei suoi poteri e sugli articoli firmati per la Freeland Gazzette da suo nonno e insabbiati perché parlavano di un misterioso vaccino e di alcuni bambini con abilità speciali rivolgendosi direttamente alla madre. Sua sorella Jennifer invece sta ancora affrontando problemi legati all’incidente del suo ragazzo Khalil, rimasto paralizzato, subendo anche alcuni atti di cyberbullismo.

Proprio Lynn scopre quasi per caso una connessione fra la terribile droga Green Light – al centro dell’episodio precedente – e l’intermittenza dei poteri di Jefferson ma a quanto pare questa scoperta interessa anche qualcun altro che non si fa scrupolo nell’attaccarla nel suo laboratorio. Solo il pronto intervento di Anissa – nel suo raffazzonato costume – la salva ma nello stesso momento sul posto arriva Black Lightning: lo scontro fra padre e figlia è inevitabile e quasi fatale!

Al giro di boa la situazione di Black Lightning non è delle più rosee.

Per circa 30 minuti Three Sevens: The Book of Thunder scorre piatto e privo di mordente cercando di seguire tre filoni narrativi ma senza riuscire né ad amalgamarli né a renderli interessanti con una regia che può solo inseguire un plot convulso con dialoghi e situazioni stereotipate compreso l’elemento social commentary – assolutamente meno incisivo rispetto ai primi episodi – e quello drama ancora troppo forzato.

Negli ultimi 10 minuti la puntata però ha un guizzo e riesce a raggiungere per il rotto della cuffia la sufficienza. Da un lato infatti lo scontro padre/figlia è la prima vera scena d’azione degna di questo nome dopo episodi avarissimi da questo punto di vista e fornisce il trampolino di lancio per quello che sarà sicuramente il tema portante della seconda parte di questa prima stagione; dall’altro Whale ha dato il via al suo piano per screditare Black Lightning coinvolgendo proprio Khalil. Infine Gambi ed il boss di Whale, Lady Eve, si scambiano minacce reciproche: a quanto pare hanno una storia pregressa da condividere e questo sarà sicuramente un elemento da tenere presente per i futuri sviluppi.

La serie ha indubbiamente perso lo smalto dei primi episodi, bisogna subito correggere il tiro decidendo su quale aspetto puntare ed inserire in maniera più organica scene d’azione e far maturare definitivamente il villain.

Lavoro da fare ce n’è molto, episodi al traguardo del finale di stagione solo 7!

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