Black Lightning 1×05 – And Then the Devil Brought the Plague: The Book of Green Light | Recensione

Pubblicato il 14 Febbraio 2018 alle 20:00

The only thing you can’t take away from me…

Con l’episodio della scorsa settimana Black Lightning si era concesso un lussuosissimo episodio di passaggio – la nostra recensione qui – giocando un po’ troppo con il fuoco visto che questa prima stagione si comporrà di soli 13 episodi e che quindi bisogna cercare di non perdere mai la giusta inerzia coinvolgendo sempre lo spettatore.

E’ pur vero che l’approccio realistico ha funzionato bene finora e qualche indizio disseminato lungo l’episodio avevano comunque incuriosito; con l’episodio di questa settimana intitolato And Then the Devil Brought the Plague: The Book of Green Light la narrazione riprende esattamente da dove ci eravamo lasciati.

Black Lightning è sulle tracce della fonte della misteriosa droga, il Green Light, che ha invaso le strade di Freeland mentre il suo ritorno ha ostacolato l’ascesa al potere di Tobias Whale intenzionato più che mai a farlo fuori dimostrando così le sue capacità a Lady Eve.

Anissa intanto vuole scoprire di che natura sono i poteri che sta manifestando risalendo ad alcuni articoli firmati per la Freeland Gazzette da suo nonno e insabbiati perché parlavano di un misterioso vaccino e di alcuni bambini con abilità speciali, Jennifer invece mostra qualche problema comportamentale.

And Then the Devil Brought the Plague: The Book of Green Light ruota intorno all’idea di origini ed al passato dei personaggio. Mentre Anissa infatti sta lentamente avviandosi verso la strada del supereroe – con un primo abbozzo di costume estremamente fedele a quello visto nei fumetti nel 2003 su Outsiders – Jefferson ha problemi a gestire i suoi poteri che lo stanno indebolendo. Anche con il villain Tobias Whale facciamo un salto nel passato scoprendo una infanzia tormentata e la natura dei suoi “poteri”…

La scelta di cercare di collegare tutti i personaggi seguendo il filo rosso delle origini è sicuramente intrigante peccato però che l’episodio non riesca di fatto a far progredire le trame fornendo di fatto solo piccoli spunti per sviluppi futuri e non tutti propriamente interessanti – le origini dei poteri del protagonista ad esempio – in più il ritmo viene spezzato dalla sottotrama della figlia minore di Jefferson, Jennifer, che dovrebbe mantenere viva la componente drama della serie ma è almeno in questo episodio un quasi inutile riempitivo.

Mentre la regia cerca di seguire ordinatamente tutte le vicende dei personaggi toccati, deve sacrificare purtroppo l’azione confezionando un episodio in cui si parla molto e si agisce poco.

L’idea di inserire una componente mystery in una serie che era partita con una ambientazione e con temi prettamente urbani è interessante ma dopo due episodi il risultato è acerbo così come l’idea di spostare spesso l’attenzione da Black Lightning ad Anissa è potenzialmente interessante ma realizzata goffamente e senza mordente a differenza di quanto visto negli episodi precedenti.

And Then the Devil Brought the Plague: The Book of Green Light è decisamente il segna una brutta battuta d’arresto per la serie che dopo soli 5 episodi sembra già soffrire di quelle debolezze che da troppo tempo affliggono le serie dell’Arrowverse fra cui mancanza e chiarezza d’intenti.

Se davvero Black Lightning vuole sfruttare efficacemente la formula snella da 13 episodi deve recuperare velocemente inerzia e far quadrare già dal prossimo episodio il proverbiale cerchio.

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