The Flash 04×12 – Honey, I Shrunk Team Flash | Recensione

Pubblicato il 31 Gennaio 2018 alle 15:00

In prison hope is the most dangerous thing…

I cinecomics e le comic-serie TV sono diventate nel giro di pochi anni un genere a sé stante. Pur diversissimi per tono e realizzazione un elemento sembra accomunarli ormai, il comic relief ovvero la ricerca spasmodica di risate facili, battute che possano mantenere vivo l’interesse anche degli spettatori che dei supereroi conoscono poco e/o sono assolutamente disinteressati “all’epica” di questi iconici personaggi piccoli o grandi che siano.

Dopo l’episodio della scorsa settimana focalizzato su Ralph Dibny – la nostra recensione qui – l’episodio di questa settimana di The Flash, intitolato Honey, I Shrunk Team Flash, cerca di recuperare quella verve comica di inizio stagione che negli ultimi episodi era stata un po’ annacquata dalla perenne indecisione degli showrunner circa la strada da far intraprendere alla serie.

Da un lato l’episodio deve “guadagnare tempo” legittimando la permanenza di Barry ad Iron Heights. Ecco che quindi l’agente della scientifica dentro l’eroe prende il sopravvento cercando di aiutare Big Sir – il detenuto che l’aveva salvato da un attacco la settimana scorsa ed interpretato dal wrestler Bill Goldberg – a scagionarsi dopo aver scoperto che l’uomo è stato condannato ingiustamente.

A Central City intanto un intero palazzo scompare ed il Team Flash trova tracce di Materia Oscura il che fa pensare ad un metaumano in azione, si tratta di Sylbert Rundine che, come scopriranno Cisco e Ralph a loro spese, ha la capacità di rimpicciolire cose e persone.

Viene recuperata infine la sotto-trama della gravidanza di Cecille che sta subendo degli strani effetti collaterali… inizia infatti a poter leggere nel pensiero.

E’ bene subito mettere in chiaro che l’episodio di questa settimana si affida volutamente ad un tono leggero con una semi-parodia di un classico degli anni ’80 – Tesoro mi si sono ristretti i ragazzi – e cercando di bissare il successo di un episodio di DC’s Legends of Tomorrow – Phone Home – ma con risultati tutt’altro che positivi.

Mentre la regia accompagna in maniera passiva un plot che in definitiva ruota intorno al classico villain della settimana, gli sceneggiatori cercano di far combaciare a forza gag stucchevoli E situazioni semi-comiche – vedasi l’improvvisa telepatia di Cecille – con la necessità di portare avanti comunque la trama principale della stagione che in questo momento passa da un Barry in prigione e le motivazioni di DeVoe ancora non del tutto chiare.

E’ in questo tentativo che l’episodio fallisce davvero: gli sceneggiatori cercano di collegare quelle che apparentemente sembravano due filoni narrativi paralleli ovvero la comparsa di Rundine con l’incarcerazione di Big Sir ma lo “spiegone” è davvero poco convincente.

Tuttavia l’episodio ha anche alcuni spunti interessanti: il villain della settimana è senz’altro uno dei più credibili di questa stagione – anche grazie ad un attenta spiegazione “scientifica” dei suoi poteri – mentre il finale dell’episodio rafforza l’idea che il piano di DeVoe sia molto più curato nei dettagli di quanto il Team Flash potesse pensare avanzando sospetti sulla effettiva casualità di una serie di avvenimenti.

Honey, I Shrunk Team Flash è in definitiva un riempitivo perché la trama principale non viene di fatto portata avanti seppur i minuti finali lasciano presagire un cambiamento importante nei prossimi episodi. Purtroppo l’episodio non riesce a raggiungere la sufficienza penalizzato da un ritmo troppo blando nella prima parte e nella cronica capacità di capitalizzare su quel tono scanzonato su cui la quarta sembrava voler puntare ma su cui spesso si trascende in soluzioni che alla lunga risultano stucchevoli anziché divertenti.

Da segnalare che il villain Sylbert Rundine/Dwarfstar è un villian appartenenti alla galleria di nemici di Atom e creato da Gail Simone e John Byrne e protagonista nel 2006 del one-shot Titans: Villains for Hire quando assoldò Deathstroke per uccidere Ryan Choi, che all’epoca vestita i panni di Atom.

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