Rough Riders Vol. 1 – Scatenate l’Inferno | Recensione

Pubblicato il 25 Gennaio 2018 alle 10:00

“Dietro l’apparente governo siede un governo invisibile che non ha alcuna fedeltà e non riconosce alcuna responsabilità verso il popolo.”  T. Roosevelt..

La nuova proposta targata saldaPress proveniente dal catalogo Aftershock Comics è Rough Riders serie scritta da Adam Glass – autore TV noto soprattutto per i suoi lavori su Deadpool e Suicide Squad – coadiuvato alle matite dal veterano Patrick Oliffe che ha sostanzialmente illustrato tutti i personaggi principali delle due major.

Siamo nel 1898, al culmine dell’ascesa degli USA pronti a diventare leader del mondo libero. Teddy Roosevelt non è solo uno stimato e politicamente attivo cittadino newyorkese ma anche un uomo angustiato che durante la notte veste i panni di un improbabile vigilante pronto a soccorrere la cittadinanza in pericolo. Questa sua doppia vita non sfugge ad altri quattro facoltosi uomini d’affari – Morgan, Vanderbilt, Rockefeller e Carnagie – che decidono di affidargli una missione più che segreta: dovrà recarsi a Cuba dove si sta consumando una crisi fra USA e Spagna a seguito dell’affondamento della USS Maine e che potrebbe scatenare una guerra.

Pur riluttante Roosevelt accetta la missione a patto che possa formare una squadra con cui agire. Inizia così un reclutamento che include un agguerrito mago che vive a Coney Island e che si chiama Harry Houdini, e una infallibile tiratrice – e bevitrice – come Annie Oakley, un anziano e spiantato Thoman Edison, e un pugile afroamericano irresistibile e turbolento che si chiama Jack Johnson.

Dopo gli immancabili iniziali contrasti fra i membri del gruppo la missione procederà spedita scoprendo una più ampia cospirazione che non solo mette a rischio la libertà degli USA ma quello dell’intero pianeta. Seppur la missione verrà completata con successo, Roosevelt scoprirà chi si cela davvero dietro l’incommensurabile pericolo che si era rischiato di scatenare proprio a pochi passi dal paese…

Adam Glass gioca con esperienza sul canovaccio impostato parecchi anni fa oramai da Alan Moore con la sua League of the Extraordinary Gentlemen, la grande differenza è che Rough Riders è qualcosa di tipicamente americano quindi fuori digressioni psicoanalitiche e riferimenti letterari raffinati in favore di personaggi dall’ego smisurato e di una storia senza fronzoli in cui l’azione la fa da padrone.

Mentre l’attenzione del lettore viene comunque indirizzata su Roosevelt – di cui viene fornito un background più articolato grazie ad un sapiente uso delle didascalie e che rappresenta il punto di vista della narrazione – il resto della squadra viene caratterizzato grazie a semplici ed efficaci momenti stuzzicando il lettore per i prossimi volumi.

L’autore preferisce non insistere troppo sui riferimenti storici ma giocare più su una impostazione meta-storica che ruota intorno ad un plot che paga dazio alla prime letteratura di fantascienza e d’avventura da HG Wells all’immancabile Jules Verne.

Un volume che trasuda americanità e in questo senso le matite di Patrick Oliffe incarnano perfettamente la scuola americana in un ibrido mai esagerato ma sempre robusto fra John Romita Jr. più aggressivo e l’Andy Kubert meno ipertrofico in cui anatomie ed attenzione per i dettagli sono preponderanti. La costruzione della tavola è solida nella sua preferenza della orizzontalità che esplode poi in una verticalità fatta di splash-page o figure intere che sfondano i riquadri prendendo il sopravvento sul resto della pagina. Un lavoro finemente confezionato e che farà la gioia degli amanti della suddetta scuola americana visto anche il preciso e realistico lavoro ai colori di Gale Eltaeb.

Rough Riders è una lettura spassosa e leggera che farà felici gli amanti della storia degli USA e della fiction meta-storica; quello che manca a questo primo volume è un pizzico di personalità in più per distaccarsi dalle evidenti fonti di ispirazione. In definitiva una serie comunque da tenere d’occhio e che dona profondità al catalogo saldaPress.

Ottima la traduzione del volume ad opera di Stefano Formiconi così come solida è la cura carto-tecnica del classico brossurato con alette di saldaPress, da segnalare solo un paio di refusi in fase di lettering.

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