Tales of Berseria [Recensione]

Pubblicato il 23 Gennaio 2017 alle 18:00

E’ finalmente uscito il sedicesimo capitolo di una delle saghe più longeve del genere JRPG, stiamo parlando dell’attesissimo Tales of Berseria.

Tales of Berseria è un gioco di ruolo sullo stile giapponese JRPG, sviluppato e pubblicato da Bandai Namco Entertainment per PlayStation 3, PlayStation e Microsoft Windows. E’ stato rilasciato in Giappone il 18 agosto 2016, mentre nel resto del mondo il 27 gennaio 2017 per PlayStation 4 e 26 gennaio per PC.

Il titolo è completamente sottotitolato in italiano, con doppiaggio in lingua originale (Giapponese) o in Inglese.

Come dicevamo, Tales of Berseria è il sedicesimo capitolo della saga, che è una delle più longeve tra quelle del genere JRPG. La sua direzione artistica è palesemente legata al passato, sia dal punto di vista grafico, sia anche dal punto di vista tecnico.

Nel complesso il risultato è molto gradevole e funzionale, con un piacevole gusto rétro che non guasta mai, ma che risente forse un po’, nell’aspetto tecnico, del passare degli anni. La protagonista delle avventure del gioco, Velvet, è stata disegnata dallo storico autore dei personaggi della serie, Mutsumi Inomata.

Le fantastiche sequenze filmate invece sono realizzate dal famoso studio di animazione giapponese Ufotable, che impreziosiscono ancor di più, con il loro stile inconfondibile, la narrazione dell’avventura.

Uno dei principali punti di forza di questo titolo è comunque la trama e lo svolgimento della narrazione. Infatti, proprio quest’ultimo è un aspetto peculiare, un po’ in controtendenza con il genere che invece tende ad eccedere con capelli introduttivi prolissi e sequenze filmate sempre dietro ogni angolo.

Questi elementi infatti spezzano, spesso e volentieri, la godibilità e la fruibilità dei titoli, con il rischio per il giocatore di trovarsi ore e ore di gioco con una storia che sembra non voler mai decollare e relativa noia conseguente. In Tales of Berseria si parte subito, senza introduzioni prolisse, e la trama è esposta in maniera breve, ma allo stesso tempo curata.

Il tutorial che ci guiderà e indicherà le meccaniche del gioco e le potenzialità del nostro personaggio, è somministrato al giocatore in maniera quasi invisibile, con dei consigli paralleli allo svolgimento della trama. La storia così si fa fin dall’inizio coinvolgente e il giocatore si ritrova in breve tempo a padroneggiare tutte le meccaniche di gioco.

La storia narra le vicende di una malattia inguaribile, chiamata Daemonblight, che affligge il paese e che trasforma le persone in demoni. Gli unici che sono in grado di arginarne la diffusione sono gli esorcisti, accompagnati da degli spiriti a loro asserviti chiamati Malakin.

Qui entrerà in gioco il nostro personaggio che si chiama Velvet, una giovane ragazza dall’indole gentile, che dopo essersi trasformata in demone ed essere stata sbattuta in prigione per tre lunghi anni, riesce ad evadere, avendo come unico obiettivo quello di scatenare la sua implacabile vendetta contro l’esorcista che detiene il potere.

Per raggiungere questo scopo si unirà ad una ciurma di pirati alla scoperta dei mari e delle isole che compongono il Sacro Impero di Midgand.

Dal punto di vista grafico Tales of Berseria è davvero un bel vedere! Il team designer che ha lavorato al titolo è lo stesso dei precedenti capitoli e ha affinato un comparto visivo e stilistico che è ormai riconoscibile per questa serie.

La resa visiva, come dicevamo, è di buon livello e risulta piacevole, sebbene sia evidente che la potenza grafica delle console attuali non venga sfruttata a pieno. Le texture dei personaggi e delle ambientazioni sono piuttosto dettagliate e curate, ma si nota la natura cross-gen del titolo, che è infatti nato per PlayStation 3.

I modelli poligonali infatti sono piuttosto scarsi, rispetto agli standard grafici a cui siamo ormai abituati. Anche le ambientazioni e le mappe sono piuttosto limitate e non troppo ricche di elementi, e questo è un aspetto che farebbe un po’ storcere il naso ai puristi e fanatici della grafica, ma che non intacca affatto la godibilità del gioco.

Durante il combattimento si può godere di uno degli aspetti di punta di Tales of Berseria. Infatti gli scontri sono valorizzati da degli ottimi effetti speciali che arricchiscono le mosse e le collisioni, impreziositi dall’estrema fluidità dei movimenti dei personaggi e dalla buona manovrabilità della telecamera di gioco, di cui abbiamo sempre il totale controllo e che possiamo gestire in modo da essere sempre dentro il vivo dell’azione.

Per quanto riguarda la colonna sonora di Tales of Berseria, c’è da dire che non è sicuramente uno dei suoi punti di forza. Questo non vuol dire che sia inascoltabile o noiosa, anzi assolve degnamente al suo compito, ma non è un aspetto che lascia il segno.

La musica ci accompagnerà durante tutta la nostra avventura mutando quando ingaggeremo battaglia con qualche nemico o cambiando registro nelle varie sequenze filmate che costellano da sempre i titoli di questo genere.

Le tipiche sonorità dei titoli JRPG si sentono marcatamente e faranno sicuramente la gioia degli amanti del genere. In definitiva la musica non ci abbandonerà mai durante la storia, sebbene questa non sia una delle caratteristiche principali del titolo, è di fatto tutto fuorché memorabile.

Uno degli aspetti fondamentali del gioco è, come accennavamo in precedenza, il sistema di combattimento. Questo non si discosta dalle regole imposte dalla serie, e mantiene una certa complessità che metterà subito a proprio agio gli amanti della saga, mentre sarà un po’ più ostica per i neofiti, che dovranno perdere un po’ di tempo sui menù di gioco per riuscire a comprendere le varie impostazioni e gli elementi selezionabili.

Fortunatamente la curva di apprendimento è supportata, come dicevamo in precedenza, da un tutorial e da una gamma di nemici non troppo ostica all’inizio, che aiuta a far prendere confidenza con le meccaniche di gioco.

Il sistema di combattimenti si basa sulla barra dell’Anima, formata da cinque segmenti, che viene ricaricata mediante i colpi portati a segno.

Ci potremo avvalere come mosse base, di colpi d’arte marziale, occulti e Malak, mentre per quanto riguarda le mosse avanzate saranno colpi d’anima di sfondamento e arti mistiche, quest’ultime sono quelle che consumano la quantità di anima a nostra disposizione e sono effettuabili solo possedendo un numero prestabilito di segmenti attivi nella barra dell’anima.

Inoltre, come per ogni gioco di ruolo che si rispetti, avremo a disposizione un sistema di abilità sbloccabili, che potremo padroneggiare utilizzando dei particolari oggetti, che poi non saranno più fondamentali per i futuri utilizzi. Dulcis in fundo, e qui è proprio il caso di dirlo, un altro elemento importante di Tales of Berseria, sarà la cucina.

Questa infatti ci fornirà dei fondamentali bonus temporanei che miglioreranno le nostre statistiche e ci aiuteranno a potenziarci in previsione di una battaglia difficile.

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