I Vendicatori Contro I Difensori – Marvel Gold

Pubblicato il 12 Maggio 2011 alle 00:00

Marvel Gold – I Vendicatori Contro I Difensori

Autori: Steve Englehart (testi), Sal Buscema, Bob Brown (disegni)
Casa Editrice: Panini Comics
Provenienza: USA
Prezzo: € 12,00, 17 x 26, pp. 128, col.
Recensione


Ho dedicato una puntata di ‘Comics World’ al tema dei cross-over, una caratteristica fondamentale dei comics americani. Marvel e DC ne hanno sempre fatto ampio uso e continuano a farlo, considerando che ottengono un buon riscontro di pubblico. In un cross-over, si fa iniziare una storia su un mensile e la si fa continuare in altri serial; oppure si imbastisce una miniserie, che presenta la story-line principale, e ad essa si collegano, per un certo numero di uscite, i mensili di una casa editrice, che diventano, di fatto, i cosiddetti tie-in.

I cross-over, se riusciti, conferiscono coesione a un universo fumettistico e costituiscono anche un interessante esperimento narrativo. Ma sono, comunque, iniziative commerciali che dovrebbero spingere i lettori a comprare quanti più comic-book possibili, con il pretesto di comprendere una saga nella sua interezza.

Uno dei primi cross-over della storia dei comics, e della Marvel, in particolare, fu realizzato nel 1973 e coinvolse due delle squadre di supereroi più amate dai fans: i Vendicatori e i Difensori. La cronaca di questo storico incontro/scontro viene proposta in un volume della linea Marvel Gold, pubblicato da Panini Comics, con il titolo, appunto, ‘I Vendicatori Contro I Difensori’, e che comprende i nn. 115-118 di Avengers e 8-11 di Defenders.

Come ho scritto in altre recensioni, quando Stan Lee abbandonò la serie dei Vendicatori, subentrò l’abile Roy Thomas che, coadiuvato dal grande John Buscema, realizzò una run passata alla storia. Thomas faceva parte della seconda generazione di scrittori Marvel, succedutasi a quella di Kirby, Ditko e compagnia. Questi autori, oltre che in possesso di una maniacale conoscenza della continuity Marvel, ebbero l’indubbio merito di svecchiare la Casa delle Idee con nuove modalità di narrazione e, soprattutto, nuove idee.

Thomas diventò direttore editoriale della Marvel e si occupò di molteplici proposte fumettistiche. E fu lui a concepire i Difensori, in episodi di Hulk, Sub-Mariner e Dr. Strange. Secondo le sue intenzioni, questi tre atipici eroi sarebbero stati il nucleo portante di una squadra di giustizieri. Il concetto in sé era intrigante, benché il Golia Verde, il Principe Namor e il Signore delle Arti Mistiche, a causa delle rispettive caratteristiche psicologiche, non sembravano adatti a formare l’ennesimo supergruppo.

Ma si fece un tentativo e nacque Defenders, affidata a Steve Englehart, sceneggiatore prolifico e a tratti cervellotico, conosciuto per numerosi lavori Marvel e DC. Di lui bisogna senz’altro citare la sublime run di Batman; ma anche valide sequenze di Avengers, Captain America e Dr. Strange. Le sue cose migliori furono realizzate proprio nei seventies (e stendiamo, invece, un velo pietoso per i suoi Silver Surfer, West Coast Avengers e Fantastic Four degli anni ottanta).

Englehart, con i Difensori, narrò le avventure di eroi privi di uno spirito di squadra, dagli atteggiamenti singolari e anarchici, dal momento che non esisteva un vero quartier generale e non c’erano riunioni regolari tra i componenti del gruppo, che agivano per conto proprio, uscendone dai ranghi anche solo dopo pochi episodi: tra essi, si contavano il Dr. Strange, che caratterizzava le atmosfere delle storie, ombrose e cupe; l’altezzoso Sub-Mariner e l’incontrollabile e rissoso Hulk. A costoro Englehart aggiunse il tormentato Silver Surfer, altro eroe anomalo della Marvel, e l’enigmatica, ma affascinante, Valchiria.

Englehart, inoltre, sostituì Roy Thomas nella serie dei Vendicatori e scrisse avventure avvincenti ma più strane rispetto a quelle del suo predecessore, inserendo nella line-up ex nemici come lo Spadaccino e la misteriosa Mantis; e concentrandosi sulle colonne portanti Cap, Iron Man e Thor, senza trascurare, però, Pantera Nera e, soprattutto, Visione e Scarlet (e sarà grazie ad Englehart che la storia sentimentale tra i due subirà svolte cruciali).

Steve, quindi, decise di fare interagire i due gruppi, con un cross-over che si dipanò a zig-zag all’interno dei rispettivi mensili, ottenendo un successo senza precedenti. Il terribile Dormammu, classico nemico del Dr. Strange, in combutta con il perfido Loki, intende recuperare un potente manufatto, l’Occhio del Male, in grado di conferirgli enormi poteri. Tramite un riuscito inganno, manipola i Vendicatori e i Difensori, spingendoli a combattere tra loro e a cercare i vari frammenti dell’oggetto di cui ha urgente necessità.

Lo scrittore, inoltre, si collega alle vicissitudini del Cavaliere Nero, che si trascinavano da diverso tempo, e a quelle del rissoso Occhio di Falco, in rotta con i Vendicatori e che, momentaneamente, è entrato proprio nelle fila dei Difensori. E l’autore dimostra di possedere un’ottima conoscenza del Marvel Universe e dei numerosi personaggi, riuscendo a scrivere una storia che, pur datata per ciò che concerne gli stilemi espressivi, risulta ancora oggi divertente e godibile.

La parte grafica è appannaggio di Sal Buscema, che in quel periodo disegnava Defenders, dallo stile semplice ma espressivo, tipico di una certa maniera di intendere i fumetti Marvel; e del compianto Bob Brown, il cui tratto grezzo parrà a molti superato. Tuttavia, bisogna osservarne i disegni secondo il gusto del periodo ed è indubbio che Brown, penciler di area DC, noto per aver sostituito Jack Kirby in Challengers Of The Unknown (il suo lavoro più celebre), illustrò in maniera personale e più che riuscita i vari eroi coinvolti nella vicenda. Nel complesso, questo Marvel Gold è da segnalare, specie a coloro che volessero leggere uno dei primi cross-over del fumetto statunitense.


Voto: 7

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