X-Men – Guerre ad Asgard – Marvel Gold – Chris Claremont – recensione

Pubblicato il 25 Marzo 2011 alle 15:06

Marvel Gold – X-Men – Guerre ad Asgard

Autori: Chris Claremont (testi), Paul Smith, Arthur Adams (disegni)
Casa Editrice: Panini Comics
Provenienza: USA
Prezzo: € 18,00, 17 x 26, pp. 216, col.
Recensione


Se si analizza la produzione Marvel degli anni ottanta, si può affermare con sicurezza che uno degli autori fondamentali della Casa delle Idee è stato Chris Claremont, deus ex machina dell’universo mutante. Fu grazie a lui, infatti, che il serial Uncanny X-Men, con le sue complesse e labirintiche trame, divenne il comic-book più venduto dell’etichetta statunitense e del mercato americano in generale, dando vita a un fenomeno editoriale e comunicativo senza precedenti.

Naturalmente, il successo della saga degli X-Men facilitò la pubblicazione di innumerevoli serie e miniserie collegate ai pupilli del Professor Xavier e molte di esse furono scritte dall’onnipresente Chris che creò un vero e proprio mondo narrativo imperniato sugli homo superior, inserito nel più vasto e variegato Marvel Universe.

Tra le produzioni mutanti più acclamate, a parte la storica saga della Fenice Nera (ma puntualizzo che potrei citare tantissime altre sequenze), c’è una story-line particolarmente amata dai fans, riproposta da Panini Comics in un volume della linea Marvel Gold intitolato Guerre ad Asgard.

Ovviamente, gli X-Men sono i protagonisti della vicenda; ma ci sono anche i Nuovi Mutanti, gruppo di adolescenti la cui serie era parallela a quella degli Uomini X, ricordata soprattutto per la run innovativa e sperimentale disegnata dal grande Bill Sienkiewicz; e i canadesi Alpha Flight, bizzarra squadra di supereroi che aveva esordito proprio su Uncanny X-Men, grazie a Claremont e a John Byrne e che, in quel periodo, era protagonista di un comic-book dello stesso Byrne a tutt’oggi annoverato tra le più anti-convenzionali produzioni Marvel degli eighties.

Come è facile intuire dal titolo, comunque, le vicissitudini che vedranno coinvolti X-Men, Nuovi Mutanti e Alpha Flight hanno a che fare con Asgard, mitica dimora degli dèi norreni ben conosciuta dai fans di Thor. E ciò fu inusuale, considerando che, fino a quel momento, a parte, per ovvi motivi, il Dio del Tuono, nessun supereroe Marvel era mai giunto ad Asgard. Poiché l’allora editor in chief Jim Shooter insisteva sull’idea di un universo narrativo il più possibile unitario e coeso, Claremont ebbe la geniale idea di far finire ad Asgard i suoi mutanti, inserendoli in un contesto a loro sconosciuto.

A causa, quindi, delle macchinazioni del perfido Loki, che gioca un ruolo cruciale nella vicenda, X-Men e compagni dovranno loro malgrado affrontare divinità asgardiane, giganti, nani e tutte le situazioni tipiche di The Mighty Thor. I testi di Claremont, benché legati a convenzioni anni ottanta, sono ancora oggi efficaci e la storia risulta sempre godibile.

Ma la story-line va presa in considerazione pure per l’aspetto grafico: Paul Smith, con il suo tratto fluido ed elegante, è valido; ma l’eccezionale Arthur Adams rappresenta il vero punto di forza del volume. Partendo da una rielaborazione dello stile di Michael Golden, Adams riuscì a caratterizzare ogni personaggio, raggiungendo l’apice, in particolare, con una stupenda e inquietante Magik; con un Loki infido e vizioso, quasi effeminato (collegandosi a certe intuizioni di Walt Simonson che, nello stesso periodo, portava la serie di Thor a un livello qualitativo impensabile); con una deliziosa Tempesta, concepita come una specie di controparte femminile del Dio del Tuono. Ma anche gli altri characters sono disegnati con perizia indiscutibile. Senza trascurare, poi, la cura certosina degli sfondi, nonché le strane architetture asgardiane e le atmosfere tenebrose dei mondi immaginifici che fanno da ambientazione. In poche parole, con questo ottimo tp avrete a che fare con uno dei momenti creativi più memorabili della Marvel. Non perdetevelo.


Voto: 8

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