Noi siamo i Fantastici Quattro, le storie più rappresentative realizzate da grandi maestri dei comics – RECENSIONE

Pubblicato il 8 Settembre 2015 alle 11:15

Chi sono i Fantastici Quattro? Scopritelo in questo corposo volume che include una selezione delle loro storie più rappresentative realizzate da Stan Lee, Jack Kirby, John Byrne, Alan Davis e altri grandi maestri dei comics! Non perdete le avventure del primo gruppo di supereroi della Marvel!

I Fantastici Quattro hanno un’indiscutibile rilevanza storica. Il loro esordio nel novembre 1961, infatti, costituì l’inizio dell’era Marvel dei comics. Il primo numero di Fantastic Four diede vita a un vasto universo narrativo che ancora oggi entusiasma milioni di fan in tutto il mondo. Il Favoloso Quartetto creato dai leggendari Stan Lee e Jack Kirby fu il primo supergruppo della Casa delle Idee e sulla scia del successo ottenuto giunsero altri personaggi come Hulk, Thor, Ant-Man, l’Uomo Ragno e così via.

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Nel corso dei sixties Fantastic Four fu il mensile più importante, non solo perché il più venduto della casa editrice ma anche perché apparvero character e concetti essenziali per l’intera storiografia Marvel. Gli scatenati Lee e Kirby, infatti, introdussero criminali carismatici come il Dr. Destino, la razza aliena degli Skrull, l’enigmatico Osservatore, il primo supereroe di colore dei comics e cioè la Pantera Nera, il divoratore di mondi Galactus, l’inquietante razza degli Inumani e il tormentato Warlock, tra le altre cose.

E’ arduo perciò fare una selezione delle storie più rappresentative ma ci prova Panini Comics con questo corposo volume che è un’ottima occasione per farsi un’idea di quello che sono stati e sono tuttora i Fantastici Quattro: individui dotati di superpoteri che formano una famiglia. I legami di sangue tra Johnny e Sue, il matrimonio di Sue e Reed e la fraterna amicizia che lega Ben agli altri sono l’elemento portante delle story-line e i vari autori ne sono sempre stati consapevoli.

Il volume si apre con lo storico n. 1 di Fantastic Four, in pratica l’inizio dell’era Marvel, realizzato dai grandi Lee e Kirby. E’ qui che vengono raccontate le origini dei quattro, con l’apparizione dell’Uomo Talpa. Sin dal principio si notano i legami che contraddistinguono i singolari eroi. Nel n. 112, scritto dall’onnipresente Stan e disegnato da un altro gigante della Marvel, il compianto John Buscema, ci si concentra invece su un tormentone della Casa delle Idee, la proverbiale e annosa rivalità tra la Cosa e Hulk. Lee scrive testi in linea con il Marvel style e Buscema illustra tavole di grande impatto visivo.

Nella storia del n. 200, il veterano Marv Wolfman, purtroppo coadiuvato da un non eccelso Keith Pollard alle matite, racconta le circostanze che portano il Dr. Destino a perdere il regno di Latveria, a vantaggio del rivale Zorba. C’è il n. 232 che segna l’inizio dell’acclamata run di John Byrne, da molti paragonata a quella di Lee e Kirby. Con l’episodio intitolato ‘Back to the basics’, ritorno agli elementi basilari, manifesto programmatico dell’autore, i quattro tornano appunto alle impostazioni originarie. Al contempo si scontrano con una delle loro classiche nemesi, l’alchimista Diablo.

I testi incisivi e i disegni plastici di Byrne valorizzano anche il n. 245 in cui Susan Storm decide di abbandonare il nome di battaglia Ragazza Invisibile. Da questo momento, sancendo la sua maturità di eroina, moglie e madre, si farà chiamare Donna Invisibile. Nel 262 Byrne si scatena con la splendida storia del processo di Reed Richards, accusato dalle potenze del cosmo di aver salvato la vita di Galactus, rendendosi implicitamente responsabile dei disastri provocati dal divoratore di mondi.

Panini propone pure il n. 587, scritto da Jonathan Hickman e disegnato dal bravissimo Steve Epting, che rappresenta l’era più recente dei Fab Four, con la Fondazione Futuro e i nostri eroi impegnati a sventare diverse minacce, a cominciare da quella di Annihilus. Non potevano inoltre mancare gli annual. Il secondo, firmato da Lee e Kirby, ha a che fare con le origini del Dr. Destino. Quello del n. 6, invece, ha una rilevanza cruciale. Lee e Kirby descrivono l’allucinante esperienza di Reed Richards imprigionato nella Zona Negativa mentre la bella Sue sta per partorire. In questo episodio appare pure l’inumana Crystal, grande amore di Johnny, e per molto tempo di fatto il quinto elemento del team.

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Non sono da trascurare due episodi tratti dalla serie del 1998. Quello del n. 1 è firmato dall’ottimo Scott Lobdell e illustrato dal magnifico Alan Davis e qui i quattro affrontano esseri mostruosi che li hanno presi di mira. Lobdell scrive testi spassosi e divertenti e il tratto di Davis è fluido ed elegante come non mai. Il n. 60, invece, fa parte della discussa e controversa gestione di Mark Waid che divise i fan: alcuni amano quel periodo, altri lo odiano. Lo sceneggiatore insiste troppo sugli elementi umoristici, a scapito del pathos e della drammaticità, e descrive una lotta con i mutaforma Skrull. Alle matite c’è il prematuramente scomparso Mike Wieringo che svolge un buon lavoro, optando per un azzeccato mix di realismo e stilemi cartoon.

Insomma, il volume, sebbene forse troppo eterogeneo a livello di testi e di disegni, è pregevole e da prendere in considerazione e ha il merito di mettere in evidenza l’evoluzione che Fantastic Four e in generale la Marvel hanno subito durante i decenni.

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