Batwoman 10, una delle serie meno banali della DC Comics – Recensione
Pubblicato il 24 Agosto 2015 alle 11:30
Le avventure di Kate Kane, alias Batwoman diventano sempre più intricate e stavolta la tenebrosa vigilante di Gotham finisce nello spazio insieme ad altri incredibili personaggi! In che modo? Scopritelo nel nuovo volume della sua serie!
Tra le varie bat-serie del New52, Batwoman è una delle più anti-convenzionali. Dedicare un comic-book ad una supereroina dichiaratamente lesbica è stato un atto coraggioso e le atmosfere narrative si sono sin dal principio differenziate da quelle delle altre testate riguardanti Batman e i suoi alleati. Infatti, sebbene Kate Kane viva a Gotham City, ha scarsi contatti con il Cavaliere Oscuro, preferendo agire da sola. Inoltre, gli avversari da lei affrontati sono di solito di natura mistico/esoterica e le story-line incentrate su tematiche come l’occultismo e la magia nera.
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Dopo l’abbandono di W.Haden Blackman e dell’eccezionale J.H. Williams III, la serie è stata affidata a Mark Andreyko che, pur essendo meno provocatorio dei predecessori, sta svolgendo un buon lavoro. Ha modificato però diverse cose. Per esempio, Kate e la sua compagna Maggie Sayer non hanno compiuto l’importante passo del matrimonio e il loro rapporto non sta andando bene. In questo tp che include i nn. 34-35 del comic-book originale ci sarà un drastico mutamento e Kate non farà salti di gioia. Con il pretesto di una trama relativa allo scontro tra Batwoman, il Ladro Notturno e Killshot, Andreyko in realtà sfiora il tema importante dell’adozione dei minori da parte delle coppie gay.
L’autore dimostra di non essere conformista e non si allinea al pensiero unico imposto dalle lobby lbgt che blaterano di presunti diritti dimenticandosi di quelli dei più deboli, e cioè i bambini, e delinea una trama intensa, malinconica, con testi e dialoghi introspettivi. Ma non mancano le vicende supereroiche e un ruolo importante lo assume la tenebrosa Nocturna che si insinuerà nella vita di Kate con conseguenze imprevedibili.
Le atmosfere narrative di Batwoman, comunque, sono di vario tipo e c’è persino una sequenza ambientata nello spazio. Per una serie di circostanze, infatti, Kate è costretta a collaborare con un bizzarro gruppo, gli Sconosciuti. Tra i componenti si annoverano character del calibro di Etrigan, il demone rimatore creato dal Re Jack Kirby, Ragman, addirittura Clayface e altri, impegnati a lottare contro la strega Morgana Le Fey. Non manca nemmeno Alice, la sorella psicopatica di Kate, che darà parecchio filo da torcere alla protagonista dell’albo. La scansione narrativa utilizzata da Andreyko è interessante poiché si inizia con Kate e soci nel cosmo per poi procedere a ritroso, con intriganti flashback.
Nel tp è incluso pure Batwoman: Future’s End, one-shot sempre scritto da Andreyko e inserito, come è facile intuire dal titolo, nel contesto della saga futuristica che sta coinvolgendo l’intero DCU. In questo caso, vedremo cosa succede a Kate a cinque anni di distanza nel futuro. Inutile specificare che la sua situazione non è invidiabile e, senza spoilerare, aggiungo solo che le macchinazioni della terribile Nocturna ai suoi danni potrebbero essere andate a buon fine.
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Come ho già scritto, Andreyko fa un buon lavoro e non era scontato, considerando che ha avuto l’ingrato compito di sostituire Blackman, responsabile di episodi realmente incisivi. Il suo stile di scrittura è mainstream ma testi e dialoghi sono curati. Per ciò che concerne i disegni, invece, bisogna ammettere che il livello qualitativo di Batwoman è un po’ calato. Del resto, un artista del livello di J.H. Williams III non si trova tutti i giorni. In questo volume si alternano Moritat, Jeremy Haun e Georges Jeanty che si dimostrano efficaci, malgrado tale alternanza renda eccessivamente eterogenea la serie sul versante visivo.
Lo special di Future’s End, invece, è illustrato da Jason Masters. Anche lui è funzionale e di tanto in tanto cerca di imitare il lay-out inventivo di Williams. Il risultato è accettabile e in ogni caso Batwoman si conferma come una delle serie meno banali della DC. Da provare.