Nicola Peruzzi – coordinatore editoriale Panini Comics – fa chiarezza sulla sospensione delle pubblicazioni Valiant

Pubblicato il 15 Maggio 2015 alle 15:33

L’editore modenese commenta ufficialmente lo spinoso caso.

Abbiamo interpellato Nicola Peruzzi, coordinatore editoriale di Panini Comics, per un commento ufficiale e saperne di più sulla sospensione delle pubblicazioni in Italia delle serie dell’universo Valiant.

Ciao Nicola benvenuto nuovamente sulle pagine di MF, entriamo subito nel vivo della questione: come e perché si è giunti alla sospensione delle testate Valiant?

In Panini, crediamo che sia compito di un buon editore comunicare tanto le buone notizie quanto quelle meno buone, ovvero i titoli che per qualche ragione zoppicano e necessitano di essere in qualche modo rivisti. Credo che siamo stati piuttosto trasparenti nella nostra comunicazione riguardo all’universo Valiant. Cito testualmente quello che abbiamo comunicato su Facebook:

le serie Valiant, proposte in volumi formato 100% non stavano dimostrando tutto il loro potenziale, per cui abbiamo deciso di provare un formato più agile, quello del mensile da 80 pagine antologico da edicola, con un prezzo più basso rispetto ai volumi e una diffusione maggiore.

La risposta da parte del pubblico, sfortunatamente, è stata inferiore alle aspettative, per cui abbiamo deciso di mettere momentaneamente in stand-by l’universo Valiant

Se devo esplicitare ulteriormente quello che abbiamo scritto, direi che l’interesse del pubblico per le serie Valiant è stato inizialmente buono, ma in brevissimo tempo ha cominciato a scendere, talvolta in maniera anche grave.

Abbiamo pensato che uno dei motivi, se non il motivo principale, potesse essere il fatto che, essendo un universo narrativo condiviso e coeso come quelli più blasonati Marvel e DC, il dover attendere anche sei mesi tra un volume e l’altro per leggere il seguito della storia potesse essere il motivo di abbandono dei lettori. Abbiamo valutato diverse possibilità, anche l’aumentare le uscite in libreria, riducendo i tempi di attesa tra un volume e l’altro, ma il raddoppiare letteralmente la spesa del lettore Valiant ogni mese non ci sembrava la soluzione.

Avremmo rischiato di perdere anche i fedelissimi, in un momento di crisi in cui escono già molti titoli la disponibilità economica è limitata. Per questo abbiamo provato a dare una seconda chance, una vera e propria nuova vita, all’universo Valiant con le due serie da edicola: un mensile da 80 pagine che portasse avanti le serie principali, e un monografico bimestrale con le perle (come Quantum & Woody) o le serie che non rientravano nel mensile. Abbiamo scommesso su una maggiore diffusione ad un prezzo sensibilmente inferiore, ma purtroppo la risposta da parte del pubblico è stata addirittura peggiore rispetto alla vecchia serie in volume.

Per questo motivo abbiamo deciso di mettere in stand-by la nostra produzione e stiamo cercando di riflettere su eventuali formati e possibili pubblicazioni future.

Nel futuro con l’arrivo di autori come Lemire o la conferma di autori come Matt Kindt non vi fa sperare in una “impennata” delle vendite tali da “tenere duro” per un altro po’? Neanche la prospettiva “cinematografica” può aiutarvi?

Era esattamente quello che speravamo con l’arrivo di Matt Kindt su Unity, portabandiera della serie mensile Valiant Presenta. Kindt è uno degli autori in bilico tra indie e mainstream in cui negli ultimi anni abbiamo creduto e spinto di più, prima con Mind MGMT, poi con la graphic novel Tre Piani e non solo. Era naturale per noi inaugurare la testata da edicola con l’arrivo di un autore così importante, per noi. Ma, come dicevo prima, i risultati sono stati inferiori alle aspettative.

Personalmente, sono giunto alla conclusione che i nomi di richiamo (Lemire, Kindt, ma anche Paolo Rivera, un altro autore Marvel a noi caro e ora in forza alla Valiant) arrivino solo nella nicchia di appassionati che quei nomi già li conosce e per i quali sono garanzia di qualità. La vera sfida è uscire da quella nicchia (che ti comprerebbe comunque) e arrivare al grande pubblico, quello delle edicole ma anche quello casuale da fumetteria. La nostra comunicazione è stata improntata a far leggere, assaggiare, testare il prodotto a quei lettori meno esperti che, leggendolo, avrebbero potuto apprezzare la freschezza e la novità delle storie raccontate.

La prospettiva cinematografica potrà essere un aiuto nel momento in cui cesserà di essere prospettiva e sarà invece realtà. Fintanto che è un accordo, l’aiuto è minimo e, ancora una volta, relegato ad una nicchia e non al grande pubblico.

Molti lettori via facebook lamentavano scarsa “pubblicità” dell’universo Valiant…

E, a mio avviso, si sbagliano. Abbiamo fatto un lancio di peso facendo dedicare al distributore la copertina di Anteprima (per due volte, una al lancio di X-O Manowar nel 2013 e una al lancio di Valiant Presenta quest’anno).

Abbiamo realizzato uno speciale numero 0 di 48 pagine autocopertinato, che conteneva le prime 8 pagine delle serie lancio, che abbiamo distribuito gratuitamente in tutte le fumetterie d’Italia e regalato ai lettori alle principali fiere del settore fino all’esaurimento delle scorte. Il lancio, nel lontano ottobre 2013, prevedeva edizioni variant dei primi due volumi con allegate delle t-shirt a prezzi veramente concorrenziali e pack risparmio per le fumetteria.

Oltre alle pubblicità nei nostri albi Panini Comics, che sono state molte, abbiamo creato anteprime e previews in PDF che abbiamo poi spedito ai principali siti del settore. Insomma, il lavoro “dietro le quinte”, che non sempre si vede, c’è stato ed è stato fatto con la consueta perizia e attenzione che mettiamo nella comunicazione di ogni singolo albo a fumetti che produciamo.

Il cambio di formato da soli volumi a brossurati/spillati è stata un’arma a doppio taglio?

Non credo. Se avessimo mantenuto il formato brossurato oggi staremmo facendo comunque questa intervista. Anzi, forse l’avremmo fatta qualche mese fa.

Se Panini sospende un intero universo narrativo si può dire che in Italia non c’è spazio per un terzo universo supereroistico cioè che il bacino di utenza è o si è ristretto?

No, assolutamente. Panini sospende per rivedere le proprie scelte. Scelte che non sono arrivate al pubblico come avremmo voluto. E nessuna sospensione è mai definitiva, in ogni caso, come la nostra storia di pubblicazione ultraventennale ci insegna. Titoli che oggi non sono molto performanti potrebbero essere i grandi successi di domani.

Il bacino di utenza di lettori di fumetti supereroistici non si è ristretto, tutt’altro. Marvel sta andando incredibilmente bene, meglio che mai, e credo che se ponessi la stessa domanda agli amici di Lion in riferimento alla DC Comics, ti direbbero la stessa cosa. La realtà è che oggi non ci sono solo universi narrativi di supereroi. C’è la Image, per esempio, che non è un universo narrativo ma è di certo un universo di pubblicazioni legate da un certo “stile”, da un gusto, e che spinge alla collezionabilità di tutto il catalogo.

C’è la Bonelli, che c’è sempre stata ma che da qualche anno a questa parte sta dimostrando una certa attenzione nei confronti di un pubblico diverso dal solito, quello dei fumetti americani. La realtà è che non c’è mai stata così tanta scelta come oggi, se parliamo di fumetti. E inevitabilmente, in un periodo storico in cui la scelta è altissima ma le possibilità limitate, si fanno (si devono fare) delle scelte. Sta a noi valutare accuratamente come possiamo fare per valorizzare al meglio le nostre licenze. E siamo convinti che non tutto sia sempre perduto.

Qualche lettore più “acceso” ha addirittura chiesto la cessione dei diritti, è una possibilità che state valutando?

Sono convinto che gli accessi d’ira non portino mai da nessuna parte. Certe richieste e critiche lasciano a mio modo di vedere il tempo che trovano, perché mi sembra ignorino completamente il lavoro di un team di persone che da anni a questa parte cerca di far arrivare a un pubblico più vasto possibile una serie di titoli in cui crede, sforzandosi di valorizzarli in tutti i modi possibili.

Nello specifico, la richiesta è poco realistica, perché non è facoltà di Panini decidere se, quando e a chi cedere eventualmente i diritti di pubblicazione di serie a fumetti, ma solo dei legittimi aventi diritto.

Ringraziamo Nicola per il tempo dedicatoci e speriamo che presto arrivi la notizia della ripresa delle pubblicazioni Valiant da parte di Panini Comics!

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