Vertigo Classic n. 33 – Transmetropolitan n. 11, la recensione dell’ultimo volume

Pubblicato il 5 Gennaio 2015 alle 10:40

Si conclude la trasgressiva saga di Spider Jerusalem e in questo ultimo tp avrete modo di leggere i più deliranti articoli del giornalista iconoclasta abbelliti dalle illustrazioni di eccezionali maestri del fumetto internazionale! Tutto questo nell’undicesimo volume di Transmetropolitan!

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Transmetropolitan è stata senza dubbio una delle serie migliori e più incisive della Vertigo e i lettori che hanno seguito le rocambolesche e spiazzanti vicissitudini di Spider Jerusalem lo sanno. Con il pretesto di una vicenda ambientata in un contesto cyberpunk, lo scrittore Warren Ellis ha analizzato in maniera sarcastica e impietosa le storture della società contemporanea, concentrandosi sul sistema socio-politico e su quello mediatico e informativo. La lotta senza esclusione di colpi tra Spider, giornalista d’assalto che lavora per la rivista Word, e il folle e corrotto Presidente si è ormai conclusa. Ma dopo la fine del serial Ellis aveva ancora qualcosa da dire.

In questo tp, infatti, troverete due special che si collocano proprio alla fine di Transmetropolitan e non si tratta di one-shot qualsiasi. Dal momento, infatti, che Spider è un giornalista apprezzato per l’acre sarcasmo e per l’irriverenza dei suoi toni, queste due proposte sono costituite da vari articoli di Spider. Tramite questa idea, Ellis rievoca i momenti più salienti della saga e nello stesso tempo descrive in maniera ulteriormente approfondita lo schizoide mondo futuribile che ha fatto da sfondo della narrazione.

E il mondo immaginato da Ellis è agghiacciante. I quartieri urbani sono popolati da un’umanità allo sbando. Spider descrive corpi mutanti, geneticamente modificati, pronti ad essere comprati e venduti alla stregua di un qualsiasi prodotto di consumo; poliziotti violenti e assassini; senzatetto mostruosi; fanatici religiosi; spacciatori di droghe inconcepibili. E non mancano gli sferzanti riferimenti ai programmi televisivi trash, alla pornografia dilagante e ormai istituzionalizzata, alla corruzione. E al di là del labile elemento fantascientifico, ci si può rendere conto che la società di Transmetropolitan è in realtà la nostra, presentata in chiave metaforica.

I testi di Ellis sono arrabbiati, intrisi di spirito punk, politicamente scorretti, influenzati dalla narrativa hard-boiled e dagli sperimentalismi di William Burroughs e leggendoli si capirà quale sia la portata eversiva di uno degli autori di comics più anticonvenzionali degli ultimi anni. Tuttavia, non manca l’aspetto grafico, dal momento che ogni articolo è corredato da illustrazioni a tutta pagina. Gli special I Hate It Here e Filth of the City sono dunque uno splendido mix di prosa e disegno. E se si fa un elenco dei nomi coinvolti c’è da esaltarsi.

In uno splendido tour de force di stili e di tendenze grafiche, avrete modo di ammirare l’arte di maestri del calibro di Eduardo Risso, Bill Sienkiewicz, David Mack, J.H. Williams III, Brian Wood, Paul Pope, David Lloyd e tantissimi altri. Ogni penciler illustra con perizia ora Spider e le sue avvenenti assistenti Channon e Yelena ora gli stranissimi abitanti dell’universo inquietante concepito da Ellis. Si va dal mainstream all’underground, dagli esiti pittorici all’ipereallismo, tanto che il tp è un autentico tripudio visivo. Insomma, se siete fan di Transmetropolitan, questo tassello finale non può mancare nella vostra libreria. Il Presidente è morto. Ma Spider Jerusalem è ancora vivo.

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