Agente Segreto X-9 di Hammet & Raymond – Recensione Mondadori Comics

Pubblicato il 14 Novembre 2014 alle 10:30

Arrivano le storie di un personaggio fondamentale della storia del fumetto, l’Agente Segreto X-9, disegnate dal leggendario Alex Raymond e scritte dal maestro della narrativa hard-boiled, il grande Dashiell Hammett! Non perdete questo corposo volume targato Mondadori Comics!

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Dopo due volumi dedicati a Phantom e Mandrake, classici indiscussi del fumetto americano, Mondadori Comics si concentra su un altro eroe apparso nelle strisce dei quotidiani statunitensi degli anni trenta del secolo scorso: l’Agente Segreto X-9. Al pari degli altri character citati, la sua importanza è innegabile e il libro si segnala per il nome dello sceneggiatore che ne narrò le prime avventure: il romanziere Dashiell Hammett, maestro del noir e dell’hard-boiled, conosciuto e apprezzato per opere del calibro de Il Falcone Maltese e creatore dell’investigatore Sam Spade, interpretato al cinema da Humphrey Bogart.

Hammett ebbe pure esperienze in campo fumettistico e accettò la proposta della King Features Syndicates di occuparsi delle storie di un agente dell’FBI, X-9, impegnato a combattere il crimine organizzato dilagante nel territorio americano. L’opera infatti nacque nel periodo del proibizionismo, quando gruppi di gangster, approfittando della messa al bando degli alcolici, si dedicarono al traffico di alcol, distribuendolo nel circuito degli ‘speakeasies’, locali clandestini frequentati dai ricchi e potenti. Ciò diede vita a sanguinose guerre tra bande e l’opinione pubblica imparò a conoscere criminali come Al Capone. In generale, il malcostume e la corruzione erano la prassi e ciò si rifletté sulla fiction dell’epoca.

Autori come Hammett, Chandler, Spillane e altri, con il pretesto di vicende dai toni polizieschi, descrissero la società del tempo con intenti di denuncia. In questo senso, le avventure dell’Agente Segreto X-9 non sono dissimili da quelle dei romanzi di Hammetti. Dexter, questo il vero nome di X-9, è dunque un agente dell’FBI che ha perso moglie e figlio per colpa di alcuni malviventi. Combatte i gangster ed è impegnato in indagini che definire pericolose è un eufemismo. È un uomo pragmatico, dai metodi spicci e non si ferma di fronte a nulla pur di consegnare i malvagi alla giustizia. La sua psicologia non è complessa ma funzionale al tipo di storie che Hammett intendeva raccontare.

In questo volume avrete modo di leggere le prime quattro avventure scritte da Hammett e altre tre che vedono alla macchina da scrivere Dan Moore e Leslie Charteris, sempre su soggetto di Hammett. Il ritmo delle trame è indiavolato e non ha perso smalto. Di solito si parte da un avvenimento semplice che poi provoca una serie di vicissitudini rocambolesche. E X-9 affronta rapinatori, falsari, ricattatori, sequestratori, petrolieri senza scrupoli e scopre, come nel caso dell’episodio che apre il libro, segreti inconfessabili di ricche famiglie che dietro una facciata di rispettabilità celano colpe impensabili. Hammett descrive ciò che di fatto accadeva negli Stati Uniti degli anni trenta, come si può evincere dalla lettura dei giornali sensazionalistici di quel periodo.

È interessante poi la rappresentazione della donna. Le ragazze presenti nelle avventure sono avvenenti e corrispondono ai tipici canoni delle bellezze hollywoodiane dell’epoca. Ma non ci sono vie di mezzo: o sono perfide e infide (una di esse è addirittura capo di una gang) e colluse con gli ambienti malavitosi; oppure sono ingenue bisognose di protezione. È tutto schematico, insomma, ma funziona. A X-9 Hammett affianca poi un personaggio ricorrente, Harper, un tizio farsesco e bonario sovente implicato nelle missioni del protagonista e che rappresenta un elemento ironico inserito in vicende drammatiche. Testi e dialoghi, sebbene a tratti didascalici, sono efficaci e hanno un’impostazione hard-boiled.

A rappresentare visivamente le story-line di Hammett c’è una leggenda del fumetto, Alex Raymond, celebrato per Flash Gordon. Il suo tratto è fluido ed essenziale e allo stesso tempo incredibilmente rifinito e dinamico. È evidente nelle sequenze degli inseguimenti, delle lotte e delle sparatorie. Ogni personaggio è raffigurato in maniera tale da farne risaltare la personalità. Dexter ha un’espressione fiera e volitiva e ricorda i divi dal fascino virile del cinema degli anni trenta; le ragazze sembrano uscite da una rivista di moda o da una pellicola noir e i cattivi evocano la loro natura discutibile con smorfie, sguardi accigliati e posture contorte, senza eccessi grotteschi. Insomma, se non conoscete l’Agente Segreto X-9 e volete scoprire un classico, questo è il volume adatto.

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