Lanterna Verde Freccia Verde: Nessun Malvagio – Recensione DC Comics Story n. 10

Pubblicato il 25 Settembre 2014 alle 10:30

Arrivano le leggendarie storie di Lanterna Verde e Freccia Verde scritte da Dennis O’ Neil e disegnate da Neal Adams! Non perdete le avventure che hanno segnato un’epoca e dato ufficialmente il via alla fase ‘matura’ dei supereroi!

DC Comics Story n. 10 – Lanterna Verde Freccia Verde Nessun Malvagio

dc comics story 10 lanterna freccia verde

Autori: Dennis O’ Neil (testi), Neal Adams (disegni)
Casa Editrice: Lion
Genere: Supereroi
Provenienza: USA
Prezzo: € 7,90, pp. 176, col.
Data di pubblicazione: settembre 2014

Il 1968 non fu un anno qualsiasi e le istanze da esso rappresentate costituirono nel bene e nel male un punto di non ritorno influenzando non solo la politica e la società occidentali ma anche la letteratura, la musica, il cinema, le arti figurative e in generale la creatività. Il discorso vale pure per il fumetto e nell’ambito dei comic-book americani Silver Surfer di Stan Lee e John Buscema fu uno spartiacque. Con le saghe malinconiche del Surfista d’Argento, Lee descrisse un’America scossa dai contrasti generazionali con uno spirito anti-militarista e pacifista e la serie fu molto più profonda e matura di ciò che in quel periodo veniva pubblicato.

Oltre a Silver Surfer, c’è un altro serial che può essere messo sullo stesso piano, stavolta made in DC, e cioè Green Lantern/Green Arrow, scritto da Dennis O’ Neil e disegnato da Neal Adams, che non passò inosservato e ruppe clamorosamente con lo stile solare di molti mensili della casa editrice. La collana DC Comics Story presenta una prima tranche di episodi che non possono mancare nella collezione di un appassionato, dal momento che si tratta di lavori di portata epocale. Le trame di O’Neill sono influenzate dalla sensibilità sessantottina ma, rispetto a quelle di Silver Surfer, c’è disincanto e pessimismo.

Lee, infatti, denunciò i mali dell’epoca ma si percepiva speranza. Nelle story-line di O’Neil la speranza invece latita. Le storie del resto furono realizzate nel 1970, in un momento in cui l’America iniziava a comprendere l’impossibilità delle utopie Flower Power: la guerra del Vietnam continuava; Martin Luther King e i fratelli Kennedy erano stati uccisi; gli orrori della setta di Charles Manson avevano distrutto il movimento hippy. L’anima collettiva americana era quindi dominata dalla confusione e dalla paura del futuro. L’editor Julius Schwartz intuì che i fumetti dovevano riflettere questo clima se volevano continuare ad attirare l’attenzione dei lettori. Non era più tempo di battaglie spaziali, kryptonite e bat-caverne kitsch. Ci voleva maggiore realismo.

Schwartz si concentrò su Lanterna Verde che a prima vista non sembrava adatto a un fumetto dai toni maturi e realistici, appunto. Ma decise di farlo collaborare con Freccia Verde. L’improbabile duo simboleggiava la dicotomia presente nella società statunitense. Hal Jordan, componente del Corpo delle Lanterne Verdi, rispetta le autorità, in maniera spesso ottusa, senza farsi domande. Crede nel sistema e se ci sono leggi ingiuste, vanno cambiate. Oliver Queen è invece una testa calda anarchica e se ritiene che una legge sia sbagliata allora è pronto ad infrangerla. I due eroi erano lo specchio di due differenti modi di pensare effettivamente presenti in America. E la differenza di opinioni avrebbe potuto dare il via a storie interessanti.

Schwartz quindi affidò il mensile di Lanterna Verde che per l’occasione divenne Green Lantern & Green Arrow all’esperto Dennis O’Neil che con il suo stile di scrittura lirico e colto (ci sono persino citazioni di Norman Mailer), a volte un po’ retorico, delineò story-line memorabili. Hal Jordan è in rotta con i Guardiani di Oa e inizia a collaborare con Oliver Queen. I due, accompagnati da un Guardiano che intende comprendere la natura dell’umanità, intraprendono un viaggio alla Kerouac per ‘scoprire se stessi’. Vagano quindi per l’entroterra americano conoscendo le più segrete pulsioni di un paese allo sbando. E con questo pretesto O’Neill affronta tematiche adulte.

I giustizieri dovranno vedersela con i problemi dei senzatetto e con il razzismo ai danni degli afroamericani e degli indiani relegati nelle riserve; affronteranno un inquietante guru, Joshua, evidente riferimento a Charles Manson; incontreranno un giovane cantautore finito nella lista nera di imprenditori senza scrupoli che fa pensare a Bob Dylan e Woody Guthrie. Tutto ha il tocco dell’autenticità e le atmosfere sci-fi di Green Lantern sono quasi un ricordo. E quando O’Neill inserisce i personaggi in contesti più fantasiosi affronta sempre tematiche scottanti. È il caso della storia ambientata sul pianeta Maltus in cui si concentra sul tema, appunto, del maltusianesimo, riflettendo sulla piaga della sovrappopolazione e sulle questioni ecologiste. E se utilizza figure mitologiche come le arpie, con tanto di Sinestro a mettersi in mezzo, non fa altro che evidenziare la nascita dei movimenti femministi.

O’Neil inoltre riesce ad approfondire la psicologia dei character, a cominciare da Hal e Oliver, ovviamente, e continuando con Black Canary che diviene la terza, fondamentale protagonista della testata. I disegni di Neal Adams sono magnifici e il penciler, grazie al suo stile plastico e dinamico e ai suggestivi chiaroscuri di tante tavole, realizza versioni strepitose di ogni personaggio. A volte si concede un lay-out inventivo e le chine di maestri del calibro di Frank Giacoia, Dick Giordano e Dan Adkins (c’è pure Bernie Wrightson in una pagina!) valorizzano le sue matite. Insomma, gli episodi di questo volume sono pietre miliari del fumetto americano. Non trascurateli.

Voto: 8

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