Marshall Law nn. 1 e 2 , la recensione della serie di Pat Mills e Kevin O’Neill

Pubblicato il 2 Marzo 2014 alle 13:30

Chi è Marshall Law? È il più feroce assassino di supereroi mai esistito, protagonista di uno dei capolavori del fumetto revisionista anglosassone! Non perdete i primi due volumi di una leggendaria opera firmata dai britannici Pat Mills e Kevin O’Neill!

Marshall Law nn. 1 e 2

Autori: Pat Mills (testi), Kevin O’Neill (disegni)

Casa Editrice: RW-Lion

Genere: Supereroi

Provenienza: USA

Prezzo: n.1 € 17,95, n. 2 € 14,95, 16,8 x 25,6, n. 1 pp. 204, n. 2 pp. 160, col.

Data di pubblicazione: dicembre 2013/gennaio 2014

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Per molti anni il supereroe è stato una figura idealizzata e nei comic-book americani esisteva una netta linea di demarcazione tra buoni e cattivi. Un giustiziere, oltre ad essere coraggioso e amante della legalità, non uccideva e i suoi comportamenti erano sempre corretti. Non c’era quindi spazio per ambiguità morali e persino gli imperfetti supereroi Marvel rimanevano positivi. Sebbene gli eroi in costume non fossero privi di fascino e di carisma, risultavano però ingenui e, a conti fatti, poco credibili. Di conseguenza, negli anni ottanta dilagò una tendenza, definita revisionista, che diede vita a character che, pur combattendo dalla parte del bene, erano eticamente discutibili.

Molti degli autori che si concentrarono sulla decostruzione del mito supereroico furono britannici ed è scontato citare tra essi Alan Moore che inaugurò il trend con Miracleman. Quando poi il Bardo di Northampton conquistò il pubblico americano con Swamp Thing e il seminale Watchmen, nacque la cosiddetta British Invasion che rinnovò i comic-book a stelle e strisce. Tra i vari sceneggiatori che si mossero in tal senso bisogna citare Pat Mills. Costui si era fatto le ossa, al pari di altri colleghi, sulla rivista 2000AD, mettendosi in luce con episodi di Judge Dredd e le trasgressive e violente saghe di Nemesis The Warlock e Slaine.

Anche lui era attratto dai supereroi ma solo in quanto pretesti per analizzare in chiave sarcastica le modalità narrative tipiche del genere. Inventò quindi Marshall Law, strano anti-eroe che esordì su alcune riviste della Marvel UK. In seguito, Mills ne proseguì le vicissitudini con varie serie e miniserie pubblicate dalla Epic, la divisione for mature readers della Marvel, e con la Dark Horse. Attualmente Mills ha preferito riproporre questo materiale con la DC e RW-Lion ha deciso di tradurlo in quattro volumi.

I primi due sono già disponibili e se qualcuno ancora non conoscesse Marshall Law farebbe bene a colmare la lacuna. La serie non sfigurerebbe nel catalogo Vertigo ed è estrema, violenta e sopra le righe, con un tocco di umorismo acido e graffiante che non lascerà indifferente nessuno. Il primo tp include un breve episodio introduttivo, a suo tempo uscito in Gran Bretagna, e la miniserie di sei numeri che fece scoprire al comicdom il terribile Marshall. La vicenda si svolge in un futuro apocalittico. Un terremoto ha distrutto San Francisco che è stata poi ricostruita con il nome San Futuro. Qui agiscono numerosi supereroi che, almeno ufficialmente, dovrebbero combattere il crimine. E in fondo lo fanno ma non sono proprio rispettabili: uccidono, si comportano in maniera arrogante, hanno vizi e in numerose occasioni esagerano, rivelandosi più letali e pericolosi dei cattivi.

Ed è per questo che agisce Marshall Law. Per una serie di ragioni che saranno chiarite nel corso della storia, odia i supereroi. È un poliziotto e il suo compito è appunto quello di mettere in riga i superesseri. Marshall è sadico, psicotico, indossa una maschera e una divisa di pelle che sembrano perfette per un club sadomaso e indaga su una serie di omicidi. Diverse spogliarelliste sono infatti state uccise. Assomigliavano tutte a Virago, defunta supereroina, un tempo compagna dello Spirito Pubblico, il più amato supereroe di San Futuro. Chi è l’assassino? Quali sono le sue motivazioni? E che ruolo gioca un essere mostruoso che si fa chiamare Batterio?

Il secondo tp invece presenta tre one-shot: Marshall Law Takes Manhattan, Kingdom of The Blind e The Hateful Dead. In questo caso, il poliziotto dovrà vedersela con uomini esaltati che odiano i super perché responsabili della morte dei propri congiunti e con eroi in calzamaglia rinchiusi in manicomio a causa delle loro perversioni. Al di là delle trame ben congegnate, Marshall Law è importante per la rappresentazione dei supereroi. Quelli di Mills sono fascisti. Crudeli. Stupratori. Malati. Omosessuali. Pedofili. E ciò che più sconcerta è che molti di loro non sono altro che la versione distorta dei più famosi eroi Marvel e DC.

Lo Spirito Pubblico è Superman impazzito per le dosi eccessive di steroidi; Virago è Wonder Woman, o lo sarebbe se la Principessa Amazzone fosse crudele e con l’istinto di una prostituta; e leggendo questi episodi riconoscerete caricature schizoidi dei Fantastici Quattro, di Batman e Robin, degli X-Men e così via, tutti sottoposti al trattamento shock di Mills. Marshall Law è un’acuta riflessione sull’erotismo dei comic-book, con l’insistenza ossessiva sui corpi perfetti degli eroi e delle eroine che suscitano il desiderio inconscio del pubblico; e sulla latente omofilia presente in molte storie. È come se Mills avesse voluto accettare le teorie di Frederick Wertham usandole per denunciare la pochezza e la falsità di tanti albi supereroici. E non mancano crudeli prese in giro sul merchandising che gravita intorno al comicdom (sintomatica la sequenza del primo tp riguardante le card dei personaggi).

I testi di Mills sono aggressivi e sopra le righe, influenzati dallo spirito arrabbiato del punk, e ben curati. E ci sono poi i disegni dell’ottimo Kevin O’Neill, noto per La Lega degli Straordinari Gentlemen di Alan Moore. O’Neill utilizza lo stile ostico e grezzo, sgradevole ma espressivo, che lo ha reso celebre e bisogna pure segnalare l’inventivo lay-out. Insomma, quest’opera è un must e se amate i comics di area britannica non potete trascurarla.

Voto: 8 ½

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