Swamp Thing n. 2 – Recensione Lion Comics

Pubblicato il 22 Giugno 2013 alle 14:00

Arriva il secondo e conclusivo volume di Swamp Thing! Che cosa accade alla Cosa della Palude e ad Animal Man alle prese con la Putrefazione? Ce lo spiegano Scott Snyder e Jeff Lemire con una saga ad alto tasso adrenalinico illustrata da Marco Rudy, Yanick Paquette e Francesco Francavilla!

Swamp Thing n. 2

Autori: Scott Snyder, Jeff Lemire (testi), Marco Rudy, Yanick Paquette, Francesco Francavilla, Steve Pugh (disegni)

Casa Editrice: RW-Lion

Genere: Horror

Provenienza: USA

Prezzo: € 12,95,16,8 x 25,6, pp. 144, col.

Data di pubblicazione: maggio 2013

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Scott Snyder è diventato uno degli autori di punta della DC e non si può dire che si tiri indietro di fronte alle imprese difficili. Con American Vampire ha cercato di portare nuova linfa al tema trito e ritrito dei vampiri. Con le sue bat-vicende ha avuto il compito ingrato di non far rimpiangere la lunga e innovativa run di Grant Morrison. E quando ha accettato di occuparsi di Swamp Thing si è assunto un obiettivo immane e cioè scrivere storie che reggessero il confronto con quelle di sua maestà Alan Moore, colui che nei primi anni ottanta fece del mensile della Cosa della Palude una delle proposte più adulte e sofisticate del comicdom a stelle e strisce nonché anticipazione dell’intera linea editoriale Vertigo.

Non sarò io a fare paragoni assurdi tra Snyder e Moore. È evidente che il Bardo di Northampton è inarrivabile e non si poteva pretendere dal pur bravo Snyder un’opera al livello di quella dell’autore di Watchmen. Ma in ogni caso lo sceneggiatore ha dimostrato di saper delineare una vicenda intrigante e articolata che non ha stravolto il personaggio e l’ha adeguatamente inserito nell’attuale contesto del DCU post-reboot. Sicuramente i testi non hanno il lirismo e la poesia di quelli del Magus ma risultano efficaci.

Chi ha letto il primo tp sa che Alec Holland, scienziato ritenuto morto, è in realtà vivo e vegeto a causa delle macchinazioni del Parlamento degli Alberi ed è diventato Swamp Thing, l’Avatar del Verde, figura imprescindibile nell’ordine cosmico dell’universo. La decisione del Parlamento degli Alberi è stata provocata dalla minaccia della Putrefazione, un essere malefico che sta per distruggere il mondo. Negli episodi precedenti Snyder si era limitato a impostare le premesse di una story-line che preludeva a un clamoroso scontro tra la Creatura della palude e la sua nemesi. Aveva anche recuperato la bellissima Abigail Arcane, ex compagna del mostro e personaggio fondamentale della saga di Swamp Thing.

In questo caso Snyder ha stravolto Abbie che non è più la donna sensibile e dolce di un tempo ma possiede un’aggressività che farà storcere il naso ai puristi. Snyder aveva poi collegato le vicende di Swampy a quelle di Animal Man ideate dal collega Jeff Lemire. Pure Buddy Baker infatti ha problemi con la Putrefazione e in questo volume i due collaboreranno nel tentativo di sconfiggerla. Snyder e Lemire scrivono insieme alcuni episodi ed è incluso il n. 12 di Animal Man, essenziale per la comprensione della trama, e gli scrittori insistono su atmosfere horror e tanta azione. A volte Snyder richiama gli eventi della storica gestione di Moore e fa tornare in gioco l’orribile Anton Arcane, zio di Abbie e classico nemico del mostro. La story-line si legge con piacere e Swamp Thing è nel complesso un buon prodotto.

La parte grafica è eterogenea. I bravi Yanick Paquette e Marco Rudy realizzano tavole psichedeliche di grande impatto visivo, talvolta un po’ confusionarie, e si trovano a loro agio nella rappresentazione delle ributtanti mostruosità create dalla Putrefazione e la composizione delle pagine è inventiva. Un episodio è illustrato da Francesco Francavilla che si dimostra funzionale mentre la storia di Animal Man è appannaggio di Steve Pugh, penciler dai trascorsi Vertigo che opta per un tratto fluido e realistico non esente da suggestioni lisergiche. Come molti sanno, le vicende di Swamp Thing e di Animal Man continuano sul mensile antologico Dark Universe, scelta a mio avviso discutibile (ma, lo ammetto, detesto gli antologici). Aggiungo che è buona cosa vedere l’inserimento di articoli introduttivi e di post-fazioni in un tp ma la RW-Lion dovrebbe fare attenzione al livello di scrittura. Nel caso specifico di questa uscita, direi che la sintassi è spesso un optional. In definitiva, Swamp Thing è un fumetto interessante e funziona. A patto che non ci si aspetti Alan Moore.


Voto: 7 ½

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