One Piece: Oda spiega la sua opinione su Rufy

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One Piece

One Piece è tra i manga shonen più famosi di sempre e che continua a conquistare sempre più fan. Le avventure di Monkey D. Rufy sono arrivate ovunque e sicuramente Eiichiro Oda è riuscito a realizzare un personaggio degno di essere ricordato anche quando il manga sarà concluso. E al momento la conclusione è molto più vicina di quello che sembra, dato che al momento Oda sta lavorando alla fase finale del manga.



Ma qual è il pensiero di Eiichiro Oda sul protagonista di One Piece? Delle volte la vera domanda che si pongono i fan è proprio questa, soprattutto per capire in che modo nasce l’idea da parte del mangaka per realizzare il protagonista in un determinato modo. L’aggiornamento arriva direttamente dalla pagina Twitter dell’insider sandman_AP.

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Pare che Oda consideri Rufy come il ragazzino a lui ideale, anche se prende le distanze dal suo modo di fare o pensare spesso stupido ingenuo. Quello che Oda ama del suo personaggio è che a volte riesce a dire una singola frase che convince tutti. E questi sono i momenti in cui mostra maturità.



Ma per il resto, Oda vuole che il suo personaggio resti un ragazzino nei comportamenti e nei pensieri. Ammette anche che è un po’ misterioso anche per lui, concluderanno che se capisse tutto su di lui, i lettori finirebbero per annoiarsi.

È note poi che Oda ha pensato a Rufy in modo che sia sempre schietto riguardo a quello che vuole e come si sente. Per questo motivo è il personaggio che ha meno pensieri. Tutto quello che vuole fare è agire invece di pensare o di dire quello che vuole fare.



Il protagonista di One Piece è anche molto ingenuo, aspetto che si rivela quando sostiene che due cose molto diverse tra loro, siano identiche. Infatti era l’unico a credere che il disegno sul manifesto della taglia di Sanji fosse identico a lui, oppure quando non si è reso conto della natura degli zombie di Thriller Bark, chiamandolo semplicemente “persone con molte cicatrici”.

Tutto cambia ovviamente quando combatte. Più di una volta il suo istinto e il suo comportamento sono stati paragonati a quelli di un animale selvaggio: infatti spesso sa chi deve affrontare ancora prima che inizi la battaglia.

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