Tex Willer – Nella Terra dei Seminoles | Recensione

Pubblicato il 11 Marzo 2021 alle 16:35

Tex Willer – Nella Terra dei Seminoles porta il giovane Tex in Florida per sfuggire ad un tenace agente federale e dove ad attenderlo c’è la logorante guerra fra Stati Uniti e indiani Seminoles.

Autori: Mauro Boselli (testi), Michele Rubini (disegni) Massimo Carnevale (copertina)

Casa Editrice: Sergio Bonelli Editore

Genere: western

Paese: Italia

Prezzo: € 26, 19.5×26, pp. 384, col., C.

Data di pubblicazione: 11 febbraio 2021

Domenico Bottalico
Domenico Bottalico
2021-03-11T16:35:03+00:00
Domenico Bottalico

Tex Willer – Nella Terra dei Seminoles porta il giovane Tex in Florida per sfuggire ad un tenace agente federale e dove ad attenderlo c’è la logorante guerra fra Stati Uniti e indiani Seminoles. Autori: Mauro Boselli (testi), Michele Rubini (disegni) Massimo Carnevale (copertina) Casa Editrice: Sergio Bonelli Editore Genere: western Paese: Italia Prezzo: € 26, 19.5×26, pp. 384, col., C. Data di pubblicazione: 11 febbraio 2021

Tex Willer – Nella Terra dei Seminoles è il quarto volume con cui Sergio Bonelli Editore raccoglie le avventure del giovane Tex così come narrate nella serie mensile Tex Willer.

Nello specifico questo volume raccoglie gli albi 18-23 delle serie regolare e si colloca dopo l’ottimo Pinkenton Lady – la nostra recesione QUI – in cui Tex, sempre in fuga dalla legge dopo essere stato accusato ingiustamente di omicidio, aveva contribuito a sventare una cospirazione volta ad assassinare l’astro nascente della politica e fermo abolizionista Abraham Lincoln.

Tex Willer – Nella Terra dei Seminoles, in fuga verso sud (est)

Ospite di Cochise, Tex racconta intorno ad un fuoco il suo periodo di assenza dalle terra del sud. Parte quindi un lungo racconto in analessi in cui ritroviamo Tex nuovamente in fuga fra Texas e Arizona con alle calcagna un agguerrito gruppo di sceriffi.

Dopo averli seminati, non senza difficoltà, Tex trova rifugio a Corpus Christi dove la legge, ben sapendo la verità sugli avvenimenti che lo hanno portato ad essere un ricercato, chiude volentieri un occhio. Tuttavia sulle sue tracce si è messo anche il tenace agente federale Brian Carswell.

Vedendosi costretto nuovamente con le spalle al muro, Tex accetta di buon grado la proposta di un vecchio amico del padre di prendere un battello che lo porterà in Florida dove potrà rifarsi una vita.

Il viaggio è tutt’altro che tranquillo anche perché Tex non riesce proprio stare lontano dai guai e a non smascherare bari al gioco e lesti ladri. Fortunatamente il suo buon cuore attira anche la simpatia del capitano del battello e del suo equipaggio che lo aiutano ancora una volta a confondere le sue tracce riuscendo così a sbarcare quasi indisturbato in Florida sfuggendo nuovamente all’agente federale.

La Florida tuttavia non è un posto così ospitale come immaginato quanto ricco di tensioni. E a Tampa, la composizione eterogenea della popolazione, rende la città una polveriera pronta ad esplodere. A questo poi si aggiunge la presenza dell’esercito impegnato in una logorante campagna contro gli indiani Seminoles, tribù molto diversa da quelle dell’ovest e particolarmente tenace che si è rintanata nelle paludi.

Sempre braccato da Carswell, che arriva in Florida con qualche giorno di ritardo, e dopo un diverbio non proprio amichevole con uno degli ufficiali che attira su Tex qualche attenzione di troppo, porta il nostro fuggiasco ad accettare una incredibile proposta da parte del capitano della guarnigione: arruolarsi.

Ma Tex è davvero poco convinto delle motivazioni di questa lunga guerra e con un incredibile colpo di scena diserterà passando dalla parte del “nemico”. Nell’inedito ruolo di paciere, Tex dovrà salvare i Seminoles e riportare onore nelle fila dell’esercito americano ma non prima di aver avuto il tanto agognato confronto con il suo inseguitore Brian Carswell.

Tex Willer – Nella Terra dei Seminoles, rinnovare i “classici”

Mauro Boselli imbastisce con Tex Willer – Nella Terra dei Seminoles un lungo ed intricato arco narrativo che mostra la completa maturazione, e idealmente anche legittimazione, della serie Tex Willer.

Si tratta forse dell’arco narrativo che per respiro, ispirazione e svolgimento ricorda più da vicino la serie classica ma anche quello che, in un’operazione ancora una volta magistralmente condotta dallo sceneggiatore, ne rimaneggia i topoi con piglio inedito ponendo al centro dell’attenzione sempre Tex ma in una versione dallo sguardo “inesperto” e che matura determinate convinzioni insieme al lettore alla fine del volume.

La sceneggiatura di Boselli è complessa e come un elastico accelera o rallenta di modo da rendere la lettura estremamente posata dando al lettore la possibilità di gustare ogni singolo passaggio delle varie ambientazioni ponendo l’accento tanto sul protagonista, mai così in difficoltà nella sua vita da fuorilegge, quanto sui molti e variegati personaggi secondari.

Idealmente il volume si potrebbe dividere in tre atti (la fuga, il viaggio e l’approdo a Tampa) a sua volta divisibili in tre atti (inizio, sviluppo e risoluzione) che fungono già molto indipendentemente fra loro e compongono una vicenda, come detto poco sopra, dal respiro ampio. C’è azione, c’è avventura e c’è soprattutto quell’approfondimento storico, peculiarità delle grandi serie SBE, che dona quella profondità in più alle vicende.

Non è un caso che si citi l’approfondimento storico perché proprio la scelta degli indiani Seminoles, e la loro peculiare storia e sanguinosa guerra contro gli Stati Uniti, rappresentano quel punto di contatto ma anche di profonda differenza fra Tex e Tex Willer.

Molto diversi dagli indiani con cui Tex ha avuto a che fare, e avrà a che fare in futuro, i Seminoles rappresentano un modello sociale assolutamente inedito per il giovane Tex che però trova nel suo senso di innata giustizia e nel desiderio di pace del sakem Billy Bowlegs un ideale punto di contatto.

È indubbio come molti passaggi dell’ultima parte del volume (quella di Tex arruolatosi e poi disertore) ricordino da vicino il classico Fra due Bandiere eppure qui c’è un maggior senso di urgenza rispetto al tono malinconico e decadente di quella grande storia.

In ultima istanza c’è da sottolineare la maestria di Boselli non solo nel confezionare antagonisti sempre credibili ma anche comprimari e alleati per Tex che ben sostituiscono i classici pards.

Tex Willer – Nella Terra dei Seminoles, un Tex imponente

Se Mauro Boselli confeziona una sceneggiatura davvero notevole in termini di plot e intreccio, è il disegnatore Michele Rubini a rappresentare il “valore aggiunto” del volume.

Il disegnatore umbro si inserisce deciso nel solco di nomi eccellenti come Claudia Villa, Stefano Andreucci e Corrado Mastantuono. Il tratto infatti è pulito e preciso caratterizzato da una ricerca votata al realismo che si concretizza con linee spezzate e una attenzione certosina dei particolari anatomici e ambientali.

Quello che però colpisce è la potenza del tratto. Il Tex di Rubini è statuario, imponente e muscoloso ma non ipertrofico. Le spalle larghe, la mascella cesellata e lo sguardo tanto sicuro quanto rassicurante lo rendono estremamente americano e lo avvicinano concettualmente ad una certa iconografia dei comics americani. Impossibile quindi non pensare in questo senso ai grandi maestri come Joe Kubert e quelli più moderni come Jim Lee in un cortocircuito tutto bonelliano che riporta alla mente il più americano dei disegnatori italiano ovvero Claudio Castellini.

Il tratteggio non è esasperato mentre le mezze tinte sono ridotte al minimo anzi quasi nulle. Questo perché Rubini trova nel contrasto fra bianco e nero, fra pieni e vuoti, la vera cifra del suo lavoro mostrando di aver ben recepito la lezione di maestri come Toppi e Micheluzzi ma non disegnando neanche quella di Bernet soprattutto quando il bianco e nero diventa strumento funzionale alle sequenze d’azione e ad un dinamismo fatto di pose statuarie e inquadrature semplici ma efficaci fatte di primi piani, campi medi e mezze figure dove invece è evidente l’omaggio a Galep.

Anche dal punto di vista della costruzione della tavola Rubini si inserisce nel solco della tradizione bonelliana con una impostazione estremamente regolare (quasi ossessivamente verrebbe da dire) in cui raramente si supera la suddivisione della pagina oltre le 6 vignette.

Si tratta di una soluzione che rende la lettura estremamente scorrevole (al netto di quasi 400 pagine di volume) ed in cui i disegnatore sembra trovarsi molto a suo agio tuttavia con questo tratto la voglia di vederlo all’opera con soluzioni più “cinematografiche” e più “libere”.

È d’uopo menzionare anche l’ottima copertina del grande Massimo Carnevale dall’estetica e dalla impostazione “vintage” che ricorda i vecchi poster cinematografici dei western anni ’50 e ’60 dal grande impatto ed efficacia.

Tex Willer – Nella Terra dei Seminoles, il volume

Al netto dell’ottima fattura carto-tecnica del volume cartonato di grande formato, quello che risalta subito all’occhio è il passaggio dal colore al bianco e nero. I primi tre volumi che ripresentavano gli albi di Tex Willer godevano del passaggio a colori mentre questo Tex Willer – Nella Terra dei Seminoles presenta gli episodi in bianco e nero così come pubblicati nel mensile.

Dal punto di vista meramente grafico una scelta più che azzeccata visto la prova stratosferica di Michele Rubini alle matite tuttavia è impossibile non sottolineare come qualche lettore più esigente (o collezionista/completista) potrebbe non gradire l’eterogeneità di questa collana di volumi.

Collegandosi a questa riflessione c’è da sottolineare anche come, al netto di una riproposta cronologica degli albi nei precedenti volumi, fra il terzo e questo quarto volume vengono saltati tre albi (15, 16 e 17).

C’è anche da sottolineare che rispetto ai volumi precedenti c’è anche una diminuzione del prezzo di copertina in favore di una foliazione maggiore.

Dal punto di vista dei contenuti extra invece il volume presenta una lunga e puntuale introduzione firmata dallo stesso Mauro Boselli con riferimenti storici e storiografici sulla nascita dell’arco narrativo (che tira in ballo Sergio Bonelli e Sergio Toppi) e sulla sua ambientazione.

Acquista Tex Willer – Nella Terra dei Seminoles cliccando QUI

In Breve

Storia

9.0

Disegni

9.0

Cura Editoriale

8.5

Sommario

Tex Willer - Nella Terra dei Seminoles mostra la completa maturazione della serie Tex Willer.
Si tratta forse dell'arco narrativo che per respiro, ispirazione e svolgimento ricorda più da vicino la serie classica ma anche quello che ne rimaneggia i topoi con piglio inedito ponendo al centro dell'attenzione sempre Tex ma in una versione dallo sguardo "inesperto" e che matura determinate convinzioni insieme al lettore alla fine del volume.
Prova impressionante di Michele Rubini alle matite. Quello che colpisce è la potenza del tratto. Il Tex di Rubini è statuario, imponente e muscoloso ma non ipertrofico. Le spalle larghe, la mascella cesellata e lo sguardo tanto sicuro quanto rassicurante lo rendono estremamente americano e lo avvicinano concettualmente ad una certa iconografia dei comics americani.

9

Punteggio Totale

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